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Il silenzio si fece spazio nella stanza. Un silenzio dolce, ben voluto, pieno di sguardi che parlavano e di lacrime che scendevano sui volti di tutti. Jade era ancora li in piedi, appoggiata alla porta. Voleva urlare, voleva che le sue urla fossero sentite e raccolte dal suo fratellino, a quel bimbo a cui gli insegnerà, sgriderà, che condividerà pianti e sorrisi. Sarebbe stato semplicemente il suo fratellino. Solo suo. Ecco cosa la madre nascondeva in bagno... Ecco perchè aveva sempre quel sorriso capace di illuminare l'intero universo e oltre... ''Jade, deciderai tu il nome...'' I suoi occhi si illuminarono. Sorrise orgogliosa e il nome le scivoló dalle labbra: ''Alex.'' Non aggiunse nient'altro per strappare un sorriso dal volto dei suoi genitori. Era contenta. Erano contenti. ''Glielo dico.'' Disse Jade pronta ad uscire dalla porta. ''Vai. Sarà contento.''
''Vado'' Lo trovò fuori, appoggiato alla parete. ''Alex, mia madre è incinta! E... E sai come si chiamerà?'' Alex fece spallucce, sembrava che il suo interesse era pari a quello che avrebbe potuto avere un sasso, cioè zero. Nah, cosa dice? Probabilmemte il sasso sarebbe stato più interessato. ''Si chiamerà... Alex...'' A quelle parole si dipinse un sorriso macrabo sul suo volto, era un sorriso compiaciuto ma rivestito dall'ombra. Jade sperava in un'altra reazione, non riusciva a capire il motivo di quel sorriso, di quello sguardo così cupo. ''Brava. L'hai scelto tu, giusto?'' Gli scappò una risata inquietante. ''Sì.'' Jade in quel momento voleva scappare, voleva fuggire da quella persona. Ma le sue gambe avevano messo radici al suolo e, in conseguenza, restò accanto ad Alex e al timore che prendeva forma, fino a quando il ragazzo non la trascinò fino all'uscita. Non aveva manco avuto il tempo di salutare i suoi genitori e il fratellino. Quanto avrebbe voluto appoggiare le sue soffici labbra sul pancione della madre e, magari, guardare meglio quel fagotto che si presentava sullo schermo. Abbandonò quell'idea all'ospedale appena uscita dalle porte di esso. Si fermarono qualche passo più in la. ''Te ne pentirai...'' Disse tutto ad un tratto. ''Ma cosa stai dicendo?!''
''Non dovevi.''
''Alex, mi stai facendo paura.'' Quelle parole vennero seguite da un urlo silenzioso, che sentì solo Jade. ''Non capisco... Dove vuoi arrivare?'' La risposta si fece chiara quando Alex le venne incontro, entrando in quel spazio oscuro che si era creato intorno alla ragazza. Sembrava posseduto. ''Voglio...'' Allungò la mano verso Jade, una mano tremante che reggeva l'inferno tra le dita. Si avvicinava, ancora, ancora, ad ogni passo il suo braccio prendeva lunghezza verso il volto indifeso della ragazza. Jade si sentiva piccola rispetto a tutto, anche quell'ipotetica formica sotto il suo piede le sembrava più grande. ''Jade voglio...''
''Cosa vuoi?!'' Il nervosismo si rovesciò sulle guance di Jade in piccole lacrime, la paura in singhiozzi. Si rannicchiò al suolo con l'idea di potersi difendere in qualche modo, ma quel modo le sfuggiva e quell'idea era solamente un sputo nella sua mente. La paura cresceva, la mano di Alex raggiunse il volto di Jade e lo accarezzò. Tutta l'oscurità si sciolse dileguandosi nei tombini al loro fianco alle parole di Alex: ''Voglio uscire con te e la tua famiglia per assaporare la neve del bosco vicino a casa tua. Insieme, per il piccolo Alex.'' Lo stupore investì Jade più forte di quanto avrebbe potuto fare un camion. In quel momento il cielo scagliò piccoli fiocchi di neve, dipingendo di bianco le strade e i volti dei due ragazzi, fiocchi piccoli come il fratellino Alex e freddi come il cuore di Jade, un cuore invernale posto in un cubetto di ghiaccio, un cuore che aspettava il calore dell'estate. Un cuore, che aspettava il calore anche di qualcun'altro.

Daddy [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora