"You are the one that I love and I'm saying goodbye."

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Non appena i soldati arrivarono sul campo di battaglia, le narici di Louis si riempirono dell'odore forte di sangue mischiato a quello pungente del fumo che gli fece lacrimare gli occhi.
Era un posto abbastanza scoperto, su una pianura, e non c'era quasi nessuna possibilità di ripararsi dai proiettili che fischiavano veloci nell'aria.
La sua mente fu invasa dai ricordi degli orrori passati ma si costrinse a scacciarli perché il suo unico obbiettivo era trovare Harry.
Si addentrò nella mischia tra i cadaveri e i colpi sparati da ogni parte, con Niall che gli copriva le spalle.
Era una bella sensazione quella di avere la consapevolezza che c'era sempre qualcuno pronto ad aiutarlo in caso avesse bisogno di aiuto.
Inoltre, era felice che quel qualcuno fosse Niall dato che l'irlandese lo aveva salvato già una volta e stava dimostrando di volerlo aiutare ancora. Louis si sentiva la persona più fortunata per aver trovato la sua amicizia.
Cominciò a squadrare i volti di ogni soldato che incontrava sul suo cammino, chiamando Harry a gran voce mentre Niall faceva lo stesso.
Intanto i minuti passavano e le speranze di trovarlo in mezzo a quell'inferno diminuivano ad ogni volto che non era il suo, ad ogni paio di occhi marroni anziché verdi, ad ogni ciuffo di capelli lisci anziché ricci.
Niall iniziò a controllare anche i cadaveri a terra e Louis gli grugnì contro.
-Deve essere vivo.- Sibilò e Niall lo guardò con occhi pietosi e no, Louis non poteva accettare di essere guardato con pietà perché Harry era vivo, Harry doveva essere vivo.
Si gettò di nuovo nella mischia e Niall, come un'ombra, lo seguì.

Harry si era rifugiato dietro uno dei pochi alberi presenti in quello spazio insieme a Zayn che si contorceva dal dolore provocato dalla pallottola che aveva ancora nella gamba e che gli stava facendo perdere molto sangue.
Harry gli sfilò la cintura dai pantaloni e gliela legò stretta intorno alla gamba per arrestare il flusso di sangue.
Liam arrivò in quel momento, sudato e ansimante.
-Li, devi farlo tu.- Esclamò Harry, indicando la gamba di Zayn.
-Io non..- Balbettò Liam.
-Morirà dissanguato se non gli togliamo quella dannata pallottola.- Sbottò Harry, porgendo a Liam il suo coltello.
Zayn lo guardò con occhi supplicanti.
-Fallo.- Disse, con il volto contorto dal dolore.
Liam prese il coltello con mano tremante.
-Stai tranquillo, Li. Andrà tutto bene.- Lo tranquillizzò Harry.
Tutto ciò che stavano facendo era qualcosa di decisamente non convenzionale.
Secondo le regole, avrebbero dovuto lasciare Zayn a morire non appena era stato colpito ma "al diavolo le regole" avevano pensato entrambi e subito avevano cercato di trovare un modo per aiutare l'amico.
-Tu tienilo fermo.- Rispose Liam, chinandosi sulla gamba di Zayn ed esaminandola.
Harry si inginocchiò e bloccò Zayn a terra.
-Coraggio.- Incitò Liam, che iniziò il suo lavoro.
L'urlo di Zayn fu agghiacciante.

Louis continuava a girare tra i soldati in maniera forsennata. Stava andando fuori di testa. Non riusciva a trovarlo. Non era da nessuna parte.
Niall gli stava intimando di fermarsi ma no, Louis non poteva farlo.

Zayn tremava, il volto madido di sudore.
Liam era riuscito ad estrarre la pallottola ed ora era esausto.
Harry aveva faticato non poco nel tenere Zayn fermo a terra.
Il ragazzo, in preda alla sofferenza, si era dimenato in continuazione e aveva maledetto Liam più volte, gridando di odiarlo.
Sapevano di dover tornare a combattere, ma non potevano certo lasciare Zayn lì da solo.
Harry guardò Liam e, vedendo lo stato pietoso in cui si trovava, gli disse di restare a controllare Zayn e a difenderlo.
-Sei sicuro?- Chiese Liam e Harry annuì, abbracciandolo velocemente.
-Harry..- Mormorò Zayn, che non aveva più neanche la forza di parlare.
-Sì?-
-Grazie.-
Harry gli sorrise e poi si voltò.
Davanti a lui, la battaglia infuriava ancora, chiuse gli occhi cercando di concentrarsi e, quando li riaprì, si gettò in avanti.

Louis rischiò di farsi colpire almeno tre o quattro volte nel cercare di trovare Harry.
Niall bestemmiò ad alta voce ogni volta, urlando a Louis di fare attenzione.
-Louis, dovremmo..- Stava tentando di nuovo il biondo.
-HARRY!- Urlò Louis e stavolta lo vide, finalmente.
Era dietro ad un albero, ad un centinaio di metri di distanza e stringeva il suo mitra tra le braccia.
Louis tirò un sospiro di sollievo perché Harry era lì ed era vivo.
Il respiro però gli si mozzò in gola quando vide un soldato tedesco alzare la sua arma alle spalle di Harry.
Louis prese il mitra tra le braccia e sparò, senza pensarci due volte, colpendo l'uomo anche da quella distanza.
Successe tutto in una frazione di secondo.
Harry si voltò nella sua direzione e un'espressione stupita gli si dipinse sul volto per poi essere sostituita da un debole sorriso.
Il soldato tedesco, che stava cadendo, colpito da Louis, alzò il mitra e sparò.
Un colpo arrivò dritto sulla schiena di Harry, che cadde a terra.
L'urlo straziato di Louis squarciò l'aria.

Louis corse verso Harry, senza pensare a difendersi o al fatto che avrebbero potuto sparargli e ucciderlo con facilità.
Sentì vagamente Niall imprecare alle sue spalle, ma lo ignorò.
Sentiva il cuore battergli in gola e la sua mente urlare che no, Harry non poteva essere stato colpito. No.
Arrivò accanto a lui dopo pochi secondi che però risultarono un'eternità.
-Harry!- Gridò, prendendo il suo viso tra le mani.
-Lou..- Sussurrò Harry, sentendo ogni parte del suo corpo farsi sempre più pesante.
-Sei qui...- Continuò, con voce sempre più flebile.
-Sì, sono qui, Haz. Sono qui. Andrà tutto bene.- Gli sussurrò Louis prima di urlare. Urlò perché qualcuno lo sentisse e accorresse ad aiutarlo perché no, non poteva perderlo.
-Lou, io..- Tentò di parlare Harry, ma le parole gli morirono in gola.
-Sssssh.. Non parlare, Harry, stai tranquillo.- Le lacrime cominciarono a farsi strada sulle guance di Louis non appena vide gli occhi di Harry farsi lucidi.
-Ti amo così tanto.- Mormorò Harry.
Louis baciò la sua bocca con delicatezza mentre un singhiozzo incontrollato scuoteva il suo corpo.
-Ti amo, Harry. Non..- Un altro singhiozzo ruppe le sue parole.
Harry cercò di dire qualcosa, ma Louis lo fermò di nuovo, facendolo tacere.
-Ssssh.-
E allora Harry si arrese e non parlò più.
Quando iniziò a chiudere gli occhi, Louis lo scosse, tenendolo per le spalle.
-Harry! HARRY, resta con me. Apri gli occhi, non mi lasciare, Harry! Harry..-
Louis continuò a parlare a Harry anche se sapeva. Sapeva che ormai il ragazzo non poteva più sentirlo ma non lo lasciò andare.
Lo tenne stretto fra le sue braccia e, piangendo come mai aveva fatto nella sua vita, poggiò la fronte sulla sua.
Poi, senza alcun freno, iniziò a gridare e a bestemmiare perché Harry non c'era più.
Harry, che era stata il suo migliore amico da sempre, la sua ancora per tanto tempo, era stato spezzato per sempre.
E Louis maledisse il mondo, il cielo, chiunque gli venne in mente perché Harry non avrebbe mai compiuto diciotto anni, non avrebbe preso la patente, non si sarebbe sposato, non avrebbe avuto dei bambini e non sarebbe invecchiato. Tutte cose che avrebbe dovuto fare al suo fianco.
Intorno a loro, le pallottole fendevano l'aria e si sentivano grida, lamenti e imprecazioni.
Louis non sentiva niente di tutto questo. Si sentiva svuotato da tutto. Non sapeva più neanche se il suo cuore stia battendo ancora. Non ricordava più come si facesse a respirare.
Continuò a stringere forte il corpo senza vita di Harry e urlò ancora.
Urlò contro il destino o Dio, o chi per lui, che non gli avevano permesso di dirgli addio, di baciarlo davvero un'ultima volta e che gli stavano negando di vivere con lui per sempre.
Louis non sentì Niall arrivare, non sentì la sua mano scuotergli una spalla, non sentì la sua voce gridargli "è finita, Louis, lascialo andare". Non sentì niente.
Niall tentò di trascinarlo ma lui non si smosse di un millimetro perché, semplicemente, non voleva e non poteva lasciarlo.
Sentì ogni più piccola parte di sé andare in pezzi perché Harry era l'unica persona che davvero amava, e gli stava dicendo addio.
Urlò ancora una volta mentre più paia di braccia lo afferravano contemporaneamente.
Poi tutto diventò nero.

It was always you.|Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora