CAPITOLO 3

11K 392 13
                                    

                                                                                            GINEVRA

OH MIO DIO!!!! Misi tutte e due le mani in bocca per nascondere lo sgomento che avevo, di fronte a

me c'erano quattro uomini con i capelli rasati, il corpo da guardia del corpo e lo sguardo da assassini.

Uno di loro, pensai fosse il capo, gridava verso un uomo inginocchiato davanti a loro con i vestiti

strappati e ad ogni domanda a cui non rispondeva gli altri tre energumeni rispondevano con calci e

pugni, mi veniva da vomitare!! L'uomo era ormai accasciato a terra e non si muoveva era morto? Vidi

il capo dare un ordine all'uomo accanto a lui, questo usci' un pugnale da uno dei suoi stivali e si

avvicino' al malcapitato e guardandolo negli occhi gli senti' dire.

<Tigre ti aveva dato tre settimane di tempo per pagare il tuo debito, ti ha tenuto d'occhio e ha visto

che tu continuavi a fare finta di niente..> afferro' i capelli dell'uomo fino ad avere il collo esposto < sai

cosa succede ai succhia cazzo come te? Tigre non perdona e ora di addio alla tua fottutissima vita.>

Gli occhi del malcapitato si sgranarono dalla paura e supplicavano di risparmiarlo ma il gorilla

avvicino' il coltello alla sua gola e con un rapido colpo lo sgozzo' e cadde a terra in una pozza di

sangue.

Ero pietrificata dovevo scappare e cosi' indietreggiai e con la fretta di scappare non vidi un barattolo

che toccandolo cadde facendo un rumore infernale, cazzo dovevo raggiungere la macchina se quegli

energumeni mi scoprivano avrei fatto la stessa fine di quel disgraziato cosi' con il sangue freddo

arrivai in macchina, sali' misi in moto e parti' a tutta velocita'.

Solo quando mi accorsi che ero lontana da quel sotterraneo e che nessuno mi stesse seguendo

rallentai, le mie mani non la smettevano di tremare e una paura inizio' a scorrermi dentro..cazzo

avevo assistito ad un omicidio e se mi avevano visto? E se ora mi stavano cercando? Calma Ginevra

cerca di pensare se ti avessero vista a quest'ora ti avrebbero seguita e poi nella semioscurita' era

impossibile riuscire a vedere il mio volto, tirai un bel respiro e ritornai a casa.

Quando chiusi la porta mi assicurai di inserire tutte le chiusure, entrai in bagno mi spogliai e mi misi

sotto il getto dell'acqua calda forse mi avrebbe aiutato ad allontanare tutto questo freddo che

sentivo dentro, le immagini di quell'uomo sgozzato e la soddisfazione del suo carnefice non mi

lasciavano in pace, forse dovevo andare alla polizia? Magari quell'uomo aveva famiglia e qualcuno

che lo stava cercando, magari e' meglio che mi faccia gli affari miei!

Quando usci' dalla doccia mi avvolsi nel telo e mi guardai allo specchio e nei miei occhi vidi la paura

non avevo mai immaginato che all'eta' di 28 anni potessi essere testimone di un omicidio..

Tolsi dalla mente quei brutti pensieri e indossato il pigiama andai in cucina a prepararmi una

CUORI DANNATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora