1. like strangers.

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- Dico davvero Scott - disse Stiles mentre guardava il suo migliore amico bere il suo bicchiere di succo, immerso nei suoi pensieri - sarà meglio che ti metti a studiare, se non vuoi perdere un anno di liceo. -

Stiles, quello del corso di chimica. Alto poco più di un metro e sessanta. Capelli disordinati e castani, a dire vero, un castano molto scuro. Occhi nocciola ed espressivi. Il tipico ragazzo nerd ed in preda agli ormoni di una qualsiasi città californiana, quale Beacon Hills. In realtà, di normale a Beacon Hills, ormai non restava più niente. E Stiles, come i suoi amici, ne era consapevole.

- Ehi - riprese - non ignorarmi. So quando mi ignori, e non mi piace! -

- Scusami Stiles - ripeté come un'automa l'amico - dimmi pure. - Lo sguardo di Scott era rivolto al vuoto, e la sua voce aveva un non-so-che di nostalgico.-

- Stavo dicendo che, - riprovò Stilinski, fermandosi subito dopo - Ah. Lascia stare. - sospirò, abbassando lo sguardo sul suo pollo fritto.

- Guarda che ti stavo ascoltando benissimo - si giustificò, spostando subito lo sguardo sull'umano.

- Wow ne sono lusingato. - gli rispose l'amico, non togliendo lo sguardo dal cibo che la sua forchetta stava ripetutamente infilzando.

- Scusami - riconobbe l'alpha - sono distratto in questo periodo, ma ti giuro che non succederà più. Che ne dici, ci vediamo un film dopo scuola? Proprio come ai vecchi tempi, solo tu ed io. Niente lupi mannari, banshee oppure Oni. Solo noi. -

A queste ultime parole, Stiles alzò gli occhi su Scott e si lasciò sfuggire un sorriso.

- Ti voglio bene, Scott. - Nella sua frase si sentirono l'onestà e la spenseriatezza di un vero amico, ed in quel momento Scott fu sovrastato da due forti sentimenti, di cui uno era la consapevolezza di essere fortunato. Fortunato di avere un amico così.

-Anch'io ti voglio bene. -

Questa grande felicità apparente di Scott stava in realtà combattendo con un sentimento di pentimento, che piano piano lo stava divorando.

Stiles uscì spensierato dall'aula di storia, immaginando il pomeriggio di risate e di divertimento che lo avrebbero aspettato l'ora successiva, assieme al suo amico. Si diresse verso il suo armadietto, per prendere i libri dell'ultima lezione, ma passando davanti allo sgabuzzino del custode, qualcuno lo tirò da dietro la porta. Riconobbe subito le mani che contemporaneamente gli tappavano la bocca e gli bloccavano le mani dietro la schiena.

Non appena fu spinto all'interno dello stanzino, la porta fu chiusa con un tonfo, seguì questo rumore un giramento di chiave.

- Ti è dato di volta il cervello? - sbraitò senza girarsi - Eh, Derek?! -

Voltandosi, di fronte a sè stava impassibile il lupo. I suoi occhi di un colore spento osservavano Stiles, mentre le mani che lo avevano da poco lasciato, compievano il gesto di scrocchiarsi le dita, emettendo un suono da raggelare il sangue, considerando il contesto. Il viso di quel ragazzo a prima vista senza sentimenti era contornato da una capigliatura color nerastro, e da una lieve barbetta, di apparenza rude. Stiles si era chiesto molte volte come sarebbe stato toccarla. La mascella era serrata e sembrava non avere intenzione di rilassarsi per lasciare parlare il lupo.

La stanza era debolmente illuminata, rendendo il tutto più tetro ma in un qualche senso, intrigante.

- Te lo chiederò un'altra volta. - si avvicinò l'umano, prendendo tutto il coraggio possibile - Che cosa ci fai qui? Rispondi. -

Finalmente lo sguardo del sourwolf si mosse e le sue labbra pronunciarono le seguenti parole: - Ho bisogno del tuo aiuto.

Stiles aveva sentito benissimo. Ma ancora non ci credeva. Derek, Derek Hale, che aveva bisogno del suo aiuto? Lo stesso Derek che lo aveva più volte minacciato di morte, anche se mai gli aveva torso un capello?

what a big bad wolf could want. -sterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora