Si rivestirono velocemente per coprire con quei vestiti non solo il loro corpo, ma anche l'imbarazzo generale che si era creato. Ha Jade le faceva male tra le gambe per le troppe spinte ricevute. Era stato... Bello? Non sapeva manco lei darsi una risposta, era successo tutto troppo in fretta. Come poteva essere così importante la ''prima volta''? Alla fine è solo un piccolo gesto, lo scivolare del pene nella vagina umida della ragazza già ansimante... Le parole di Alex allontanarono Jade dai suoi pensieri: ''Beh, vado a lavorare...'' Disse sbrigativo. ''Da quando tu, Alex, hai un lavoro?! No ma dai... Veramente?!''
''Sì, se ci trovi qualcosa di strano cazzi tuoi...'' Rispose, distruggendo la scherzosità che Jade cercò di diffondere nella stanza. Neanche il tempo di ribattere che Alex scomparì dal suo campo visivo, lasciandosi dietro di sè il suo profumo mischiato al sudore consumato in quei minuti. E ora? A casa da sola, senza nessuno e senza niente da fare ma, ad un certo punto, si accese la lampadina sulla testa di Jade. C'eravate cascati vero?... Nessuna lampadina, nessuna idea. Solo il vuoto. Alla fine l'illuminazione di una passeggiata per il paese le illuminò la via. Un giro a guardare le vetrine, ad evitare i soliti bisognini di cane sparsi sul solito marciapiede e ad assaporare la solita aria Irlandese. Sempre la stessa ma mai monotona, non ti annoiava mai essere accolto dal verde la mattina, ed essere cullato dal cielo blu scuro illuminato di stelle la sera. Tutto con quel tocco speciale che solo l'Irlanda può dare. Decise di mettere in atto il suo piano, vestendosi per ripararsi dall'aria bizzarra che urlava fuori casa. Non ci teneva molto al proprio aspetto fisico e quello altrui, così si può dedurre perchè ama Alex (brutto fuori e pure dentro, il massimo, no?) Finalmente uscì di casa, chiuse la porta a chiave e... Inizió ad avviarsi senza una meta precisa. Il bar? La panetteria dove c'era quella commessa sempre sorridente? Chissà. Arrivò, ad un certo momento, a guardare un punto non ben definito di un sentiero avvolto dall'oscurità, le si creò una strana senzazione che la fece avventurare in quella nebbia. A lato c'erano case disabitate, dall'altro case ancora in costruzione e il sentiero pieno di quei sassolini che ti ritrovi sempre nelle scarpe. Aveva paura, ma doveva passare di lì, con un motivo che le sfuggiva, ma doveva comunque. Puntò lo sguardo sul sentiero, avendo paura che se si girasse ci fosse qualcosa o qualcuno non molto gradito. Il rumore di passi inaspettati spaccò il silenzio sottile come il vetro ma, anche se l'aveva distrutto, quei cocci rimasti a terra (bisogna avere fantasia) non ferivano nessuno. Jade accellerò il passo. Anche lo bastardo dietro di lei lo fece. Jade si sentì catapultata in una processione religiosa: testa bassa, mani conserte e forse avrebbe pure iniziato a pregare se la situazione fosse peggiorata. Niente se, la situazione peggiorò all'istante. I passi dietro di lei non erano più una camminata veloce, si stavano trasformando in una corsa decisa, ogni passo sprofondava nel terreno. Ogni passo tranne quello di Jade. Si bloccò definitamente quando sentì delle risate alle sue spalle, delle risate iniettate di brutte intenzioni e di cattiveria. La paura aumentava, come se un vulcano si stesse preparando ad esplodere e, quando una mano le toccò la schiena, Jade eruttò. Si girò di scatto. Il sole gli puntò la sua luce negli occhi come se cercasse in ogni modo di impedirgli di guardare. I raggi liberarono lo sguardo della ragazza che sfogò tutta la sua paura in un urlo acuto, straziante e sorpreso.
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Daddy [Sospesa]
FanfictionI suoi occhi minacciavano pioggia, il suo cuore aumentava di battito ad ogni secondo che passava e la sua mente era avvolta da una nube nera, fitta, ma allo stesso tempo così sottile e invisibile che poteva percepirla solo lei, Jade Horan: una bambi...