Capitolo 15

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Louis POV

Sono passati tre giorni dalla semifinale ed eccomi qui. Francamente, avrei dovuto fare ciò settimane fa, ma sono assolutamente un egoista.
Sospiro e busso tre volte sulla porta dinnanzi a me. Sono pazzo, ma devo farlo.

"Un secondo!" Una voce smorzata esclama da dietro la porta. Aspetto pazientemente prendendo dei respiri profondi per provare a calmare i battiti del mio cuore. La porta si apre lentamente, rivelando un Harry senza maglietta, con solo un pantalone della tuta grigio, che mette in risalto il suo corpo. Oh cristo!

Regge in mano una vaschetta di gelato ed un cucchiaio , i suoi occhi sono rossi, il viso mostra chiare tracce di lacrime, inoltre tira su col naso.
"Lou?!" La sua voce è nasale e confusa.

"Ciao," rimane lì in piedi"uhm, posso entrare?"

Si asciuga il viso, tira su col naso e poi velocemente annuisce, aprendo la porta maggiormente, invitandomi ad entrare. Con un soffio dico un piccolo grazie ed entro.

"Stai bene?" Domando e lui tira su col naso di nuovo. Volta la testa di scatto verso di me, dopo aver chiuso la porta.

"Cosa?" Mi domanda silenziosamente, il cucchiaio stretto tra le sue labbra. Muovo il dito davanti il mio viso in movimenti circolari.

Posso vedere i suoi neuroni lavorare, "oh giusto. Stavo solo guardando love actually, tutte le volte mi conquista" mi risponde.

A questo punto mi accorgo della televisione accesa in salotto. É così da Harry. Rido internamente all'immagine nella mia mente del più grande e cattivo boxeur Harry, sdraiato sul divano, mentre sta mangiando del gelato, e piange per un piccolo uccellino. Annuisco. Lui indica il divano, ed entrambi ci sediamo. Spegne la televisione e poggia il gelato ed il cucchiaio sul tavolino di caffè dinanzi a noi.

"Allora, che succede?" Chiede pacatamente. Aspetto un paio di secondi per riordinare i miei pensieri prima di dire velocemente "mi dispiace", lui apre la bocca, le sue sopracciglia esprimono confusione, ma lo fermo. "Sono stato cosi egoista e un tale coglione ad ignorarti dopo quella notte. Non era colpa tua e mi dispiace così tanto di non averti lasciato spiegare, giungendo a conclusioni affrettatamente, facendoti arrabbiare, ma quelle mutandine non erano mie ed erano usate, nascoste sotto il tuo letto e sono saltato! So che non avrei dovuto farlo. Avrei dovuto lasciarti spiegare invece di essere così fottutamente egoista ed incentrare tutti su di me!" Butto tutto fuori velocemente e la mia voce si rompe, ma non posso fermarmi e alla fine i miei occhi sono lucidi, due lacrime si fanno strada sul mio viso, ma mi sento molto meglio dopo aver detto ciò.

Harry mi fissa con occhi spalancati, scioccato. Resta in silenzio per un paio di minuti, prima di abbassare lo sguardo sul suo grembo e giocherellare con le sue dita.

"Erano di mia sorella" borbotta.

Aspetta, cosa? "Cosa?"

"Le mutandine, erano di Gemma, mia sorella. Era venuta la notte precedente, piangendo che lei e il suo ragazzo avevano litigato. Ci siamo addormentati sul mio letto,dopo che la avevo confortata un po'. Non so perché fossero lì..." Asserisce, alzando la testa," deve averle lasciate  lì mente si cambiava o qualcosa del genere" spiega.

"Oh, mio dio" dico a disagio. Sono andato in escandescenza per nulla! "Adesso mi sento come un enorme stronzo!" Mi lamento.

Harry mi fissa durante il mio sfogo, ma si precipita al mio fianco.
"Hey, no Lou. Io sono il grande stronzo qui. Io ho avuto l'ardire di alzare le mani su di te! Non so cosa mi sia passato in testa, ma ero così arrabbiato che stavi dicendo quelle cose su di te in quel modo. Onestamente mi vergogno di me stesso". Si abbassa a guardarmi con così tante emozioni che non riesco a spiegare. Posso dire che vorrebbe toccarmi, dalla espressione sul suo viso e il modo in cui stringe le dita. Aspetto un po' prima di lanciarmi sul suo grembo, allacciando le mie braccia dietro il suo collo e nascondendo il mio viso li. Ancora non mi abbraccia, é teso, le braccia lungo i fianchi.

"Abbracciami, idiota, mi sei mancato così tanto" mormoro sul suo collo. Questo è tutto ciò che serviva affinché lui mi abbracciasse, nascondendo il viso sul mio collo e respirando profondamente.

"Gesù, mi sei mancato così tanto, per favore non lasciare che ciò accada di nuovo. Non ho mai e mai ti tradiró, dunque per favore non pensare mai più una cosa del genere" dice senza fiato. Ci abbracciamo per quello che sembra una eternità, in realtà non passa molto prima che ci separiamo ed io poggio la mia fronte sulla sua.

"Si, e tu, per favore, non finire in ospedale presto, quello mi ha spaventato a morte"mi fermo, dovrei dirgli la verità su quello anche, "per favore non essere arrabbiato con Anne, ho detto io di non dire nulla" dico pacatamente.

"Che? Tu hai incontrato mia madre? Non dire nulla? Su cosa?" Domanda. Stringo gli occhi" sono venuto a trovarti, quando eri in coma. Ogni giorno ad ora di pranzo, ho detto a tua madre di non dire nulla, a nessuno" mormoro. Apro un occhio, Harry è scioccato, i suoi occhi leggermente spalancati, mi fissa "dunque non era un sogno?" Dice senza fiato.

Scuoto la testa lentamente, " no, ti sei svegliato quel giorno, poi io sapevo che ti saresti svegliato presto, così me ne sono andato. Mi dispiace. Non ero pronto per affrontare quando saresti stato completamente sveglio"

"Intendevi ciò che hai detto?" È tutto quello che domanda. Alzo un sopracciglio confuso, dopo realizzo. Oh oh! Arrossisco e annuisco imbarazzato. Lascia uscire un respiro di sollievo, e mette le nostri fronti in contatto. "Ti amo così tanto Louis, non hai idea." Mormora. Gli occhi chiusi, visibilmente rilassato, come se si fosse liberato da un enorme peso sulle spalle. Sono sorpreso, scoppio a piangere.

"Ti amo anche io, non hai idea" rubo le sue parole con un sorriso. Sento i fuochi di artificio esplodere nel mio cuore, é una sensazione bellissima. Spalanca gli occhi, un sorriso così ampio da sembrare doloroso, dopo di che punta gli occhi sulle mie labbra. Sorrido.

"Baciami, scemo!" Ridacchio.

Inizia a baciarmi. Dio, mi sono mancate le sue labbra, mi mancava così tanto baciarlo.

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