Capitolo 17

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Mi sveglio di soprassalto, con il cuore in gola. L'ho vista, di nuovo... La spaventosa immagine che guastava i miei sogni da bambina, è tornata a farmi visita. E' riemersa nella mia mente appena dopo aver bevuto il sangue di Kaname, e adesso, ancora una volta, mi è apparsa. Un muro di pietra, catene, sangue, uno strano simbolo impresso nel metallo, troppo sfocato perché io lo possa individuare chiaramente. E, dietro a quello stemma, un'oscura figura, un'ombra tetra e minacciosa. Che cosa significa?

"E' solo un incubo... uno stupido incubo..." mi ripeto tra me e me, cercando di tranquillizzarmi.

Chiudo gli occhi e respiro piano. I battiti rallentano e l'ansia che mi aveva assalita si dilegua, come le ombre della notte. Dalle imposte socchiuse filtra la luce dell'alba. Mi metto seduta sul letto ed il mio sguardo si posa su Zero, che sta dormendo accanto a me. Mi imbambolo a fissarlo. Sembra sereno. Rilassato. Con i capelli sparsi sulla fronte ed una beata espressione dipinta in viso. Sorrido e gli sfioro una guancia con un bacio... Quasi non mi sembra vero, ma... l'ha detto sul serio. Zero mi ha detto che mi ama. Lo desideravo così tanto... E quel "Ti amo" che entrambi finalmente siamo riusciti a pronunciare, si è poi mutato in baci sulle labbra, e carezze sulla pelle. Quel "Ti amo" l'ho sentito e vissuto in ogni gesto, in ogni respiro, in ogni singolo istante di questa notte indimenticabile...

In silenzio mi alzo e raggiungo il bagno. Entro nella doccia ed una pioggia gelata mi investe. Rabbrividisco. L'acqua pian piano si scalda ed i miei muscoli si rilassano. Affondo con le mani tra i capelli bagnati e sollevo la testa per sentire le gocce cadermi sul viso. Poi, un rumore. La porta del bagno si apre. Qualcuno si avvicina. Chiudo gli occhi e sorrido. Avverto una presenza dietro di me e rimango immobile. Le sue mani si posano sulle mie spalle. Il suo corpo contro il mio, la sua bocca sul mio collo.

"Vuoi mordermi?" lo stuzzico.

"Non era quello che stavo pensando." ribatte provocatorio Zero, prendendo tra le labbra il lobo del mio orecchio.

Sento le sue dita scivolarmi lentamente lungo le braccia per posarsi infine sui miei fianchi. Sospiro. Il mio cuore sembra impazzito. I battiti accelerano.

Zero mi fa voltare. Mi spinge contro la parete. E mi bacia. Sulle labbra. Sul collo. Sulle spalle. Poi, mi solleva ed io intreccio le gambe intorno al suo bacino, stringendomi forte a lui. Tutto ciò che desidero è sentirmi sua... ora e per sempre... o semplicemente per il tempo che ci sarà concesso, in questa vita ed in qualsiasi altra in cui, un giorno, ci rincontreremo...

***

"Non c'è nessuno qui? Che cosa state combinando?"

La voce di Misaki fa sussultare Zero e Reika, che in camera da letto si stavano tranquillamente vestendo non pensando certo di ricevere visite.

Onde evitare complicazioni, la ragazza si infila in velocità un vestito e si precipita nella stanza accanto dalla sua amica.

"Ho interrotto qualcosa?" insinua maliziosa Misaki.

"No no... ci stavamo solo vestendo..."

"Vi stavate vestendo?! Ah bene..."

"No. Aspetta. Volevo dire che ci stavamo preparando per uscire. Sì, insomma... hai capito..."

"Sì sì... ho capito... Vi ricordo che siete sotto la mia responsabilità, miei giovani vampiri."

"Smettila di chiamarci così." intima seccato Zero, affacciandosi sulla porta.

"Già di cattivo umore di prima mattina." insiste pungente Misaki "Eh sì, devo aver proprio interrotto qualcosa...".

Sguardi taglienti si scambiano i due, distanti pochi passi l'uno dall'altra. Lei, in piedi, con una mano appoggiata sul tavolo e l'altra sul fianco. Lui, con la schiena contro la parete e le braccia incrociate.

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