I suoi pensieri erano dettati dalle stelle che avvolgevano il cielo oscuro, le coperte la abbracciarono dolcemente e, il cuscino, reggeva i suoi sogni che attendevano ancora silenziosamente nei suoi occhi aperti. Jade non dormiva. Si lasciava sussurrare dalle ombre che incorniciavano le pareti della sua nuova camera. Era intimorita dagli scherzi che la notte le donava: rumori, struscii... Ma qualche attimo dopo capiva che forse era solo frutto della sua immaginazione. Forse. Il sonno ritardava, ormai la mezzanotte era andata anche lei a dormire. Tutti dormivano. Jade amava la notte, la riteneva uno dei suoi nascondigli migliori in cui riponeva tutti quei pensieri e azioni che erano nascosti alla luce del giorno, poteva dipingerli su quel soffitto che guardava sempre. Di notte poteva far rigare le lacrime sul suo volto, aveva perso il conto di quante ne aveva regalate al cuscino. Di notte poteva soffocare le sue risa nelle coperte, risa che non aveva un motivo preciso, dipingevano solo un sorriso in volto e basta, niente più. Di notte poteva vomitare tutte l'emozioni respinte alla luce del sole. Ecco perchè la notte, per lei, era affascinante. Anzi, era proprio Jade stessa a renderla così speciale: i colori intensi del cielo e le stelle svolgevano solo una piccola parte del suo spettacolo. Era lei la protagonista. Jade si alzò dal letto e, andando dietro le quinte, lasciò spazio al paesaggio che la finestra racchiudeva. Vide le montagne annebbiate che segnavano l'orizzonte e la luna che, con il suo chiarore, baciava dolcemente quello che la sua luce opaca incontrava per il suo cammino. Appoggiò i gomiti sul davanzale per reggere il peso del sonno che, finalmente, si faceva sentire. I suoi occhi erano cullati da quello spicchio di luna sputato in cielo, le mani si ammorbidirono e il suo volto seguì l'esempio. La polvere sul rettangolo in legno accarezzava le sue dita ferme, immobili, le tende sfiorarono timidamente le sue spalle e, osservando fuori, vide una foglia che resisteva agli sbuffi del cielo. Una foglia che ad ogni colpo diventava sempre più magra, rangrinzita. Il suo colore secco si soffocava dall'ombra e, infine, volò sconfitta. Seguì la corrente per pochi attimi. Si perse. Scomparì nel buio. Quella notte Jade riuscì a cogliere ogni attimo, ogni movimento. Guardava tutto da un'altro punto di vista, si cimentava in ogni parte degli attori del suo spettacolo, anche se erano solo delle semplici comparse, ma pure loro avevano bisogno di attenzione. Ad un certo punto, Jade fece irrompere nella stanza il rumore della finestra che si aprivano lentamente, nessun cigolio era assente in quel momento. Si sporse fuori da quell'ostacolo che, fino a pochi secondi fa, non permetteva al vento di scompigliarle i capelli. Respirò profondamente catturando ogni cosa che la natura notturna le poteva offrire. Quest'ultima le sputò il freddo direttamente in volto, per fargli seguire, in seguito, ogni lineamento del corpo. Chiuse la finestra e si rifugiò sotto le coperte per riconquistare calore. Strinse a sè il lenzuolo, sentì crescerle qualcosa in petto. Mollò la presa. Si avvolse nel suo stesso corpo incurvando la schiena, congiungendo le gambe nude ai seni e avvicinando le braccia per farsi scudo sul torace. Infine chiuse gli occhi, ma non si addormentò.
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Daddy [Sospesa]
FanfictionI suoi occhi minacciavano pioggia, il suo cuore aumentava di battito ad ogni secondo che passava e la sua mente era avvolta da una nube nera, fitta, ma allo stesso tempo così sottile e invisibile che poteva percepirla solo lei, Jade Horan: una bambi...