-Non so che cosa fosse, è come se...- riprese Scott dopo un imbarazzante minuto di silenzio - se avessi avuto tutto il tempo di prendere la palla. - Solo qualche ora prima il mio migliore amico, ad allenamento, era riuscito a parare tutti i tiri dei giocatori della squadra, persino da Jackson, il capitano. Tutti erano rimasti a bocca aperta, anche il coach! Il perché era molto semplice: Scott era da sempre, dopo di me, il peggiore giocatore della squadra. Dopo tre anni passati a riscaldare la panchina, finalmente al quarto del liceo di Beacon Hills, si era guadagnato il suo posto in prima squadra. Tutto questo accaduto dopo uno strano evento: la sera prima infatti, la notte del ritrovamento di un misterioso cadavere nella foresta, o almeno, di solamente metà del corpo, Scott era stato morso da una bestia feroce, molto probabilmente un lupo.
- E questa non è la sola cosa strana - interruppe i miei pensieri - posso riuscire a sentire cose che non dovrei sentire... degli odori. -
- Degli odori? - aprii finalmente bocca - di che tipo? -
- Tipo... le gomme alla menta che hai in tasca. -
Il movimento della mia mano che cercò in tasca fu automatico, e con esso la frase non finita - Ma io non ho gomme alla ment... - Le mie mani toccarono un involucro di plastica, e tirai fuori dai miei jeans una gomma color verdastro.
Restai immobile per un attimo, poi mi accorsi che Scott stava andando avanti, così mi ricomposi.
- E' cominciato tutto con quel morso? - ripresi la mia teoria.
- Se si trattasse di un' infezione? - mormorò confuso - O se fosse la scarica di adrenalina che precede uno shock? -
- Umh, credo di averne sentito parlare. E' un particolare tipo di infezione, - borbottai in modo scherzoso - si chiama licantropia. -
Pronunciai quest'ultima parola con una serietà che sembrò strana persino a me stesso.
- Che cos'è? E' grave? - si preoccupò radicalmente.
- Sì, ma solo una volta al mese. -
Mi guardò con aria interrogativa.
- La notte di luna piena. - e detto quello imitai il peggiore degli ululati. E nonostante la necessità di prendere in considerazione davvero l'ipotesi che Scott fosse un licantropo, mi misi a ridere dopo la faccia sbiancata del mio amico. Mi diede uno spintone, girandosi e continuando a camminare.
- Ehi - ridacchiai per un po' - sei tu che hai sentito ululare. -
Come se non avesse sentito continuò - Potrei avere qualcosa di veramente serio! -
- Lo so, lo so! - non potevo lasciarmela sfuggire - Sei un lupo mannaro! - Esclamai, accompagnando l'ennesima battuta con un ringhio.
Questa volta mi guardò veramente male, quasi quasi avrei preferito uno spintone. O due.
- Okay, okay - mi arresi - ma se mi vedi fondere tutto l'argento che trovo in giro è perché la prossima notte ci sarà la luna piena. -
Passammo altri 5 minuti a camminare tra gli alberi, continuando a setacciare il terreno in cerca dell'ilanatore di Scott.
- Io mi ricordo che il cadavere fosse qui - disse fermandosi in un punto - poi sono arrivati i cervi, e ho perso l'ilanatore. -
- Forse hanno spostato il corpo - ipotizzai.
- Spero che mi abbiano lasciato l'ilanatore, costa ottanta dollari.
Alzai gli occhi al cielo come segno di disapprovazione, ma ciò che vidi fu più disarmante.
Un ragazzo sui diciotto anni, capelli neri ed alto, era circa a cinque metri da noi, e ci stava fissando in silenzio. Appena realizzai della situazione, diedi un colpetto a Scott, che nel frattempo si era piegato ad osservare il terriccio.Non appena Scott fu in piedi e vide il giovane ragazzo, quest'ultimo cominciò ad avvicinarsi.
- Che cosa ci fate qui, eh? - la sua voce era brusca, ma riuscii a notare un piccolissimo tono di preoccupazione in quella frase - Questa, è proprietà privata. -
Osservai meglio il suo viso. I suoi occhi avevano il colore dell'autunno, la sua carnagione chiara come l'inverno. I capelli erano disordinatamente pettinati verso l'alto, come se l'acconciatura fosse stata fatta passandosi la mano fra questi. Le sue labbra lasciavano intravedere i denti bianchi, e per un attimo mi parve di vedere un canino affilato.
Quando riuscii a staccargli gli occhi di dosso, mi passai una mano dietro la nuca.
- Ah scusa, - mormorai - non lo sapevamo. -
- Stavamo solamente cercando una cosa - cercò di rassicurarlo Scott. - Non fa niente. -
Improvvisamente riconobbi il viso dell'individuo, lo associai ad un nome che avevo sentito da Jackson.
Derek Hale.
Quest'ultimo tirò fuori dalla tasca uno strumento a forma oblunga, che tirò a Scott. Lui lo prese al volo, e solo dopo aver aperto la mano, si rivelò essere l'ilanatore di Scott.
Mi accorsi che il mio battito cardiaco era aumentato di colpo, e quando alzai gli occhi dalle mani di Scott, Derek se ne stava andando, nella stessa direzione da cui era venuto. Restai ad osservarlo il più lungo possibile, la disinvoltezza con cui solcava il suolo con i suoi anfibi neri, le mani perfette che avevo visto solo per un attimo, che se ne stavano in tasca. Come un lupo sta nella sua tana.
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what a big bad wolf could want. -sterek
Fanfiction~ Non sapeva esattamente cosa provasse, quando guardava quel pallido, debole ragazzo pelle ed ossa, le farfalle cominciavano a svolazzare liberamente nel suo stomaco, come le api invadono i fiori in primavera. ~ * California, Beacon Hills. Stiles St...