CAPITOLO 5

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                                                                                           GINEVRA

Anche questa giornata era finita, potevo finalmente tornare a casa, l'ossessione degli occhi

terrorizzati di Smith non mi dava tregua e poi avevo una paura pazzesca che qualcuno mi avesse vista

ma se fino a questo momento sono ancora qui vuol dire che l'ho scampata per un soffio..... e poi c'e'

Matt...quell'uomo mi trasmette paura ed eccitazione allo stesso tempo e mi faccio schifo per questo

e' un pazzo e devo tenerlo il piu' lontano possibile da me evitero' d'incontrarlo e non gli rivolgero' piu'

la parola, sono l'unica in questa azienda a essere gentile con lui e mi ripaga con cattiveria e

maleducazione... e poi quegli occhi..Dio che paura stamattina quando mi fissavano,sembravano

indiavolati.

Con questi pensieri raccolsi le mie cose e usci' dall'ufficio,avevo lasciato la macchina a due isolati e in

giro non c'era anima viva..cazzo Ginevra devi finirla di uscire cosi' tardi dal lavoro! Mentre mi dirigevo

sulla mia auto avevo una strana sensazione addosso, sentivo freddo quello che ti fa rizzare i peli

quando hai paura, aumentai il passo ma quella sensazione non mi lasciava, qualcuno mi stava

seguendo e sara' per la lotta alla sopravvivenza iniziai a correre, con i tacchi mi veniva male e visto

che sentivo i passi dietro di me sempre piu' vicini le tolsi e corsi piu' veloce ma la mia fuga non duro' a

lungo visto che una presa dura mi afferro' i capelli facendomi urlare dal dolore e scaraventandomi a

terra sbattendo con la schiena. Quando apri' gli occhi mi trovai a fissare lo stesso uomo che avevo

visto la sera prima e ai suoi lati altri due..ero circondata.

<Cosa volete da me?> Ero terrorizzata, sapevo che quegli uomini non erano qui per derubarmi ma mi

stavano aspettando e molto probabilmente entro domattina sarei stata cibo per i pesci. L'uomo di

fronte a me si abbasso' e con un sorriso da serial killer allungo' una mano e sfioro' il mio viso, quel

gesto mi disgusto' cosi' l'allontanai.

<Ohhhh guardate come fa la difficile questa troia...non hai idea di quando pregherai per avere di

nuovo le mie mani addosso quando ti renderai conto di cosa ha predisposto il mio capo per te.>

Cosa cazzo voleva dire con quelle parole e se il capo non era lui cosa mi dovevo spettare? NON

riuscivo

a muovere un muscolo avevo troppa paura, ma era la mia vita quella ad essere in pericolo e qualcosa

dovevo pur farla per uscire da quest'inferno. Avevo tre uomini che mi braccavano e anche se mi sarei

messa a correre come mai nella mia vita mi avrebbero raggiunta e fatta a pezzi, no no no dovevo

riflettere bene.

<Che intenzioni avete con me? Io non vi conosco e non capisco tutto questo!>

Uno schiaffo fulmineo mi colpi' bruciandomi la guancia e sul labbro senti' il sapore ferroso del mio

sangue, mi senti' afferrare per i capelli e le lacrime iniziarono a scendere mentre il viso di quel mostro

CUORI DANNATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora