2. thinking of you.

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Derek Hale era sempre stato un tipo misterioso. Quel tipo di mistero che ti avvolge non appena lo scopri, quel tipo di mistero che aveva avvolto Stiles dopo il loro primo incontro con lui. Ed un perché c'era effettivamente, soltanto dopo avere ascoltato la sua storia tutti i dubbi dell'umano si erano risolti.

Stava tirando dei pugni ad un sacco, probabilmente riempito con della sabbia, appeso al soffitto, apparentemente instabile. Era in pantaloni neri e cintura e si era tolto la maglia, lanciandola dall'altra parte della stanza. Era solito allenarsi quando non era in giro col branco.

I suoi occhi verdastri si illuminavano di un limpido blu ogni qual volta che colpiva il sacco informe, ed un ringhio rompeva violentemente il silenzio che regnava in quello che era ormai un cumulo di macerie con qualche muro in piedi. La sua mascella era serrata tanto da far male, le labbra rosee si aprivano regolarmente lasciando intravedere la dentatura perfetta di Derek.

Il sudore scendeva a gocce limpide dai suoi capelli, e percorreva lentamente tutto il collo, la schiena e si fermava proprio sopra l'elastico dei boxer.

Continuando incessantemente il suo allenamento, rimembrò vagamente gli avvenimenti del giorno precedente, Scott che si presentava al suo loft, l'aver minacciato Stiles per metterlo alla prova, ed infine il fatto che questo alla fine se ne fosse andato offeso, ma più che altro, aveva pensato Derek, deluso.

Rifletté molto sul significato di famiglia, di essere uniti per lo stesso scopo, ed arrivare a sacrificare la vita per qualcun'altro. Ricordò del primo incontro con quello che sarebbe stato il suo futuro branco, la sua casa. Era molto scettico, ma dopo avere imparato a conoscere meglio il branco, era diventato un'alpha migliore. Tornarono in mente al sourwolf i primi allenamenti di Scott, le prime minacce innoque fatte a Stiles, ed infine, i volti di Boyd e di Erica. Di quando gli aveva offerto il morso, di quando loro avevano accettato, ignorando le conseguenze. E di quando, alla fine, tutti e due erano caduti.

Derek finì per perdere la ragione in tutto quell'odio mischiato a dolore, così tirò un ultimo pugno al sacco, che si staccò in un attimo dalla corda appesa al soffitto e volò contro al muro di fronte.

Restò a fissare la sabbia, respirando affannosamente, che poco a poco usciva da uno squarcio nel tessuto di nylon. In parte avrebbe dimenticato; ma, come in un sacco di sabbia, alcuni granelli sarebbero rimasti impigliati nel tessuto, così i suoi ricordi l'avrebbero tormentato fin quando ne avesse avuto memoria. Piegò lo sguardo sulle sue mani, le nocche stavano sanguinando generosamente e sul palmo destro soggiornava un taglio che lo attraversava interamente per il lungo. In qualche secondo il taglio cominciò a cicatrizzarsi, e dopo circa due minuti ne era rimasto solo il ricordo.

- Come faccio a non perdere più nessuno? - rifletté ad alta voce, prima di trovare una risposta da solo. Avrebbe dovuto proteggere tutti.

Stiles era steso sul letto a mezzogiorno del sabato, fissando il soffitto. Respingeva faticosamente le lacrime ogni volta che gli ritornava in mente il volto di Scott, quello che pensava essere l'unica persona che credeva in lui. Come aveva solo potuto pensare di fare una cosa del genere? Sapeva quanta paura Derek gli facesse, era come se in un attimo avesse risvegliato i suoi incubi peggiori e glieli avesse scagliati contro. Prese in mano il cellulare. Negli ultimi dieci minuti erano arrivati una trentina di messaggi, tutti da parte di Scott.

Stiles.

Stiles chiamami.

Chiamami ti prego.

Stiles, ho bisogno.

Rispondimi.

Ti scongiuro.

what a big bad wolf could want. -sterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora