11. don't you dare.

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Non gli piaci.

Un colpo.

Non vorrà mai uscire con te.

Un altro.

Lui ti odia.

Il sacco da boxe cadde rumorosamente per terra, davanti alla figura ansimante di Derek, le nocche ancora scorticate, il sudore che gli percorreva il collo.

Appena tornato a casa, Derek aveva fatto una doccia gelata. Si era tolto un peso dal cuore, ma al suo posto lo tormentava ora un senso di impazienza che lo divorava da dentro. Erano passate ventiquattro ore dall'insolito "incontro" con Stiles a casa di Scott, e del primo ancora nessuna notizia.
Derek non ne era rimasto sorpreso, non sapeva cosa stava facendo di preciso. Era la sua prima volta con un uomo, e stava provando emozioni che non aveva mai provato con nessun'altro...

Riposò le braccia portate allo stremo guardando il sacco davanti ai suoi piedi per poi buttarsi sul divano guardando il soffitto. I suoi pensieri tornarono immediatamente a Stiles. Quelle labbra che poche ore prima aveva avuto l'occasione di baciare, gli occhi nocciola che lasciavano trasparire tutte le sue emozioni, tutti i suoi sentimenti. Le spalle larghe, l'addome, i fianchi...

Il feroce bussare alla porta fermò i dolci pensieri di Derek, riportandolo alla realtà. Si alzò velocemente dal divano, accorgendosi della vistosa erezione che nel frattempo aveva preso vita nei suoi boxer.

Oddio. Oddio. Che faccio?

Con movimenti frenetici afferrò insicuro la felpa nera abbandonata sul tavolo, indossandola, coprendo le braccia nude lasciate in vista dalla canotta. Si passò la mano sui capelli, fece un respiro profondo e si diresse verso la porta, recentemente fatta aggiustare dal fabbro. Mentre si avvicinava all'entrata sul suo viso si formava un sorriso sincero. Avrebbe rivisto Stiles, solo quello bastava a renderlo felice.

Afferrò il pomello rendendosi poi conto di un disturbante particolare, che fece sparire ogni traccia di spensieratezza sul suo volto.

Non è il suo odore.

Aprì la porta alterato dalla spiacevole scoperta, trovandosi davanti un volto familiare. La mascella squadrata dell'uomo marcava il suo sorriso sarcastico. Gli occhi bruni fissavano insistamente quelli di Derek con una familiarità evidente.

Erano passati sei anni, ma Derek ricordava perfettamente chi aveva di fronte.

- Ciao, lupacchione.

- Neil - sentenziò il lupo, con le labbra contratte - quanto tempo? Sei anni?

- Eppure sono passati in un attimo - si allargò il sorriso sul suo volto - Posso...? - chiese cauto indicando l'interno dell'appartamento alle spalle di Derek.

Quest'ultimo scrutò il visitatore con fare dubbioso, poi si spostò di lato, appoggiandosi allo stipite. Neil gli rivolse un cenno, accompagnato da un mugugnato grazie mentre varcava la soglia. Appena fu dentro l'appartamento si complimentò con Derek per la scelta dell'arredamento, cercando di fare conversazione, ma quest'ultimo richiuse la porta ed ignorando l'apprezzamento di Neil gli rivolse una secca domanda.

- Che cosa voglio? - si girò verso di lui il vecchio amico - Perché pensi che sia venuto a cercarti per un motivo in particolare? Dopotutto noi eravamo molto amici da adolescenti. - cominciò a vagare per la stanza - Ho sentito dire che abitavi da queste parti, così ho deciso di passare per un saluto. - disse distrattamente mentre faceva scorrere le dita sulla superficie polverosa del tavolo, facendo una smorfia di disapprovazione.

- Ti conosco. - insistette Derek - Ed hai ragione. Eravamo amici, al liceo, prima che tu mi abbandonassi.

- Davvero la pensi così? - l'espressione sul suo viso divenne improvvisamente seria - Dopo quella notte la mia vita non è stata poi così semplice, e di certo non è stata una scelta quella di non cercarti per tutti questi anni.

what a big bad wolf could want. -sterekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora