"I want you to stay."

388 21 5
                                    

23 aprile 1943

La luce del sole che iniziava ormai a sorgere colpì Louis in pieno volto.
Il ragazzo mugugnò dei versi indistinguibili e cercò di stiracchiarsi, senza però riuscire nel suo intento dato che si trovava ancora stretto al petto di Harry.
Cercò di spostare una delle braccia incatenate al suo corpo, ma Harry emise una specie di grugnito e lo strinse ancora più forte.
Louis allora si arrese e si accoccolò di nuovo contro il suo petto.
Harry si rilassò immediatamente e continuò a sognare beato.
Louis lo guardò e notò quanto sembrasse un bimbo indifeso mentre dormiva, con gli occhi chiusi, i capelli disordinati, la fronte leggermente corrucciata e la bocca piegata in un sorriso appena accennato.

Aveva cercato di calmare i suoi singhiozzi disperati per ore, carezzandolo e mormorandogli parole dolci all'orecchio e cantandogli la loro canzone finché non si era addormentato, mormorando nel sonno un "sei il mio eroe, Lou".
Louis si era sentito distrutto da quelle parole perché avrebbe davvero voluto essere il suo eroe e invece non poteva proteggerlo in alcun modo. Quella sensazione di impotenza era devastante.

Maledisse il mondo per quanto ingiusta fosse quella situazione e all'improvviso ebbe un'idea ma, per metterla in pratica, doveva assolutamente riuscire ad alzarsi.
Accarezzò pieno le braccia di Harry, che mollò la presa quanto bastò per farlo sgusciare fuori dalle sue braccia.
Louis si vestì in silenzio e poi uscì dalla stanza in punta di piedi, chiudendo a chiave la porta perché voleva ritrovare Harry al suo ritorno.
Corse fino alla stanza di Niall ed iniziò a bussare energicamente alla porta.
Sentì dei rumori e delle imprecazioni venire dall'esterno e rise appena prima che la porta si spalancasse e apparisse un Niall in mutande abbastanza irritato.
-E chi altro poteva essere? Ma lo sai che ore sono?!- Chiese Niall.
-Le cinque?-
-Già, le cinque, Louis. E le persone normali non bussano alle porte di altre persone alle cinque del mattino. Sono inciampato e sono caduto, grazie a te!- Esclamò Niall.
-Sì, scusa, mi fai entrare?- Chiese Louis, entrando e ignorando le sue proteste.
-Cosa vuoi?- Chiese Niall, scocciato, incrociando le braccia sul petto nudo.
-Devo salire su quell'aereo, Niall.- Annunciò Louis, sedendosi sul letto sfatto.
-Non è possibile, Louis, lo sai benissimo.- Rispose Niall.
-Non lo è e tu mi aiuterai.- Ribatté Louis.
Niall strabuzzò gli occhi.
-Quelli ci ammazzano se ci beccano, ti rendi conto?-
-Niall, non ti sto chiedendo di venire in Germania con me, ti sto chiedendo di aiutarmi a salire su quell'aereo.- Rispose Louis, con tono piatto.
-Perché vuoi farti ammazzare?-
-Perché l'unica ragione che ho di continuare a vivere salirà su quell'aereo tra tre ore.-
Niall non riuscì a ribattere, ma scosse piano la testa.
-Ok.- Esclamò Louis prima di uscire.
Era davvero in un bel casino.
Senza l'aiuto di Niall non ce l'avrebbe mai fatta.

Tornò in camera sua e trovò Harry in mutande che lo fissava con un sopracciglio alzato.
-Mi hai chiuso dentro a chiave.- Gli fece notare il riccio, che sembrava un leoncino, con i capelli ricci sparati da tutte le parti.
-Buongiorno anche a te, Harry.- Rispose lui, ridendo.
-Perché lo hai fatto?- Chiese Harry, mettendo il broncio.
-Perché volevo ritrovarti qui.- Rispose Louis, con aria innocente.
Harry parve rilassarsi a quella risposta, ma poi l'espressione indagatrice di fece di nuovo largo sul suo volto.
-Dove sei stato?- Chiese.
-A prendere una boccata d'aria.- Rispose Louis, vago.
-Alle cinque di mattina?-
Louis scrollò le spalle e Harry gli si avvicinò.
-Avrei voluto svegliarmi con te.- Mormorò.
-Mi dispiace.- Rispose Louis, sincero.
Harry premette delicatamente le labbra sulle sue in un bacio casto, per poi ricominciare a vestirsi.
Louis lo seguì in ogni movimento è davvero, non era pronto per dirgli addio di nuovo, sapendo che quella poteva essere davvero l'ultima volta.
-Devo andare.- Annunciò Harry, una volta pronto.
Quelle due parole squarciarono entrambi come lame perchè quella, probabilmente, era la fine.
Harry si avviò verso la porta, ma Louis lo bloccò perché non poteva lasciarlo andare così.
Prese il suo viso tra le mani e, alzandosi sulle punte, lo baciò.
Harry rispose piegando la testa di lato per approfondire il bacio e poggiò le mani sui suoi fianchi.
Louis non si accorse delle lacrime che avevano iniziato ad uscire dai propri occhi finché non sentì il sapore salato sulle labbra.
Allora aprì gli occhi ed incontrò quelli di Harry, anch'essi inondati di lacrime.
Piansero insieme, a lungo, senza sciogliersi da quel l'abbraccio disperato.
Quel bacio sapeva terribilmente di addio ma nessuno dei due era pronto ad ammetterlo.
Quando, dopo un tempo interminabile, si staccarono, Louis carezzò Harry sulle guance e sui capelli e lui chiuse gli occhi al suo tocco.
-Ti amo, Lou. Grazie di tutto.- Mormorò tirando su col naso.
-Non dirmi addio, Harry. Non è un addio.- Louis sapeva di mentire, ma non poteva scoppiare di nuovo, non lo avrebbe aiutato in alcun modo.
Altre lacrime fuggirono dagli occhi di Harry, incapace di trattenerle, e quell'addio gli rimase bloccato in gola.
Premette di nuovo le sue labbra su quelle di Louis e poi uscì.

Harry guardò nervosamente l'enorme aereo davanti a lui.
Aveva paura, tanta paura ma non poteva farlo a vedere.
Si voltò prima verso Zayn che gli rivolse un sorriso poco convinto e poi verso Liam che gli poggiò una mano sulla spalla in segno di incoraggiamento.
I soldati davanti a loro stavano iniziando ad entrare e la tensione nell'aria era talmente evidente che si avrebbe potuto tagliarla con un coltello.
Quando fu il suo turno, Harry deglutì, cercando di ingoiare la paura e rinchiuderla da qualche parte dentro di sé, poi si mosse e salì sull'aereo.

Louis se ne stava rannicchiato nel magazzino delle scope, di nuovo, tenendosi le ginocchia strette al petto e tentando di soffocare i singhiozzi.
Non riusciva a pensare a nulla che non fosse Harry. Harry. Harry.
L'unica cosa che voleva era che Harry restasse. Poi avrebbe potuto rinunciare a tutto, ma aveva bisogno di Harry.
La porta si aprì bruscamente e due braccia forti lo sollevarono.
Non oppose resistenza perché davvero non ne aveva la forza.
-Lou, è un'ora che ti cerco.-
Niall lo scosse energicamente.
-Niall?-
-No, Babbo Natale! Louis, sveglia, ti voglio aiutare!- Esclamò Niall.
-Davvero?-
-Sì, verrò con te.-
-Dio, Niall, grazie!-
Louis gli si gettò al collo e Niall lo strinse velocemente prima di staccarsi.
-Non abbiamo tempo, stanno per partire. Ho parlato con l'ufficiale di guardia e ci coprirà. Non chiedermi perché, non l'ho corrotto. Corri adesso.-
Si lanciarono fuori ed iniziarono a correre verso la pista di partenza degli aerei.
Arrivarono appena in tempo per vedere l'aereo decollare.
Louis si portò le mani ai capelli e cacciò un urlo che fece gelare il sangue nelle vene a Niall.
-Ce n'è un altro in partenza domani mattina, Lou, prenderemo quello.-

24 aprile 1943
Louis e Niall erano appena saliti sull'aereo e ora si trovavano in mezzo si soldati che li guardavano perplessi.
Niall alzò il pugno in segno di vittoria e Louis lo abbracciò ripetendo "grazie" infinite volte.
Quando arrivò un ufficiale per dare un annuncio, i due si nascosero meglio che poterono tra gli altri.
-Vi informo che, una volta arrivati, sarete subito inviati in battaglia. Quelli che sono partiti ieri mattina saranno inviati tra poche ore. Tenetevi pronti.-
Niall si girò verso Louis e lo trovò immobile, con gli occhi sbarrati.
-Lou..- Lo chiamò, scuotendolo per un braccio.
-No.-

Da qualche parte in Germania.

Tutto ciò che ti insegnano sulla guerra, tutti gli orrori che ti raccontano, non sono niente in confronto a ciò a cui ti trovi davanti quando ci sei dentro.
Niente in confronto all'uccidere un uomo.
Niente in confronto a vedere un compagno morire ai tuoi piedi.

Harry teneva il mitra stretto al petto, mentre Liam era al suo fianco, pronto a coprirlo e Zayn a terra, il viso contorto dal dolore. Si era beccato una pallottola nella gamba e non riusciva a muoversi.
-Resisti.- Gli urlò Liam.
Harry lo guardò e annuì, poi entrambi si alzarono e cominciarono a sparare.

Quando l'aereo atterrò, i soldati furono subito schierati e iniziarono a camminare a passo di marcia.
C'era stato un attacco poco lontano da lì, perciò avrebbero impiegato poco tempo ad arrivare.
Louis scambiò uno sguardo complice con Niall e iniziò a camminare dietro gli altri soldati.
"Arrivo, Haz."

It was always you.|Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora