Quando il mondo nasce, ognuno di noi comincia a pensare, a riflettere, su quel dono tanto importante che ci è stato concesso: la vita.
Ho sempre pensato che la vita consistesse in un qualcosa di felice e sempre perfetto, speravo di incontrare il mio principe azzurro, come nelle favole, e vivere con lui per sempre.
Ma evidentemente mi sbagliavo, il destino aveva programmi diversi e crudeli per me, iniziando da quella notte d'inverno in cui la mia seconda vita è cominciata.
Ero con la mia famiglia quando quella sera degli uomini sono entrati in casa cominciando a sparare alla cieca.
Mia madre ha protetto me e mio fratello con il suo corpo, morendo colpita più volte dai proiettili, mentre mio padre si era lanciato su di loro uccidendone alcuni. Eravamo usciti fuori mentre la casa prendeva fuoco, bruciando i resti di mia madre.
Altri uomini ci avevano attaccato ma io ero ancora troppo piccola per difendermi, così mi ero ritrovata a terra in un attimo mentre mio padre e mio fratello venivano barbaramente uccisi.
Forse pensavano fossi morta o forse non si erano ricordati di me, e mi avevano lasciata lì mentre si occupavano di altre famiglie.
Di quella notte mi ricordo la neve, bianca e splendente sotto la luna che, a fiocchi grandi come noci, scendeva leggera su di me, colorandosi di rosso.Mi ricordo che qualcuno, o qualcosa aveva iniziato a trascinarmi verso il bosco, lontano dai nemici e dal pericolo, facendomi nascondere dalle tenebre. Avevo alzato il volto e due grandi occhi gialli mi guardavano addolorati, mentre il mio puma nero, che avevo chiamato Hoxha in ricordo della nonna, cercava di portarmi in salvo lasciando i suoi cuccioli soli ed insepolti poco lontano.
Da quella notte ho vagato per i boschi assieme a lei, lontana da tutti e tutto, da sola immersa nella natura mentre dentro il mio odio cresceva spropositatamente.
Non credevo di poter sopravvivere a causa del dolore costante ed opprimente ma Hoxha mi ha imposto di continuare, mi ha spinto avanti quando volevo tornare indietro, mi ha bloccato quando volevo farla finita e aiutato quando credevo di non potercela fare. Mi è sempre stata accanto e non si è mai lamentata per il mio comportamento, d'altronde ero solo una bambina...Mi ricordo la mia prima uccisione, mi ricordo del sangue sulle mie mani, e delle grida di quella famiglia. Avevo quattordici anni quando avevo attaccato una famiglia che aveva preso parte all'uccisione in quella notte d'anni prima; avevo fatto fatica, questo lo ricordo, ma ero riuscita nel mio intento e il mio cuore ne aveva gioito mentre veniva avvolto dalle tenebre nere.
Avevo riso e poi ero scappata dopo aver preso alcuni soldi, del cibo e dei vestiti della ragazzina che fortunatamente mi andavano a pennello.Ora invece sono una donna, vago ancora per i boschi, dopo tante uccisioni, ed ora sto per raggiungere il mio traguardo. La mia vita finalmente potrà avere pace, ma non so cosa ci sarà dopo, forse niente o forse tutto. Ho trovato il centro del branco che mi ha distrutto dentro e finalmente potrò rialzarmi tranquillamente, sapendo che la mia vita sarà compiuta.
Voglio vincere e finire con questa mia vendetta, sono anni che vado avanti, ed anni che aspetto questo momento.
Ma devo dire che ho paura, paura di ciò che ci sarà dopo, paura che la mia vita non abbia più un senso, paura di non aver più un posto dove andare.
Mi volto verso Hoxha e le sorrido prima di iniziare a correre verso i confini del branco.
Finalmente la mia famiglia avrà pace...Primo capitolo sistemato!!!!!
Ho voluto cambiare subito questo.
Allora.....
Cosa ve ne pare?Un abbraccio
Sky k.
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L'Eterna Cacciatrice [IN REVISIONE] #Wattys2016
Про оборотнейAlaska è una giovane cacciatrice. Uccide per dimenticare ciò che le è stato fatto. Uccide per non pensare a cosa ha causato. Va avanti solo per vendetta credendo di essere ancora nel passato, in mezzo alle menzogne e al sangue. Ma il suo passato è...