Capitolo diciassette: emozioni sempre nuove.

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Un mese dopo.

Il freddo di Dicembre si fa sentire mentre apro la porta per accogliere la mia cara migliore amica Vanessa.

Appena i nostri sguardi si incrociano, ci abbracciamo affettuosamente e la invito in maniera sbrigativa ad entrare in casa.

«Com'è stato il viaggio?», le chiedo mentre le prendo la giacca e la poso sull'attaccapanni in sala.
Sento che non mi risponde, così mi giro per guardarla e la vedo sorridere maliziosamente a Brandon che deve aver appena fatto capolino dalla doccia.

«Bradi potresti vestirti?», balbetto rossa in viso, mentre Vanessa ridacchia imbarazzata.
«Non pensavo fossi così pudica», scherza non mostrandosi per niente preoccupato che l'asciugamano che tiene intorno alla vita, l'unica cosa che ricopre il suo corpo mozzafiato, possa cadere da un momento all'altro, mostrando le sue nudità  alla mia amica.

«Vai a vestirti», digrigno i denti, facendomi serissima in volto.
Lui coglie l'occasione per fare come ho detto e sparisce.

«Lui è Brandon?», mi chiede Vanessa restando un po' troppo a bocca aperta.
«Già... », ammetto con un certo orgoglio.
«Ha per caso un gemello?», scherza, facendo ridere anche me.

Dopo diversi minuti Bradi torna tutto sorridente e va incontro alla mia amica, presentandosi: «Tu devi essere la migliore amica di Rachele. Volevo dirti che fai sempre in tempo a scaricarla», dice divertito cercando di provocarmi.
«E tu sei il suo ragazzo?», chiede Vanessa facendomi sgranare gli occhi alla domanda.

Ecco, adesso la risposta è più dura di quanto si possa pensare e io sono totalmente in imbarazzo.
Io e Brandon passiamo praticamente ogni singolo secondo insieme, ma non abbiamo mai accennato a parlare della nostra relazione.

«Assolutamente sì», dice soddisfatto Bradi, lasciandomi di sasso.
«C-cosa?», balbetto.
«Tu sei la mia ragazza, io sono il tuo ragazzo. Devo dirtelo in un'altra lingua?», alza il sopracciglio divertito e io non capisco se dice sul serio o no.

Sta giocando, così colgo al volo l'occasione.

«Amore, visto che tra poco è Natale, mi chiedevo quale regalo avevi intenzione di prendermi», dico sbattendo le ciglia, civettando.

Il suo ghigno mi fa capire che sa che sto facendo il suo stesso gioco e la cosa comincia a divertirmi.

«Tesoro, se te lo dico che regalo di Natale è?»

«Hai ragione. Comunque sia, Vanessa sta tutto il giorno qui a Milano, quindi ci becchiamo orsacchiotto», finisco dandogli un bacino sulla guancia, ma non allontanandomi senza aver detto prima: «Visto che giochi sul fatto di definirmi come o non la tua ragazza, sappi che questa notte non te la darò e probabilmente nemmeno tutti gli altri giorni a venire».

I suoi occhi si spalancano pieni di timore e io faccio fatica a trattenere una risata.

«Tu sei la mia ragazza, anche se probabilmente non ne abbiamo mai parlato direttamente. Ma noi due stiamo insieme», dice in un sibilo cominciando ad alterarsi, ma facendo divertire ancora di più me.
«Io voglio una proposta, troppo facile così», gli faccio un occhiolino e mi dirigo in camera con Vanessa informandola delle ultime novità.

Lei si siede sul mio letto e parliamo ore e ore degli studi e dei  ragazzi.

«L'hai più sentito il ragazzo della discoteca?»

«Assolutamente no. E tu il tuo l'hai sentito?», mi chiede curiosa, anche se probabilmente sa già la risposta.

Prima che possa rispondere, la porta si spalanca e Bradi entra come una furia.

Quando lui guarda me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora