"Nobody saves me baby the way you do."

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24 aprile 1948

Un fascio di luce improvvisa investì il volto di Louis, che serrò gli occhi in maniera impulsiva e, sorridendo si beò del suono prodotto dai piccoli passi sul pavimento. Il materasso si abbassò leggermente e due morbide manine si posarono delicatamente sul suo viso.
-Papà!! Sei sveglio?!- Una vocetta eccitata gli perforò i timpani.
-Adesso sì, piccola.- Borbottò Louis sollevando pigramente le palpebre e specchiandosi in quella distesa infinita di verde e riflessi blu che erano gli occhi della sua bambina.
-Perché dormi ancora?- Chiese la piccola, sorridendo e baciando le guance di Louis, che la tirò a sé e la strinse forte.
-Perché sono stanco, Cathy ma, a quanto pare, hai deciso che devo alzarmi, giusto?- Le chiese, accarezzandole i capelli.
-Voglio giocare con te! Non voglio dormire!- Piagnucolò Cathy sfoggiando un broncio adorabile che fece sciogliere il cuore a Louis, che però aveva altri programmi per quella giornata, sebbene Cathy fosse instancabile e avesse sempre voglia di inventare qualche nuovo gioco da fare con lui.

Sì tirò su dal letto controvoglia e portò Cathy a fare il bagnetto,nonostante le sue proteste, e la accontentò giocando con lei con le papere di gomma mentre le insaponava delicatamente i capelli.

Dopo averla asciugata per bene, le mise un vestitino giallo che lei adorava e poi si vestì a sua volta.
-Dove andiamo?- Chiese Cathy, saltellando per le scale e ignorando i suoi richiami.
-Te lo avevo detto ieri, ti ricordi? Andiamo a pranzo dalla nonna, poi tu rimani lì e io vado a fare delle cose.- Rispose Louis vago, mettendole il cappottino per poi condurla fuori, tenendole la mano.

-Louis, tesoro!- Lo salutò sua madre, abbracciandolo e baciandolo teneramente in fronte.
-Nonna!- Gridò Cathy, eccitata, saltando in braccio alla donna.
-Fiorellino!! Come stai?- Chiese lei.
-Bene, ho giocato con papà mentre facevo il bagnetto!- Esclamò la piccola, battendo le mani.
-Sì e stamattina mi ha svegliato in maniera piuttosto indelicata.- Scherzò Louis, dandole un buffetto sulla guancia e guadagnando una linguaccia in risposta.

Pranzarono in allegria, come accadeva ogni volta che si riunivano.
Louis, quasi cinque anni prima, aveva deciso di tenere Cathy e di non abortire, nonostante le difficoltà. Poi, quando lei era nata, a Louis era sembrato di essere nato una seconda volta insieme a lei.
Quel piccolo batuffolo rosa che gli avevano messo in braccio il 25 aprile di quattro anni prima era diventato la sua ragione di vita. Assomigliava a Louis in maniera impressionante, ma allo stesso modo era la copia spiccicata di Harry, con quegli occhi così verdi e i riccioli ribelli.
Dopo la sua nascita, Louis se ne era andato dalla casa di sua madre e ne aveva comprata una tutta sua, dove aveva poi cresciuto Cathy, iniziando a lavorare come pianista in un ristorante per mantenersi.

Una volta finito di pranzare, Louis aiutò Johanna a lavare i piatti, mentre Cathy faceva il pisolino.
-Come stai, Lou?- Chiese lei, rompendo il piacevole silenzio che si era creato.
-Bene, mamma.- Rispose lui.
-Sai cosa intendo, tesoro. È una brutta giornata?- Chiese lei, visibilmente preoccupata.
-No, mamma, sto bene. Solo che ora devo andare. Passo a prendere Cathy più tardi, d'accordo?- Tagliò corto Louis, per evitare discorsi del tipo "so come ti senti" perché. davvero, nessuno poteva saperlo.
-Va bene, ti voglio bene tesoro.-
-Anche io, mamma.-
Louis stampò un bacio sulla guancia di Jay e poi andò in salotto, dove Cathy dormiva beatamente sul divano. Le si avvicinò silenziosamente e le diede un piccolo bacio sui capelli. Lei aprì gli occhi e sorrise al padre, con un'espressione assonnata.
-Dove vai?- Chiese, stropicciandosi gli occhi.
-Vado a trovare papà, tu continua a riposarti. Ci vediamo tra poco, va bene?-
La piccola annuì e poi sprofondò nuovamente nel sonno.
Non era stato facile spiegarle che aveva due papà e che uno dei due non c'era più, ma Cathy aveva voluto delle spiegazioni a tutti i costi e aveva pianto tanto, qualche mese prima, quando aveva capito che non avrebbe mai conosciuto Harry.
Tante volte aveva chiesto a Louis di portarla con lui al cimitero, ma lui non aveva mai acconsentito, non volendo turbarla più di quanto non avesse già fatto.

It was always you.|Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora