CAPITOLO 10

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                                                                                                   MATT

Quando entrai nella stanza della mia dolce collega provai grande soddisfazione nel vederla distrutta,

 l'avevo fatta violentare davanti a tutti e deve ringraziarmi se mi sono fermato li'.. l'uomo che aveva

colpito era il mio socio e amico in affari Micael, le nostre famiglie erano legati da un patto e insieme

gestivamo il traffico losco di New York. La vidi fissarmi..chissa' cosa pensava, era convinta che non

l'avrei mai posseduta ma si sbagliava di grosso, io mi prendevo sempre cio' che volevo ma questo lei

ancora non lo sa' o fa finta di non capirlo, dovevo levarmi questa smaniosa voglia di lei.. al pensiero di

 Micael di come la scopava poco fa me lo fa' diventare duro... cazzo volevo essere io al suo posto!

L'avrei avuto e poi l'avrei uccisa... stava piangendo e la lasciai sfogare in fin dei conti era una donna

sola, triste e aveva perso tutto ma quando nel suo sfogo inizio' a perdere il controllo dicendomi in

faccia quell'odiosa parola di psicotico iniziai con fare minaccioso ad avvicinarla e lei spaventata

inizio' ad indietreggiare fino a quando il muro la blocco' ma nonostante fosse braccata non la

smetteva di sfidarmi  e quando mi sputo' in faccia non ci vidi piu'.. nessuna puttana era arrivata a

 tanto con me.

L'ho punita nella peggior maniera in cui una donna delicata come lei  possa immaginare,

l'espressione

di disgusto nel vedere i miei uomini che scopavano la donna sul letto la misi sull'attenti e quando

capi' le mie intenzioni cerco' di pregarmi , la sua stretta sul mio braccio mi causo' quel maledetto

brivido che avevo ogni volta che questa cazzo di donna mi stava accanto, non potevo permettere a

questa   cosa di prendere il sopravvento io non ero un uomo di sentimenti... solo per un attimo

 avevo ceduto alle sue suppliche ma non sarebbe stato da me, io non provo pieta' per nessuno e tanto

 meno per una donna che non vuole stare al suo posto e mi sfida pure.. no no doveva pagare cosi'

me la scrollai di dosso e diedi inizio allo spettacolo. Lei non smetteva di dimenarsi sembrava una

cavalla furiosa ma quando capi' che non poteva piu' opporre resistenza si arrese e vedere i miei

uomini come la toccavano, leccavano e penetravano mi fece provare una sensazione che non avevo

 mai avuto in vita mia "fastidio" cazzo ma non li' fermai... Aveva tenuto gli occhi chiusi per tutto il

tempo e quando li riapri' i suoi occhi si voltarono verso di me e qualcosa in lei cambio' al punto di

eccitarmi ancora di piu' e continuai a masturbarmi ma quando torno' a richiudere gli occhi qualcosa

in lei era cambiato, notai i suoi muscoli rilassarsi e accompagnare le spinte che l'ultimo uomo le stava

 dando... cazzo lo stava compiacendo... questo in me scateno' un terremoto dentro, questo suo

cambiamento improvviso mi fece capire che con me non l'avrebbe mai fatto e mi ricordo' le sue

CUORI DANNATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora