Capitolo 28

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Rido Kuran si è svegliato.

Vedo la sua mano scarna e affusolata posarsi sul bordo della bara, dalla quale emerge poi il suo corpo completamente rigenerato. E' molto alto, fisico asciutto e longilineo, regale ed elegante nel portamento. E' un Sangue Puro, dopotutto. Indossa un paio di pantaloni neri ed un lungo cappotto, sempre nero, aperto sul davanti, sotto il quale si scorge la muscolatura ben delineata del torace. La folta chioma castana, che incornicia il volto dai lineamenti sottili e raffinati, mette in risalto il chiarore irreale dell'incarnato. Ma più di tutto, ciò che mi colpisce sono gli occhi ferini dalle iridi eterocrome. Quello sguardo perfido si posa su di me ed un brivido mi percorre dalla testa ai piedi.

"Ma che bel regalo mi hai portato." sibila Rido rivolgendosi ad Ichiru.

"Non ti avvicinare a lei." gli intima il mio amico, sfoderando la sua katana.

Cosa pensa di fare? Non vorrà farsi uccidere per difendermi?!

Stringo saldamente il Black Steel nel mio pugno, ma non ho nemmeno il tempo di fare un passo che una forza invisibile mi scaraventa contro la parete ed il pugnale mi sfugge di mano.

"Non ho bisogno di avvicinarmi per ucciderla!" ribadisce Rido, con la sicurezza di chi è assolutamente convinto della propria superiorità.

"Reika, vattene via!" mi urla Ichiru, e mentre a fatica mi rialzo in piedi, lo vedo scagliarsi contro Rido, trafiggendolo alla schiena con la katana.

"Ichiru... posso chiederti cosa pensi di fare?" gli domanda infastidito il Sangue Puro.

"Vendicherò la nobile Shizuka, voi l'avete portata alla pazzia. E vi impedirò ad ogni costo di fare del male a Reika... Per questo ho atteso pazientemente il giorno in cui vi sareste risvegliato."

Non potrà mai fermare Rido in questo modo, e lo sa. Ichiru vuole darmi il tempo di fuggire... però così facendo morirà... Mi guardo intorno. Il Black Steel è accanto al letto. Lo recupero in velocità, ma non abbastanza in fretta per impedire a Rido di trapassare il petto del mio amico con una mano, per poi gettarlo a terra come se fosse un oggetto inutile di cui sbarazzarsi.

"Sparisci. Non so che farmene di un debole come te."

"Nooooo!!!" grido, ed un alone blu si sprigiona improvvisamente dalla mia arma e mi avvolge.

Rido sposta i suoi occhi su di me. Io gli punto contro il mio pugnale, ma in questo momento i miei pensieri sono rivolti soltanto ad Ichiru, e corro da lui per aiutarlo. Rido non prova neppure ad avvicinarsi, credo che tema sul serio il Black Steel, e se ne va leccandosi la mano insanguinata.

Ichiru è disteso sul pavimento. Gli occhi chiusi. Una smorfia di dolore a segnargli il viso. Mi inginocchio accanto a lui. Sotto la giacca aperta, vedo il sangue impregnare lentamente la stoffa della maglia. Provo a tamponare con le mani la ferita. E' tutto inutile... Ichiru apre gli occhi e posa la sua mano sulle mie.

"Lascia stare. Ormai è tardi per me." mi confessa, sorridendo dolcemente.

Perché sorride? Perché diavolo sta sorridendo?... Penso in fretta. Forse c'è qualcuno che potrebbe salvarlo.

"Vado a cercare Kaname. Lui può guarirti."

Faccio per alzarmi ma Ichiru mi afferra per un polso, e poggiandosi su di un braccio solleva la schiena dal pavimento, continuando a guardarmi.

"Reika, il mio destino è sempre stato questo. Ma non importa. Va bene così. Se con la mia vita posso salvare la tua..."

"Smettila! Non voglio che muoia nessuno! Non deve morire nessuno!"

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