CAPITOLO 4

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                                                                                    MATT (DETTO TIGRE)

Ero appena rientrato nella mia villa e non vedevo l'ora di togliermi questi cazzo di stracci e questi

orribili occhiali, non né potevo piu' di tutti quegli stronzi del cazzo dove lavoravo, avevo la squadra

anti mafia alle costole  e dovevo tenere questa fottuta copertura per proteggere il mio giro le mie

donne e questa merda di citta'. Oggi a differenza degli altri giorni e' stato piu' divertende il lavoro, ho

controllato quel grandissimo figlio di puttana di Smith che mi deve dei soldi e nonostante gli

avvertimenti gioca col fuoco e stasera trovera' la morte ad aspettarlo visto che ancora l'ho lasciato in

ufficio e vuol dire che non ha alcuna intezione di togliersi il debito e l'altra cosa divertende e' stato

vedere quella puttanella di Ginevra, certo quando l'ho sorpresa dietro la porta mi ha fatto incazzare

da morire per un attimo ho pensato di strangolarla subito avevo paura che avesse ascoltato la

telefonata con il mio uomo di fiducia per sistemare Smith e odio quando i miei piani vanno a rotoli

ma poi quando l'ho braccata al muro capi' che non aveva sentito niente e invece vidi le sue pupille

dilatate e scommetto che se avrei messo un dito nella sua figa l'avrei trovata bagnata, il solo pensiero

me lo fece diventare duro....non si aspettava di vedere il vero Matt e no quel coglione che interpreto,

ho smosso qualcosa in quel ghiaccio di donna e prima che lascio quel posto di merda me la scopero'

nel suo ufficio e se non ci stara' me la scopero' lo stesso quando voglio una cosa me la prendo con le

buone o con le cattive, Ginevra riesce a far smuovere qualcosa dentro di me e mi da' fastidio, forse la

mia e' solo curiosita' sessuale mi piacerebbe vederla piegata sulla sua scrivania e vedere il mio cazzo

affondare dentro di lei facendola urlare di piacere... si e' questo, una volta tolto questo capriccio sono

sicuro che di lei non me ne importera' piu' un cazzo come le mie puttane...le donne hanno un solo

scopo nella vita...farsi fottere.

Il bussare alla porta mi porto' alla missione di quella sera, Frank si avvicino' informandomi che Smith

non aveva intenzione di saldare e siccome io di pazienza ne avevo poca era arrivato il momento che

quella testa di cazzo pagasse con la sua vita cosi' diedi il via alla sua morte.

Dopo due ore i miei uomini entrarono nel mio ufficio Frank aveva l'aria soddisfatta segno che Smith

era defunto.

<Allora Frank dal tuo sorrisino deduco che il pezzo di merda non e' piu'tra noi vivi!>

<Si tigre....ha fatto la fine che meritava.>

Dopo avere detto questo vidi l'espressione del mio uomo di fiducia farsi cupa.

<Frank c'e' qualcosa che devo sapere?>

<Credo che qualcuno abbia visto l'assassinio.>

Mi alzai di scatto dalla sedia.

<Abbiamo un testimone?> ero incazzato e urlai < cazzo Frank sto' facendo un lavoro da frocio da

quasi un anno e mi stai dicendo che in giro c'e' qualcuno che potrebbe far scoprire la mia copertura?>

Anche se non ero stato io stesso ad eliminare Smith gli uomini che l'hanno fatto lavorano per me e

questo l'anti mafia lo sa' quindi per loro sara' facile arrivare a me, porca troia!

<Capo abbiamo cercato di raggiungerlo, siamo riusciti a vedere la targa e nel sotterraneo ci sono le

telecamere entro domani avrai il nome.

Mi sedetti di nuovo e continuavo ad ascoltare Frank ma ero nervoso e infastidito perché ora dovevo

occuparmi di un altro morto il piu' importante visto che si trattava di un testimone. Interruppi il mio

uomo.

<Frank chi si e' fatto scappare il testimone?>

Non c'era bisogno che dicessi niente perché lui aveva gia' capito le mie intenzioni, mi conosceva

bene, vidi il suo sguardo farsi piu' cupo e nel frattempo io avevo aperto il mio cassetto dove tenevo il

mio gioiello prezioso la mia magnum p229.

<Tigre e' stato Ron a farselo sfuggire.>

Puntai la pistola nella direzione di Ron e un colpo secco in fronte lo catapulto' a terra. Mi voltai verso

gli altri.

<Questo e' quello che succede a chi fallisce e ora levatemi questo cesso morto da qui' e portatemi il

testimone.>

Annuirono e se né andarono portandosi con se il cadavere, non avevo niente di buono in me uccidere

a sangue freddo mi dava sempre una certa soddisfazione.

Il giorno dopo ritornai ad essere quell'imbranato che porta la posta e quando stavo per fare una

pausa trovai davanti al distributore del caffe' la puttanella, era di spalle e non mi senti' arrivare,

indossava un vestitino a ginocchio che gli fasciava le forme perfette mettendo in mostra quelle

gambe lunghe e toniche che immaginai strette intorno ai miei fianchi e spingevano il mio cazzo in

fondo alla sua figa...cazzo ero di nuovo duro!

La salutai e quando si volto' era strana, aveva dei contorni agli occhi come se avesse passato una

brutta notte e negli occhi vedevo quell'espressione che ho visto in molti uomini prima di morire, la

paura, cosi' visto che sono un fottutissimo stronzo mi diverti' un po' con lei ma quando provo' a

minacciarmi l'uomo cattivo che c'e' in me usci' fuori cosi' la braccai in modo da non sfuggirmi ma non

avevo considerato quel fottuto desiderio che avevo ogni volta che il suo corpo mi stava vicino, la

sentivo tremare per la paura e questo mix mi ando' alla testa, cazzo dovevo scoparmela, dopo averla

trattata male e messo in chiaro le cose la lasciai andare e mentre la vedevo allontanarsi  il

cellulare suono'.

<Frank.>

<Tigre abbiamo trovato il testimone, anzi....... la testimone.>

<La?>

<Si e' una donna e lavora nella tua stessa azienda.> interessante

<Chi sarebbe?>

<Si chiama Ginevra Oxon.>

Ora capisco la sua notte in bianco e quegli occhi impauriti...peccato che una bellezza cosi' doveva

dire addio alla vita prima del tempo, ma non prima di avermela scopata.

<Bene Frank aspetta che finisce il suo ultimo giorno di lavoro e poi portala a me.>

<Ok tigre.>

Stasera ci sara' da ridere....


CUORI DANNATIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora