Preparati

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Uscimmo dall'ospedale e andammo in una casa dall'aspetto trasandato. Era di sicura vecchia e poco frequentata viste le molte ragnatele sulle pareti. Le finestre erano chiuse, mentre alcune erano a terra o stavano attaccate per pure la fortuna.
Entrammo da un portone fatto con un legno robusto, inciso da solchi che creavano splendidi disegni. Trovammo all'interno circa 15 lupi, e guardandoli con attenzione li riconobbi tutti. Erano quelli della pattuglia e alcuni di quelli che avevo ucciso nella pianura.
Abbassai lo sguardo e mi rifugiai dietro a Luke, stringendomi al suo braccio, avevo paura che mi avrebbero aggredito dopo quello che avevo fatto loro.
Uno di loro si mise a ridere, tornando umano e per poi sorridermi incoraggiante.

<< Non ti uccideremo mica!>>

Lo guardai storto, ma mi lasciai convincere, così mi spostai e Luke mi strinse in un abbraccio confortante mentre ci sedevamo tutti ad un tavolo.
Luke si sedette accanto a me e mi passò i due libri che erano sul tavolo, così li presi in mano e li guardai, non capendo il perché me li avesse dati.

<<Alaska. In questi due libri sono contenute delle informazioni che ti potrebbero servire. Capirai leggendoli cosa sei e quale è il tuo compito.>>

Ma qualcosa non capivo.

<<Il mio compito?>>

Lui annuì. Ed aprii uno dei due libri alla prima pagina, trovando il titolo tradotto e non più scritto, come sulla copertina, in rune.

<<Perché sono tutti qui?>>

<< Per ringraziarti>> proseguì il ragazzo che mi aveva riso in faccia.

<<Ma io vi ho uccisi tutti.....>>

<< Hai capito il tuo sbaglio ed hai rimediato...
Ma non è solo per questo...
Vedi ci sarà una guerra questa estate, per il potere che possiedi, non si sa esattamente quando ma troppe persone saranno coinvolte e ci servirà il tuo aiuto.
In più noi vogliamo starti accanto, per aiutarti in questa faccenda>>

<<No. È la mia guerra e non posso mettervi in pericolo, se mi allontanassi voi sareste al sicuro, attaccherebbero solo me lasciandovi in pace.....>>

Detto questo mi alzai ed uscii dalla casa con sottobraccio i libri. Ora volevo solo stare sola e leggere questi testi per capire la mia vera natura, la mia sicurezza vacillava.... Ero veramente una semplice umana o qualcosa di più? Quelli che credevo la mia famiglia erano i miei veri genitori o era tutta una bugia?

Raggiunsi la foresta in poco tempo, senza che nessuno mi seguisse, così mi appostati sopra un ramo, mettendomi comoda, se così si può definire ed iniziai a leggere.

In un mondo distrutto da morti innocenti una luce risplenderá
risvegliandosi dal suo sonno di
ricordi. Una giovane spiegherà le
ali blu per portare pace. Un'ibrida da un cuore puro dovrà compiere molte scelte per portare il mondo in un'era nuova e tranquilla.

Pensavo di essere normale, ma non era per niente così. Non veniva specificato esattamente cosa fossi ma veniva solo detto che ero un'ibrida, si ma che ibrida?  Di che razze ero?

Mi rendevo conto poco a poco di non conoscere nemmeno me stessa. Non sapevo chi ero e non l'ho mai saputo. Le mie ero solo convinzioni che mi ero fatta negli anni.

Volevo tornare a fare una vita isolata, sola, senza che nessuno distruggesse i muri che mi ero costruita attorno, senza che qualcuno distruggesse PE mie speranze e convinzioni.
Se vivere significa far uccidere delle persone per un mio stupido potere allora io non lo accetto.

Non farlo...

Mi spiace fratellone ma non permetterò che loro muoiano.
Chiamai Hoxha, e lei subito apparí sotto di me con la armi tra le fauci e la mia tenuta sulle possenti spalle.
Scesi dal ramo con estrema facilitá e la indossai, trovandomi subito a mio agio in quel tessuto morbido e attillato.
Sarei tornata quella di prima, fredda e scorbutica, con le proprie convinzioni e speranze, senza ormai un vero obbiettivo.
Forse non avrei ucciso, anzi non lo avrei proprio fatto, ma avrei continuato a vivere isolata nei boschi, circondata dalla natura, solo da essa.
Continuando a correre libera senza niente che possa fermarmi o qualche problema da risolvere.
Feci apparire un foglio di varta ed una penna, cosí scrissi una lettera e la posai accanto ai libri, sull'erba, sperando che nessuno la sposti.
Iniziai a correre assieme ad Hoxha lontano da quel posto e dal villaggio, sperando che nessuno riesca a trovarmi.

Stavolta non correvo per dimenticare, ma per fuggire, da loro e da chiunque volesse il mio potere.
Correvo per non farli soffrire e perché temevo per le loro vite.
Ero proprio cambiata, in un attimo, ed ora capisco tutti quelli che parlavano del/la loro compagna/o come una ragione di vita. Perché è proprio questo che è, una ragione che ti spinge a cambiare in meglio, quella stessa ragione che in un attimo ha addolcito il mio cuore di ghiaccio.
Qualche mia lacrima cadde sul terreno mentre correvo senza fermarmi un attimo.
E quelle sarebbero state le ultime che avrei versato in vita mia.
Se fossi rimasta da sola nessuno avrebbe sofferto.
Se fossi diventata nessuno, ogni persona sarebbe stata al sicuro, felice e spensierata.
Se fossi morta la guerra non ci sarebbe stata, lasciando in pace tutte le persona a cui avevo recato dolore.
Ma io non voglio morire, voglio rimanere accanto a Hoxha, per sempre e soprattutto da sole, come abbiamo sempre fatto. Lontane da tutto e da tutti, come è giusto che sia.

L'Eterna Cacciatrice è tornata, uguale e diversa allo stesso tempo. Il mio cuore é di nuovo di ghiaccio, circondato da pareti spesse ed indistruttibili. Ma so che se rivedrò quelle gemme splendenti queste barriere si sbricioleranno facendo battere il mio cuore a mille, senza che io possa ribellarmi.
Non voglio che nessuno soffra a causa mia, ma così sarò a cruggiolarmi nel dolore....

È veramente quello che vuoi?

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L'Eterna Cacciatrice [IN REVISIONE] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora