In città

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Lentamente e in silenzio camminiamo cercando di uscire da questo castello.

I corridoi sono tutti uguali, nessun accenno di differenza incontriamo nel nostro cammino.
Lentamente avanzammo camminando su un soffice tappeto rosso, poi nel svoltare un angolo mi ritrassi portando dietro di me mia madre.

Le feci segno di star in silenzio mentre i brusii del ballo risuinavano dalla stanza di sotto, da cui si accendeva tramite le scale.

-Cosa facciamo?

Lei scosse la testa.

Sbirciai di sotto: Vlad stava tenendo u discorso prima di aprire le danze, senza la sua compagna.

Il vestito blu era lungo, forse troppo ma dovevo tentare.

Mi voltai verso mia madre e le feci segno di andare avanti, l'avrei coperta a tutti i costi.

-Vai avanti io ti seguo.

Lei si abbassò e silenziosamente riuscì a passare senza essere notata.
Erano tutti troppo presi dal discorso per accorgersi di noi.

Mi abbassai pure io, decisa a superare il corridoio quando sentii la voce di Vlad sovrastare tutto.

-Ed è per questo che vi ringrazio di essere qui.

Raggiunsi mia madre mentre si nascose in caso qualcuno fosse passato di li.

-Ed ora apriró le danze con la mia amata e futura Regina.

A quel punto mi si gelò il sangue nelle vene.
Mi strinsi contro la parete chiudendo gli occhi.

-Alaska

A quel punto mi si formò un groppo in gola.

Me lo ritrovai davanti.

-Reggimi la parte....

Abbassai lo sguardo.

-Va bene......

Guardai la tenda sperando che non vedesse mia madre.

-Falla andare in camera nostra. Poi vi dovrò dire un sacco di cose. Sorridi e stai dritta.

Mi ritrovai sul palco con gli occhi di tutti puntati addosso.
Vlad mi teneva stratta a sé con un braccio attorno alla mia vita.

Mi guardò e mi baciò davanti a tutti ed io fui costretta a ricambiare.

Devo morderti o mio padre ci ucciderà.

Tuo padre?!

Te ne devo parlare ma dopo...

Fallo.

Spostai il collo e lui facendo fuoriuscire i canini mi morse davanti a tutti prelevando un po' di sangue, non molto, mentre tutti ci acclamavano.

Curò la ferita e prendendomi per la vita diede inizio al grande festeggiamento.

Ballammo per qualche ora circondati dai suoi sudditi.
Poi ci fermammo avvicinandoci a suo padre che non mi aveva mai staccato gli occhi di dosso.

-Padre.

Vlad fece un inchino ed io feci lo stesso per poi puntare i miei occhi su quelle iridi color brace.

-Figliolo. Sono contento di chi hai scelto, spero nelle prossime nozze.

-Ma certo padre, anzi non stiamo più nella pelle.

L'Eterna Cacciatrice [IN REVISIONE] #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora