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Alex si girò di scatto con la morte in mano, una morte a forma di pistola. Uno sparo, un altro, tutti e due colpirono i bersagli. Jade si girò, nessuna ferita prese spazio sul suo corpo ma il cuore, alla vista di quella scena, morì insieme ai tre corpi inerti sulla neve: la madre, il padre e sì, anche il piccolo Alex, che non ebbe avuto neanche la possibilità di assaporare l'aria di quel mondo. Una lacrima accarezzò la sofferenza di Jade. Erano morti. Niente di più, niente di meno. La sua mente le fece rivivere momenti offuscati che aveva condiviso con i suoi genitori. I genitori che la salvarono da un mondo orribile chiamato orfanotrofio. I genitori che le insegnarono a vivere. I genitori che per regalare una vita migliore a Jade, sacrificarono la loro in quel momento, in quel bosco così piacevole che neanche lui stesso se ne capacitava di tutto ciò: gli alberi voltarono i rami e le foglie cercavano fuga nel vento. Almeno loro si stavano salvando, ma Jade no. Alex era ancora lí, con gli occhi assetati di pazzia pura. Jade indietreggiò, cercando appoggio a qualcosa, ma non c'era niente a sorreggerla in quel momento. Per sbaglio calpestò la mano ormai gelata della madre. Guardò il suo volto: era stato accecato dalla paura e dallo stupore, e quei occhi spalancati e privi di anima ne davano la conferma. ''Jade, hai capito che lavoro faccio, eh?! Vuoi che ti mostrò ancora cosa so fare?! Eh?!'' Preparò un colpo, pronto per mirare e finire il suo lavoro.  Un assasino, ecco che cos'era. Jade inciampò in uno dei suoi pensieri e cadde sul padre. Urlò. Un urlo che fece rabbrividire tutto il bosco. Un urlo ancora più freddo della neve che si era posata innocua sui volti dei suoi genitori. Jade vide Alex prendere la mira e fu lí, che l'adrenalina di Jade esplose in una corsa verso l'ignoto, una corsa seguita da un assasino. Quell'ignoto si fece sempre più chiaro ad ogni passo lasciato sul terreno: doveva uscire dal bosco, correre verso una via abitata... I passi di Alex si avvicinavano sempre più, Jade riusciva quasi a percepire il respiro affannato di Alex mischiatosi al suo. Un respiro, forse l'ultimo dopo quel colpo di pistola. Jade sentì un liquido denso e caldo colargli dal fianco, un liquido intento di seguire i lineamenti delle gambe, ma bloccato appena in tempo da Jade, che tamponava la ferita con il tessuto delle sue maglie e della sua giacca. La perdita di sangue oscurò la vista di Jade, ma l'adrenalina sarebbe stata capace di portarla fuori da quell'incubo pure svenuta. I passi alle sue spalle sembravano scomparsi. Forse Alex aveva finito le pallottole? O forse... O forse niente, corri Jade! Jade vide la fine, vide una luce prendere possesso lentamente dai rami che bloccavano un po' l'uscita. Ma non erano gli unici a bloccarle la via della salvezza: Alex spuntò fuori dagli alberi che segnavano il sentiero, però stavolta senza pistola, ma bastavano i suoi occhi indemoniati a rimpiazzarla. In quel momento il cervello della ragazza iniziò a mandare segnali di esasperazione, gli comunicava che non c'era più niente da fare, che la morte era vicina, anzi, era proprio davanti a lei. Così Jade perse momentaneamente la sanità mentale. Le scappò via, ma Jade era bloccata dalla paura, non riusciva a correrle dietro e riprenderla. La lasciò andare come quel grido di pazzia, di rabbia che stupì pure Alex. Era più un ruggito, un verso animalesco che vomitò tutto quello che si era trattenuta fino a quell'attimo. Semplicemente la conseguenza di nessuna traccia di mentalità. Il nuovo volto selvaggio di Jade riuscì  a buttar giù a forza di calci e pugni quell'orribile assasino, però ancora tenente la propria vita in mano. Jade riuscì ad uscire finalmente da quel bosco, a varcare la porta di un mondo così diverso da quello che giaceva alle sue spalle. Si allontanò, recuperò la giusta dose di mentalità che le permise di prendere il telefono dalla tasca e digitare il numero dell'ambulanza. Ma, al primo squillo, l'ombra fece affondare Jade nell'oscurità.

Daddy [Sospesa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora