48 ORE PRIMA
- Stiles.. Stiles, Stiles! -
Scott stava scuotendo ripetutamente l'amico, quando questo finalmente gli rivolse la sua attenzione, cominciando ad ansimare.
- Scott.. dov'è, dov'è? - Ripetendo compulsivamente quella domanda Scott lo prese tra se, abbracciandolo come avrebbe fatto un fratello.
- Shh, shh... - lo tranquillizzò l'amico - non succede niente, vedi? Sono con te Stiles, non ti lascio.
Stiles non capiva, aveva sentito il terremoto, aveva sceso le scale, era uscito di casa e la figura incappucciata era lì... ma adesso si ritrovava nella stanza di Scott, solo loro due e...
- Derek? -
- L'ho fatto uscire quando hai cominciato a borbottare compulsivamente... dicevi qualcosa riguardo a rosso... Ho pensato che fosse per colpa di Derek. -
Stiles non rispose. Voleva davvero vedere Derek ora? Non importava, doveva chiarire la situazione con lui, a tutti i costi.
Sforzando le gambe si alzò dal letto e dirigendosi verso la porta, dondolando per la stanchezza, si fermò a qualche metro di distanza, e sporgendosi in avanti, allungando il braccio aprì la porta.
Lui era lì. Di schiena, le spalle larghe rigide, come quelle di un bambino appena rimproverato dalla maestra. I capelli corvini erano lucidi di sudore. Si girò sentendo la porta aprirsi, aveva lo sguardo malinconico e le braccia incrociate fisse al petto. I loro sguardi si incrociarono e per qualche momento il mondo si fermò. C'erano solo loro due. Derek con i suoi smeraldi oscuri. Stiles con le sue nocciole inespressive. I loro sguardi parlavano per loro. Stiles ebbe l'istinto di buttarsi e stringere forte quel corpo che da tempo bramava. Lasciare tutto il resto indietro, contava solo lui. Ma stette fermo, incapace di muoversi. Fu Derek a fare il primo passo. Stiles iniziò a tremare. Derek gli fu davanti in un attimo, aveva portato le mani sui fianchi, abbandonando le braccia lungo il corpo e aveva abbassato lo sguardo, non interroppendo il contatto con i loro occhi. Stiles a questo punto era nella confusione più totale. Continuava a fissarlo con quello sguardo complice arrendendosi alla sua involontaria ipnosi. Poi successe. Portò tre dita sotto al mento di Stiles, e con tutta la naturalezza e decisione possibile le sue labbra si poggiarono sulle sue.Una vampata di calore investì Stiles, che non stava per niente realizzando quello che stava accandendo. Il lungo bacio a stampo si concluse quando Derek stacco la sua bocca da Stiles, cercando nel suo sguardo approvazione. Contemporaneamente Scott chiuse la porta ritirandosi in camera.
Stiles era in estasi. Spostando lo sguardo sulle labbra di Derek il cuore gli si fermò.
Non posso.
Oh, fanculo.Racchiudendo in quel gesto tutte le emozioni provate, tutti quei sentimenti constrastanti, si buttò a capofitto in un bacio appassionato con la persona che aveva davanti. Senza imbarazzo, gli gettò le braccia al collo, e ben presto Derek finì contro al muro senza smettere di baciare Stiles. Tutta quella foga finì quando Stiles si rese veramente conto di quello che stesse facendo. Staccò le braccia dal collo del lupo, facendole scendere per il petto, fino all'addome, interroppendo poi il contatto fra i due portandosele in grembo.
- Io... Noi, non possiamo farlo. -
- Perché no? Non è sbagliato. - Derek sospirò rimanendo male per la fine del bacio.
- Sì, invece. Noi due non ci sopportiamo a vicenda. E anche se ogni volta che ti vedo rimpiango di non poterti saltare addosso ed abbracciarti non sono pronto per questo.
- Iniziamo daccapo, dammi una chance. Non te ne pentirai. Ripresentiamoci, prendiamo un caffè assieme, e vediamo come va. - un momento di pausa - Ci tengo molto Stiles.
Stiles riportò lo sguardo sul moro, e nei suoi occhi trovò sincerità. La sincerità di cui aveva bisogno. Non pensava più a cosa importasse e a cosa no, non pensava più alla figura incappucciata. I suoi pensieri erano rivolti ad un pensiero soltanto.
Digli di sì.
Digli di sì.
Digli di sì.
- Non voglio metterti fretta - interruppe i suoi pensieri Derek, vedendo che il più giovane non rispondeva - ti aspetto al mio loft, se deciderai di provarci. Lo salutò appoggiando la sua mano sulla sua spalla, e mollando un casto bacio sulla sua fronte.
Ma come? Prima mi bacia ed un minuto dopo si comporta da zia?
Prima di potere dire qualsiasi cosa, Derek si era già avviato verso le scale, lasciando dietro di sè Stiles, ancora incredulo. Restò a fissare il corridoio vuoto per secondi, minuti, quando si girò per aprire la porta e rientrare nella camera del suo migliore amico.
Aperto l'uscio, appoggiato alla scrivania, in piedi, lo aspettava Scott. Con un sorriso smagliante sul volto.
- Avanti. Racconta. -
*°*°*°*
LEGGIMI HIHIHI
Eh. Dai. Diciamo che nella scorsa parte c'ho quasi preso, ho aggiornato più o meno al ritorno di Teen Wolf. Però sono tornato, come promesso XDLOLTUNZ.
Spero che non pensiate che con questo bacio io stia cercando di sbrigare le cose tra di loro, perché sareste completamente fuori strada. Per farla breve, Stiles si sogna il terremoto e la figura incappucciata, infatti la scena dell'ospedale è avvenuta cronologicamente due giorni dopo. Per ora aspetto vostri pareri per capire se la storia vi piace davvero, e se ne vale la pena di continuarla. Avendo cominciato ora il liceo le mie giornate sono veramente occupate, e alla sera (l'unico momento tranquillo in cui potrei mettermi a scrivere) ho più voglia di accucciarmi sul divano e guardare serie tv potatocouch-style. (A proposito, qualcuno di voi ha visto How to get away with murder?) Perciò scusatemi se aggiornerò sempre così poco, ma voi non smettete di incoraggiarmi se tenete alla storia e vedrete che per voi farò l'impossibile! A Presto! UN BACIONEEE
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what a big bad wolf could want. -sterek
Fanfiction~ Non sapeva esattamente cosa provasse, quando guardava quel pallido, debole ragazzo pelle ed ossa, le farfalle cominciavano a svolazzare liberamente nel suo stomaco, come le api invadono i fiori in primavera. ~ * California, Beacon Hills. Stiles St...