15.30. Alle 15.30 Alex suonò il campanello o meglio, si attaccò al campanello fino a quando Jade non aprì il cancello. Corse da lui, lo voleva abbracciare, baciare... Voleva amarlo con tutta se stessa e quello era il giorno giusto per unirsi in un solo corpo. Come dire... Un martedì diverso dagli altri... Alex ricambiò l'affetto di Jade più fortemente, con più violenza, semplicemente mettendo il gusto del suo carattere piccante su quelle labbra ancora più scottanti. Si avvicinò al suo orecchio e sussurrò con voce calda e seducente: ''I tuoi sono a casa?'' Quella domanda rivestì Jade di una voglia pazzesca. Voleva fare, provare e la sua risposta bagnata dalla saliva delle sue umide labbra, scivolò fuori da esse: ''No, non ci sono...'' Alex sorrise maliziosamente. Dopo quel sorriso gli ormoni di Jade cedettero al suo incantesimo. ''Saliamo?'' Un piccolo cenno di testa da parte di Jade diede inizio ad una nuova esperienza. Raggiunsero la camera troppo piccola per contenere tutti i gemiti che avrebbero esaurito e l'unica cosa che rimaneva da fare era sdraiarsi sul letto uno sull'altro, ed è così che fecero. La maglietta e altri indumenti superficiali abbandonarono il corpo sudato dei due ragazzi e caddero a terra silenziosamente, senza esitare, aspettando l'arrivo degli ultimi pezzi di stoffa ancora in possesso dei due. Fino a quel momento si stuzzicarono solo con mani sudate e struscii, poi Alex cambiò radicalmente la situazione spogliando del tutto Jade dai suoi ultimi indumenti, e la rese nuda in tutti i sensi: sia dentro che fuori. Aveva lui il possesso, Jade sarebbe solo rimasta lì a guardare lo spettacolo all'opera. Alex si abbassò i boxer lentamente, con sensualità, fino a quando, poco per poco, non usciva il boss di tutto quel potere maschile che si sentiva dentro. Nudi, spogli come gli alberi freddi in autunno in una giornata altrettanto fredda, ma lì la camera era in piena estate e la loro voglia era più scottante del sole. Alex lo spinse con delicatezza contro le labbra socchiuse della ragazza, incapaci di aprirsi davanti a tale novità. Insistette un po', ma alla fine Jade seguì il flusso della passione mentre un altro flusso le scorreva in gola. Il primo, il secondo, il terzo gemito... Ora Alex doveva iniziare a darsi da fare con quell'organo femminile alle prime ''armi''. Gli scivoló fuori dalle sue labbra, per tutta la lunghezza ancora bagnato dalla sua saliva. Le succhiò il capezzolo destro, trattenendo tra le sue forti e lunghe dita il seno sinistro, come se avesse paura che scappasse. I suoi seni: piccoli, dolci da baciare e succhiare centimetro per centimetro. Irresistibili ad un ragazzo perverso e malizioso come Alex. Continuò con molta calma il suo lavoro scendendo sempre di più con la sua bocca affamata di piacere. Piccoli gemiti quanto i suoi seni uscirono dalla bocca di Jade. Anche Alex non era da meno. Arrivò al traguardo, esplorando con la sua lingua fuggente la vagina di Jade. ''Ah... Alex... Continua...'' Ad Alex gli si indurì il pene a quelle piccole parole, quasi sussurate per quanto gli ansimi erano pesanti da sorreggere. ''Lo vuoi?'' La risposta di Jade non avrebbe avuto valore: che sia stato un sì o un no, Alex avrebbe continuato. La ragazza annuì. Il ragazzo annuì. Annuirono insieme sicuri di quel che stavano facendo o quasi. Alex si sporse per prendere dalla tasca quella cosa che ti impedisce di avere ripensamenti o responsabilità dopo aver fatto l'amore: il preservativo. Quest'ultimo calzò il pene come un guanto e, mentre Jade era esausta, Alex glielo infilò tra le gambe bagnate con tutta la forza che aveva trattenuto fino a quell'istante. La ragazza urlò per piacere? Dolore? Ad Alex non importava, gli bastava avere qualcuna sotto che reggesse il suo gioco. Ma da un gioco se ne possono creare altri oppure terminarli e, dopo qualche minuto, il gioco del sesso tra Jade e Alex si concluse con un bacio lento e bagnato. Molto bagnato. Troppo bagnato.
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Daddy [Sospesa]
FanfictionI suoi occhi minacciavano pioggia, il suo cuore aumentava di battito ad ogni secondo che passava e la sua mente era avvolta da una nube nera, fitta, ma allo stesso tempo così sottile e invisibile che poteva percepirla solo lei, Jade Horan: una bambi...