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Sophie

Mi rialzo e vedo che mi su sono rotti un po' i jeans sulle ginocchia, fa niente.
"Ma che cazzo di problema c'hai? Mi hai fatto cadere!" grido, mentre la persona che mi ha travolto si sta alzando.
"Scusa! Comunque anche tu hai della colpa. Mi sbaglio o non stavi guardando dove andavi?" mi risponde con aria strafottente.
"Uff.... Ok, basta! Cambiamo argomento."
"Umh...va bene. Dove vai a scuola? Ci siamo già visti?"
"Ehm, no non credo, anche perché di certo mi avresti riconosciuta." dico indicandomi i capelli.
"Comunque, non so ancora bene come si chiama la mia nuova scuola, mi sono trasferita da poco. Però mi sembra che si chiami... Royal o qualcosa del genere"
"Ah, intendi la vecchia Richwood. Anch'io vado là. Se vuoi ti posso accompagnare  lì, tanto ho tempo prima che mia madre inizi a stressarmi." dice, guardando il cellulare.
"Oh, ok..." dico.
Prendo lo skate e mi attacco alla sua bici mentre lui inizia a pedalare.
Cerco di guardarlo in faccia, perché ero troppo impiegata a discutere cl per vedere com'era.
Ha degl'occhi verde smeraldo, i capelli corti più corti ai lati e sopra pettinati verso destra.
Le labbra sono...rosee e quando sorride si riesce a vedere il piercing sull'interno del labbro superiore.
Io ADORO quel tipo di piercing, ma mia madre non vuole "buchi" in faccia se non sulle orecchie.
Quando si ferma a momenti gli vado addosso.
"Avvisami la prossima volta." dico.
Annuisce ed io scendo dallo skate.
La scuola è molto grande, e sembra abbastanza vecchia.
"Grazie per...avermi mostrato la scuola e la strada." dico.
"Di niente. Solo una cosa, se vieni qua in skateboard da sola, fai attenta che ci sono molti ragazzi in macchina che non guardano dove vanno, e...ci sono stati degli...incidenti." dice sorridendo.
Wao. La mia futura scuola potrebbe letteralmente uccidermi.
"...Va bene, lo terrò in considerazione. Ora io...io devo andare. Si è fatto tardi, e Ted non vuole che faccia tardi." dico iniziando ad andare.
"Aspe. Te la ricordi la strada?" chiede.
"Ehm... Certo. Per chi mi hai presa. Non sono scema!" dico.
"No di certo." lo sento commentare a bassa voce.
Faccio finta di non averlo sentito e proseguo per la strada, sperando di ricordarla veramente, o senza essere investita.

La ragazza dai capelli arcobalenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora