CAPITOLO 12

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                                                                                             GINEVRA

Quando usci' dal bagno sapevo gia' cosa fare, Matt era suduto sulla poltrona della scrivania e mi

scrutava con quei suoi occhi gelidi e questo inizio' ad innervosirmi.

<Hai fatto tutto?> annui' <Bene ora vieni qua e inginocchiati.>

Se facevo come mi diceva gli avrei dimostrato di essere debole e alla sua merce'e avrebbe

confermato

 l'idea che lui si era fatto di me.. ed io non ero una puttana! cosi' scossi la testa.

<Lo stai facendo di nuovo Ginevra.>

Il tono come pronuncio' questa frase era fermo e duro ed era la prima volta da quando ero li' che

pronunciava il mio nome e questo mi procuro' un fremito in tutto il mio corpo, se non sapessi che

razza di mostro e' avrei detto che era stato "dolce". Ero talmente immersa nei miei pensieri che non

vidi che si era alzato e me lo ritrovai ad un palmo dal mio viso con aria minacciosa.

<Ti ho detto che non devi sfidarmi, ti ho dato un ordine e lo devi eseguire... dopotutto stanotte e'

l'ultima per te e vuoi o non vuoi io mi prendero' cio' che desidero.>

Ora mi era tutto piu' chiaro.. ora capivo cosa voleva dire Frank con quella frase poco fa, Matt aveva

stabilito la mia morte e solo dopo avermi scopato mi avrebbe ucciso ma non glie l'avrei permesso mi

sarei difesa finche' avessi respirato non dovevo dimenticare che ora avevo un piano e in un modo o

nell'altro lo avrei attuato solo che dovevo stare al suo gioco e anche se odiavo ammetterlo l'idea di lui

 dentro di me mi eccitava e mi disgustava allo stesso modo cosi' mi presi di coraggio e m'inginocchiai

di fronte a lui... pensa al tuo piano Ginevra se tutto va' come speri sarai fuori di qui presto.  Avevo il

suo bacino di fronte al mio viso e notai la sua erezione... il porco era gia' eccitato ma se ci penso

anche io sentivo i miei umori bagnare il tanga.. Dio Ginevra sei proprio malata!

<Brava la mia puttana ora fammi godere.>

Slaccio' il laccio del pigiama e li lascio' scivolare e il suo pene si libero'... porca puttana sarei morta

soffocata con tutto quel coso in bocca. Mi senti' afferrare per i capelli e condusse la mia bocca sul suo

pene.

<Ora inizia a succhiare, fallo bene e se mi farai godere ti regalero' il tuo ultimo orgasmo prima di

morire.>

Lo guardai con disgusto e lui rise...chiusi gli occhi e iniziai con la lingua a leccare e poi lo misi in bocca

 era difficile riuscire ad inserirlo tutto era troppo grosso e poi avevo vergogna di me stessa perché

provavo disgusto e piacere nella stessa maniera.

<Non chiudere gli occhi e guardami voglio vedere la tua espressione mentre me lo succhi.>

Oltre la vergogna se avessi aperto gli occhi e guardato avrebbe visto anche il piacere e il desiderio che

 provavo e questo sarebbe stato la mia rovina.. lui non doveva sapere i miei sentimenti non li avrebbe

CUORI DANNATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora