Capitolo 9

1K 256 102
                                    

<< Andrà tutto bene, sorellina. >> mio fratello è sempre stato iperprotettivo con me ed è morto mille volte quando ha scoperto i segni sulla mia pelle ed altre mille quando ha scoperto il resto e tutte le cicatrici che ancora oggi mi porto dentro.

Gli voglio un bene dell'anima perché insieme a Jocelyn, l'altra mia sorella, mi ha fatto da madre e poi anche da padre quando papà è uscito fuori di testa per tutto quello che è successo.

È un ragazzo fantastico e ci somigliamo talmente tanto da sembrare gemelli.
Mi manca tremendamente tanto, si è trasferito a Liverpool l'anno scorso per uno stage ma domani finalmente torna!

<< Manca solo un giorno, bimba e poi te ne combinerò di tutti i colori >> mi dice con giocosa malizia.
<< Va bene fratellone! Ti darò filo da torcere, sappilo! >> gli rispondo a tono con un enorme sorriso stampato in faccia e che da anni riservo solo a lui.

<< Allora a domani, piccola? >> mi chiede con tanta premura.

<< Si, Trev. Andremo in qualche bar così tutti potranno salutarti! >> urlo eccitata dal suo ritorno.

<< Ci conto, piccola. A domani. >>

<< A domani. >> e termino la chiamata.

Decido di andare a fare una corsa, allora indosso dei calzoni felpati, una felpa calda, le sneackers ed esco.

Per fortuna non piove, ma il cielo è  abbastanza nuvoloso; faccio un po' di stretching e comincio a camminare a passo veloce per scaldarmi.

Mi scaldo abbastanza e comincio a correre. Che bella sensazione!

Amo quando l'adrenalina comincia a scorrermi nelle vene, quando il mio cuore comincia a battere forte solo perché immagino di stare correndo verso la libertà, verso quella chiave che si ostina a tenere sigillate le mie catene.

Mi sento libera. Fuori dal mondo.
Tutto ad un tratto però il cuore comincia a battermi fortissimo e non per la corsa. Comincio a rallentare, ma le palpitazioni e il rumore assordante del mio cuore non vogliono smettere di cessare.

Non può essere, non ci credo.. ma, man mano che mi avvicino la mia bocca si secca tanto da non riuscire a deglutire e i miei occhi si spalancano.

Oddio, quell'uomo che sta uscendo da quell'auto nera è .. è davvero il mio Adone! È Damian, cazzo!

Abita in questo palazzo? Sta andando a far visita a qualche puttanella da due soldi? mi tortura la vocina nella mia testa.

<< Stai zitta, cavolo! >> Strillo per la strada e una vecchietta si volta perplessa ..

mi scusi, cara signora, sto diventando pazza.

Anche Damian si volta al suono della mia voce, ma, con uno scatto fulmineo mi nascondo dietro l'angolo dell'edificio con il respiro pesante e il cuore a mille.

Non può vedermi in questo stato.
ASSOLUTAMENTE NON PUÒ.
Sono madida di sudore, senza trucco e poi .. poi .. non deve vedermi e basta, ecco.

Piano, piano mi volto e cerco di vedere se è andato via ma..
<< Ciao Angelo! >> do un urlo da smuovere le pareti e faccio un balzo degno di una ballerina.

Ma, ma che diamine!

Siamo occhi negli occhi e lui è nella mia stessa posizione con le ginocchia leggermente abbassate per arrivare alla mia altezza.

E.. e cavolo.. ha un sorriso malandrino stampato sul volto, come se mi avesse scoperto a fare chissà quale marachella.

Stupida, sapeva che eri tu! Hai fatto solo la figura dell'idiota!!

L'amore scalda il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora