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Sophie

Non ce la facevo più!
Finalmente la campanella è suonata liberandomi da quella noia di lezione.
Manca ancora un'ora alla fine del tempo nel carcere, meglio conosciuto come scuola.
Non ho voglia di assistere di nuovo al sonnellino del prof. De Martini (o come lo chiamano tutti "Fra Martino").
Credo che mi fingeró malata e passerò l'ora in bagno, oppure me ne vado e basta.

Che strano.
Di solito non sono così impulsiva...
Oh no!
Ciò vuol dire solo una cosa...
Che il signore oscuro sta per tornare.
Sì, avete capito bene.
Io chiamo il ciclo "Signore Oscuro".(lo so, sono strana)
Cazzo!
Ma perché noi donne dobbiamo soffrire la vita mentre i maschi non fanno una beata minchia?
Odio quando arriva quel periodo, perché mi sento incapace di far niente.

Comunque credo che mi fingeró malata, cosa che "diciamo" sono, e passerò l'ora in bagno con il cellulare.

Come al solito il prof è in ritardo di dieci minuti, e appena si siede alla cattedra mi fondo davanti a lui.
"Che vuole, signorina Milsten?" mi chiede guardandomi con aria assonnata.
Quanto odio i professori.
Ti trattano come dei bambini che devono imparare la tabellina del due e ti guardano sempre di sottecchi.
E poi non fanno un cazzo tutto il giorno se non rovinare le vite degli studenti a scuola.
"Ho un forte mal di pancia, potrei andare in bagno?" chiedo in tono falsamente supplicante.
"Ehm, è urgente?" chiede.
Ma è cretino?
"Sì, è urgente!" dico digrignado i denti.
Lui la smette di fissarmi e mi indica la porta.
!

Nella strada per il bagno vado addosso a qualcuno.
Spero vivamente che non sia un professore, altrimenti se mi vede con il cellulare in mano durante la lezione finirò nei guai.
Alzo la testa ed invece vedo Lucas.
Oh no, non lui.
Non lo sopporto. È uno stronzo scassaminchia.
Lo odio dal primo giorno in cui l'ho visto, ma non ci ho mai aperto una conversazione decente.
"Ma eccola qua, la cara signorina Milsten." dice con un ghigno.
"Che vuoi Roney?" sbuffo.
Lui si mette a ridere.
Ma che problemi ha?
"Cosa c'è di divertente?"
"Mi diverte che tu non sappia che cosa ti voglio dire." dice con la sua solita aria da strafottente.
"No, non lo so."
"Bhe, voglio che tu e Harry vi molliate." esordisce.
COOOOSA?!
"NO! TE LO SCORDI! E dimmi, perché vorresti che io e lui ci lasciassimo?" sbotto.
Non so che cazzo ha in quella testa di cazzo quel coglione.
Perché vuole che io e Harry ci lasciamo?
"Semplicemente perché da quando tu e lui vi siete messi insieme Harry ha iniziato a saltare tutti gli allenamenti di calcio ed a non uscire se non con te, e noi lo rivogliamo indietro."
"Bhe, non sono stata io a dirgli di passare tutto il tempo con me. E poi perché vieni a dire queste cose a me? Valle a dire direttamente a lui, no?" propongo.
"...Bhe... Già, forse è meglio." dice fingendo di non essere stato umiliato.
Che scemo che è!
"Bene. Allora ciao!" dico, ed entro in bagno.
Per fortuna nessun prof ci ha visti litigare.

Guardo l'ora sul display.
Mancano 10 minuti al suono della campanella, e d è meglio che ritorni in classe.
Esco dal bagno ed entro di corsa nell'aula 4° H.
Dopo essermi preparata la faccia addolorata da mal di pancia, giro lentamente la maniglia senza bussare, come mio solito.
Vedo che appena varco la soglia tutti mi guardano, ma la smettono subito e rimettono il naso sui libri.
Tutti tranne Harry, e ovviamente Riley.
Saluto entrambi con un segno del capo e vado a sedermi al mio posto.
È strano che questa sia l'unico liceo in cui non ti puoi scegliere i posti ogni giorno, ma a me va bene il mio.
"Allora, come sta la paziente?" chiede ironica Riley.
"Bhe, ha tanto mal di pancino, oh" dico facendo la voce dolce e l'occhiolino.
Ci scappa una risatina, ma ci fermiamo subito perché sentiamo bussare alla porta.
"Avanti!" dice il prof. Fra Martino.
La porta si apre mostrando la vicepreside con il registro in mano.
Tutti si alzano.
"Ragazzi, ve l'ho già detto. Non voglio che vi alziate quando entro." dice con quella sua voce rauca.
Ci sediamo, anche se sappiamo che se la prossima volta non ci alzeremo ci sgriderà per "mancanza di rispetto".
"Ho due cose da annunciarvi:
La prima è che d'ora in poi potrete usuffluire della biblioteca all'ultimo piano che in precedenza era stata chiusa." si ferma.
"Yaaaay." diciamo tutti in coro con sarcasmo.
"E la seconda" continua "È che domani ci saranno le Olimpiadi Culturali, quindi non dovrete presentarvi qui a scuola ma nel parco qui a fianco." dice.
Dopo un altro coro sarcastico la vicepreside esce e tutti si mettono a chiacchierare.
"Che cosa sono le "Olimpiadi Culturali"?" chiedo a Riley.
"Ma come, non lo sai? Bhe, sono tipo delle gare tra studenti. Solo che le discipline da scegliere sono arte, matematica, chimica, dibattito, sport, spelling e musica."
"

Ah, e si deve partecipare per forza?" sbuffo.
"Purtroppo sì, bisogna per forza partecipare ad almeno due discipline."
"Uff... Va bene, tu quale farai?" chiedo.
"Bhe, come ogni anno arte e spelling, le cose più semplici."
"Ok, io credo che farò... Arte e...sport." dico.
Sono le uniche cose in cui sono brava.
La campanella suona ed io e Riley siamo le prime ad uscire.

La ragazza dai capelli arcobalenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora