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Era arrivato quel giorno, il giorno in cui si spengono le candele e si accendono le macchine fotografiche per catturare in esse ogni piccolo movimento che impieghi a soffiare quei piccoli fuochi, fuochi che segnano la tua età, fuochi caldi e familiari che ti ricordano di non essere sola. Eh sì, era arrivato il compleanno di Jade: diciamo che era una festa intima, due persone contando Jade. Per la ragazza era il suo diciasettesimo compleanno, per Niall il primo: una nuvola di stranezza avvolgeva a poco a poco la mente del padre ad ogni candelina che contava. Jade non aspettava altro che far volare quei sedici anni per far posto ai diciassette, si sentiva felice, protetta da quel piccolo calore e dalle braccia del padre che la stavano avvolgendo. ''3... 2... 1...'' Quell'ultima parola esitava ad uscire dalle labbra di Niall, ma alla fine: ''... Soffia!'' Il flash della macchina fotografica abbagliò per un istante la vista di Jade e, invece, ci volle meno di un istante per tagliare la torta e mangiare la propia fetta. ''Auguri...'' Lasciò la frase sospesa per qualche secondo alla sua bocca e continuò: ''Auguri... Per la prima volta.'' Lui sorrise. Lei sorrise. Sorrisero, insieme. Avrebbe voluto tanto avere i suoi genitori lì, in quel momento che lei ogni anno lo riteneva sempre più importante. Ma Jade aveva sempre imparato ad accontentarsi, non chiedeva mai troppo, le bastava quello che aveva. Le bastava suo padre. Una lacrima si dipinse nel volto di entrambi. ''Ti voglio bene papà.'' Niall non rispose, quel silenzio significava ''Anch'io, Jade.''

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