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Sophie

Vedo quel ragazzo avvicinarsi piano, e ho paura che abbia aspettato che io arrivassi per umiliarmi di persona.
Ho il cuore che va a mille, la mente offuscata e mi sento svenire.
È sempre più vicino, e sembra far apposta a camminare lentamente per farmi morire.
Appena mi arriva a un centimetro di distanza, lo sento così vicino da sentire il suo fiato che profuma di menta.
O Dio!
Si guarda in torno un po' di volte, e dopo che si è assicurato che nessuno ci guardi, mi prende per il polso e senza dire niente mi trascina in corridoio, che ovviamente è vuoto dato che sta per iniziare la lezione.
Cosa?
Non so che cosa voglia farmi, se baciarmi -ne dubito- o picchiarmi -spero di no-.
Invece, dice:
"Che ci facevi al campetto ieri?" chiede con tono calmo.
"Ehm, io...ehm.. Bhe..."dico a testa bassa.
"Non me lo vuoi dire? Perché?"
Perché continui a farmi domande a cui non voglio rispondere?!
"No, non voglio. E sono affari miei del perché ero lì! Se mai, perché VOI eravate lì!?" chiedo quasi urlando.
"Pee giocare a calcio, ovvio! Ora è il tuo turno di rispondere."dice con un mezzo sorriso.
Cosa faccio? Devo per forza dirglielo! Ma se glielo dico lui lo dirà a tutti, cosa che stranamente non ha già fatto...
"stavo giocando a calcio anch'io." dico con un filo di voce che quasi neanche io sento.
"

Ripeti, scusa. Non ho sentito. Cioè, ho sentito male, perché ho capito che volevi giocare a calcio... Hahaha!" dice in un tono che non mi piace per niente.
"E infatti è quello che ho detto! Che c'è? Bisogna essere per forza dei maschi per giocare a calcio? Eh!" sbotto.
Lui rimane allibito, forse dalle mie urla, più che dalla notizia...
Resta imbambolato per due minuti, con aria di dubbio e pensierosa, finché non apre bocca per dire:
"Am, bhe... È uno,... Stai scherza...ma come... Ci rinuncio!" e poi continua "Perché dovevi giocare a calcio? O meglio, perché ti piace il calcio? No no no, anzi... Come mai giochi a calcio, di solito le ragazze che ci giocano sembrano dei maschi, e si comportano come tali... Fu invece sei così femminile, timida e bella... " dice, ma si pente subito delle ultime parole e si corregge "Cioè, ehm... Intendevo dire, i tuoi capelli colorati di colori così femminili e...che hai capito il concetto!".
O che l'ho capito!
"Bhe, eppure a me piace! E non me la cavo per niente male a dire il vero..." arrossisco.
"Bhe, questo sarò io a giudicarlo!" esclama con un sorriso perfetto.
"In che senso? Non mi hai mai vista giocare... Vero?!" dico in tono allarmato.
"No,no... Sta tranquilla. Volevo solo dire... No, lascia stare” dice ad occhi bassi
"Ok... Ora è meglio tornare in classe, prima che... "
*driiiiiiin*
"Questo!" diciamo in coro, ed entriamo in classe.

La ragazza dai capelli arcobalenoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora