Capitolo 30

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Siamo arrivati al giardino e, appena il profumo di ogni singola rosa mi sale sino alle narici, mi sento subito meglio.

Le mie spalle si rilassano e mi avvicino all'aiuola di rose bianche per accarezzarle e odorarle. Questo posto mi conforta tremendamente e la mano di Damian nella mia è un incentivo in più per la mia sanità mentale.

'Vieni, sediamoci lì' gli dico e lo guido verso la mia panchina preferita circondata da rose gialle e rosse.

Vorrebbe farmi sedere sulle sue gambe, ma capisce che, per quello che devo dire, ho bisogno dei miei spazi.. perciò mi allontano un po' da lui e cerco di mettere insieme i pezzi. Passo dopo passo.

'Sono nata qui a Londra, ma dopo pochi mesi, quando mia madre è morta, papà non è riuscito più a restare in questa città e ci siamo trasferiti a Liverpool, dove sono cresciuta.' chiudo gli occhi lentamente e cerco di rivivere quegli anni in cui, nonostante la morte di mia madre, tutto andava bene soprattutto grazie a Trev.

'Andava tutto bene e né mio padre né i miei fratelli mi hanno fatto pesare che la mamma è morta anche per causa mia. Ha sacrificato la sua vita per donarla a me, non ci ha pensato due volte..' sussurro e abbasso gli occhi sulle mie mani tremanti, percependo lo sguardo bruciante di Damian su di me.

'Il suo sacrificio non è andato sprecato, perché è stata messa al mondo una persona eccezionale come te. E sono grato a tua madre per questo, perché se non avesse scelto la tua vita alla sua, adesso io non sarei qui a perdermi in questi occhi immensi come il mare.' ribatte veemente il mio Adone ed io mi nutro di tutte le cose dolci che mi dice.

Lo ringrazio con un filo di voce, sorridendo flebilmente.. in questo momento non ne ho la forza.

Avvolgo le braccia attorno alla mia vita, come per abbracciarmi, e comincio a parlare di lui..

'Avevo 19 anni quando ho conosciuto Colton..' sussurro e volgo lo sguardo verso le rose di fronte a me.

Respira Sarah, respira. Mi sento dire queste dolci e morbidamente tristi paroline nelle orecchie e ho la sensazione che sia stata mia madre a dirle. La sento qui, accanto a me che mi da forza con i suoi occhi così identici ai miei e che ho avuto la sfortunata di incontrare mai.

Sento qualcosa frusciare alla mia sinistra e quando volto il capo, mi accorgo che Damian ha cambiato posizione e che ha appoggiato i gomiti sulle sue ginocchia dure come il marmo.

Inclina il capo verso di me e con lo sguardo mi invita a continuare.

'Lo reputavo bellissimo, mi affascinava la sua gentilezza e ammiravo i suoi occhi color ghiaccio.' adesso mi vengono i brividi al solo pensiero.. 'L'ho conosciuto ad una festa, evidentemente avevamo molti amici in comune seppure lui fosse più grande di me di cinque anni.'

'Era stato così gentile, premuroso.. mi aveva accompagnato a prendere qualcosa da bere e si era addirittura proposto di accompagnarmi a casa. Non capivo perché avesse scelto me, ma adesso lo so. Aveva trovato la sua preda.. carina, composta, mansueta, sottomessa, debole e soprattutto.. innamorata della amore. Avevo così bisogno di amare ed essere amata che non mi sono nemmeno resa conto che la nostra era una relazione malata. A senso unico, perché io ero l'unica a dare e lui l'unico a prendere.' digrigno i denti in preda allo schifo e all'amarezza, ma mi faccio forza e continuo.

'Lo amavi?' mi chiede tutto ad un tratto con voce dura, mentre stringe i pugni fino a che le nocche non gli diventano bianche.

Mi volto e lo fisso dritto negli occhi. 'No. Ma l'ho capito troppo tardi, quando ero talmente a pezzi anche per andarmene. L'amore non ti lascia i lividi, ma i brividi. L'amore non ti uccide, ti fa vivere. L'amore non ti regala calci e pugni, ma carezze e baci. L'uomo che ami non ti possiede senza il tuo consenso.. ti prende dolcemente, ti fa sua piano o forte, ma pur sempre con amore...' la mia voce si spezza e lui si alza repentinamente, di scatto, quasi si fosse scottato.

L'amore scalda il cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora