Capitolo diciannove: Capodanno in amore.

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«Sei un pazzo?», chiedo a Bradi quando lo vedo nella sala con una marea di regali.
«Aprili!», mi ordina divertito.
«Sei completamente matto. Quanti sono?»
«Otto», risponde impaziente.
«Mi sembra di essere tornata a quando avevo cinque anni», constato mentre il panico comincia a scemare.

Ripenso a quando ero ancora una bambina e insieme ai miei genitori festeggiavo il solito Natale a Milano dai nonni e dagli zii.

Una mattina mi ero svegliata prestissimo ed ero andata in sala, trovando tantissimi regali dappertutto, proprio come ora.

A volte ho malinconia di certi momenti, di quando sembra tutto perfetto e tu non hai ancora nessuna preoccupazione. Come se la vita fosse la cosa più semplice del mondo.

Ora so, però, che anche se non è per niente facile, resta qualcosa di preziosissimo.

Una volta ho letto da qualche parte che non può essere tutto sempre rosa e fiori, quello che ci raccontano le favole rimane è un'utopia.

Bisogna conoscere la sofferenza, in ogni sua forma, per arrivare alla felicità.

E io, ora, sono felice.

Non voglio dirlo troppe volte perché poi si sa che la nuvoletta porta sfiga mi verrebbe a trovare, ma sono pronta a tutto se Brandon è insieme a me.

È diventato la mia forza, nonostante sia il mio unico punto debole.

Ogni giorno ringrazio il destino per avermi fatto prendere una strada diversa da quella che mi ero proposta da sempre.

Ho capito che la strada che ci sembra più giusta si rivela quasi sempre la più sbagliata, mentre quella apparentemente sbagliata all'inizio, poi si rivela qualcosa di meraviglioso.

È il punto dal quale la tua vita avrà inizio e con cui cambierai per sempre: è una possibilità di svolta.
«Inizia dal più brutto», dice porgendomi un pacco incartato di carta gialla.
Lo apro e vedo un bellissimo e morbidissimo maglioncino azzurro che ha tutta l'aria di essere costoso.
«Se questo lo ritieni brutto, non oso immaginare gli altri...», mi acciglio nuovamente.
«Dai sii felice», mi sprona accennando un sorrisone.
«Se avessi saputo che mi avresti fatto tutti questi regali, te ne avrei presi anche io...», dico divorata dai sensi di colpa, o quasi.
«Non lavori, non puoi permetterti di prendermene e poi non m'interessa. Dai passa al secondo», mi incoraggia.

«Io lavoro», lo guardo indignata. Finalmente, anche se da pochissimo, ho trovato un lavoro da cameriera che non mi occupa troppo tempo e mi permette di continuare a vivere nella lussuosissima Milano.

«Ma prendi due centesimi al mese, muoviti, continua».

Decido di non rispondere sennò cominceremmo la solita diatriba. Semmai lo faccio, ma dopo aver aperto i regali.
Trovo un sacco di cose bellissime come vestiti, trucchi e braccialetti.
Lui mi porge l'ultimo regalo, una scatoletta molto simile a quella della "proposta di fidanzamento" e io lo guardo con un ghigno.
«È un altro limone?»
«No», ride lui, ripensando probabilmente alla scena della scorsa volta.

«Bradi...», sussurro mettendomi una mano davanti alla bocca aperta per la sorpresa.

La apro e trovo una collana bianca tutta brillantinata.
Guardarla mi illumina gli occhi ed è così bella che mi sento ancora più in colpa, o quasi.

«Con questa collana sei ufficialmente mia», dice stampandomi un bacio sulle labbra.
Me la aggancia intorno al collo e io la tocco delicatamente con le dita, pensando che sia il regalo più bello che qualcuno mi abbia mai fatto, soprattutto perché me l'ha regalato proprio Brandon.
«Ti piace?»
«Tantissimo».
«E io ti piaccio?»
«Da morire», dico flebilmente con gli occhi che brillano d'amore.

Quando lui guarda me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora