Pov's Scharon
Io e Gianluca eravamo in ritardo come al solito.
Una volta arrivati al ristorante ci sedemmo nel tavolo più appartato e cominciammo ad ordinare.
Cercavo un modo per riprendere il discorso che aveva iniziato Chiara ma non volevo essere troppo invadente.
Fu lei però a entrare in mio soccorso, interrompendo Piero durante quella che si prospettava una lunga chiacchierata sul mondo del calcio.
"..ma fino a quando hanno Morata in attacco è difficile non farli passare, vero amore?" Stava dicendo Piero.
Stava parlando della Juve, squadra del cuore di Chiara, e di Morata, il suo giocatore preferito.
"Non cercare di fare il santarello"
Si finse offesa.
"Ma che ho fatto ora?"
"Dai, voglio sapere dove andiamo per Natale"
"Te l'ho detto, è una sorpresa"
"Lo sai che le sorprese non mi piacciono"
Lei mi guardò come a dire di intervenire e di approfittare della situazione per chiedere a Gianluca.
"Io pensavo che saremmo andati a Milano quest'anno" mi intromisi io "è da un po' che io e Chiara non vediamo le nostre famiglie, e poi sarebbe l'occasione per farvi conoscere meglio"
"Veramente io avevo pensato a un altra cosa.." Mi rispose Gianluca "pensavo di fare 2 settimane io e te da soli in America. Ho già parlato con loro e hanno detto che va bene"
"Scusa e quando avevi intenzione di dirmelo?"
"Te lo avrei detto a breve"
"Io non ti capisco" gli dissi quasi arrabbiata "mi dici che vuoi conoscere i miei e poi quando ti dico che voglio andare a Milano da loro tu mi dici che andiamo in America?"
"Ormai è già tutto prenotato, dai tuoi ci andremo un altra volta"
"Un'altra volta che potrebbe essere tra un anno magari" ero furiosa.
"Ragazzi scusate, io non pensavo che si sarebbe creato tutto questo casino.." Disse Chiara, ma non poté finire la frase che Piero le tirò una gomitata.
Ignazio invece si stava godendo lo spettacolo in silenzio.
"Tranquilla Chiara non è colpa tua" le risposi "senza di te chissà quando lo avrei saputo"
"Adesso non devi fare l'incazzata per questo, se ti porto in America c'è un motivo" mi disse lui.
Non gli risposi più; io e lui non parlammo per quasi tutto il resto della cena.Usciti dal ristorante Gianluca propose di andare a berci qualcosa in qualche locale.
"No, Ragazzi io me ne torno a casa, non mi va di venire" gli disse Chiara.
"Amore ma sei arrabbiata con me?" Le disse Piero.
"No, sono solo stanca" gli rispose e gli diede un bacio.
"Neanche a me va molto di venire, torno a casa con Chiara" dissi io.
"Perché non approfittate della cosa per farvi un'uscita solo voi ragazzi, senza le fidanzate di mezzo?" Disse Chiara sarcastica.
Tutti guardammo Ignazio.
"Dai lo sapete che i pub me la ricordano.." Disse lui.
"Igna devi superare questa cosa, non puoi pensare sempre a lei" disse Chiara.
"Lo so, ma mi manca"
Lei lo abbracciò "dai, esci e divertiti, così non ci pensi"
"Magari un' altra volta"
Dopo questo verdetto tornammo tutti a casa.
Eravamo tutti nelle nostre camere tranne Ignazio che stava guardando la TV in sala.
Quando arrivammo in camera Gianluca cercò di farsi perdonare portandomi a letto.
Pensava che così si sarebbe risolto tutto. Ma invece no.
Questa volta non mi avrebbe messo i piedi in testa, non volevo più essere solo il suo gioco. Io ero la sua ragazza e lui doveva trattarmi da tale.
"Allora ti è passata l'incazzatura?" Mi disse lui con tono suadente "perché quando sei incazzata mi piaci ancora di più" cercò di baciarmi.
"No, Gian stavolta non funziona" gli risposi "voglio parlare e chiarire una volta per tutte"
"Ma di cosa dobbiamo parlare?"
"Di come mi tratti. Pensi che io non mi sia accorta? Ormai il nostro rapporto si basa sul sesso e basta!" Gli gridai.
"Scharon ma che dici! Lo sai che non è vero"
"Sto dubitando di tutto ora. Non mi fido più di te. Chissà cosa vuoi andarci a fare in America!"
"Se ti ho detto che ci andremo da soli c'è un motivo"
"Beh allora dimmelo.."
"Non posso"
"Beh allora andremo dai miei"
"No. Dai tuoi no. Ho già prenotato ormai e non posso disdire"
"Oh sì che puoi perché io in America con te non ci vengo. Non mi importa della tua prenotazione"
"Non fare la bambina, un mese in più non ti cambia la vita"
"Ma chi mi assicura che sarà un mese?! Lo sai meglio di me che non sarà un mese" la voce mi si spezzò in gola "Mia sorella ormai ha 16 anni e io mi sono persa la parte più bella di lei. Tu questo non lo capisci, non lo puoi capire"
Le lacrime mi rigavano il volto. Era la terza volta in due settimane.
"Amore, senti mi dispiace"
"Lascia stare okay? A me non importa quello che dici. Io questo Natale lo passerò con i miei, che tu voglia oppure no" uscì dalla camera sbattendo la porta, con le lacrime che scendevano lungo le guance e con una meta ben precisa: Chiara.
Era l'unica che poteva aiutarmi in quel momento, proprio come aveva fatto tutte le altre volte.
Non bussai neanche alla porta, senza neanche pensare che loro potevano essere in un momento di intimità.
Per fortuna non avevano fatto nulla.
Si stavano entrambi preparando per andare a dormire.
"Scusate io.." Cercai di spiegare.
"Ei, tranquilla. Che è successo?" Lei si alzò dal letto e subito venne ad abbracciarmi.
"È successo di nuovo" gli risposi.
Lei mi fece sedere sul letto e guardò Piero, che subito si dileguò.
"Dai, raccontami bene cosa ti ha detto"
Dopo che le raccontai per filo e per segno come era andata, tra un singhiozzo e l'altro, lei mi disse che dovevamo trovare un compromesso.
"Prima di decidere dove andare in vacanza dovreste risolvere i vostri problemi, perché così non andate da nessuna parte"
"Io non so più cosa pensare. È vero che sono stata io a perdere quella fottuta scommessa, ma lui ha ceduto prima di me "
"Che c'entra la scommessa?" Si stava agitando.
"Non vedi come mi tratta? Sta tornando tutto come prima"
"No no no. Non deve succedere, non ora"
"Cosa vuol dire non ora?"
"Non ora, non dopo 3 anni" disse in modo vago.
Quella frase non mi convinceva, c'era qualcosa che non mi voleva dire.
Qualcuno bussò alla porta.
Pensavo fosse Piero.
"Chiara, Scharon è qui con te?" Disse Gianluca, con voce turbata.
"Si, ma non è il caso Gian" gli disse Chiara "ci penso io"
Sentì i passi di Gianluca che si allontanavano e le lacrime continuarono a rigarmi il volto.Pov's Ignazio
Stavo cercando di scordarla, ma come facevo?
Eravamo stati insieme quasi 6 mesi e quella volta non era una cottarella da nulla la mia. Mi ero innamorato veramente. E lei se ne era approfittata.
Stavo guardando la TV, pensando a lei, quando sentì singhiozzare.
Mi girai e vidi Gianluca sulla porta che piangeva.
"Che cumbinasti?" Mi alzai per andare ad abbracciarlo.
Nel frattempo arrivò anche Piero.
"Ha litigato ancora con Scharon" disse lui.
Gianluca ci raccontò di quello che era successo poco prima in camera.
"Ho perso la scommessa, e se non riesco a portarla con me in America rischio di perderla per sempre" disse.
"Prima che Scharon venisse in camera nostra ho dovuto dire a Chiara della sorpresa che vuoi fare a Scharon, sicuramente ora la starà convincendo a venire con te, ma tu devi fare qualcosa per farti perdonare" disse Piero.
Non passò molto che arrivò anche Chiara.
"Gianlù, se la ami come dici la devi portare a Milano e devi fargli capire che ti importa di lei" gli dissi "sei stato un'egoista"
"Chiara, ma come potevo sapere che per lei era così importante?"
"Te lo ha detto mille volte, ma ora non pensare a cosa avresti potuto fare, ora devi pensare a come farti perdonare"
"La porterò a Milano, domani partiamo"
"Allora domani mattina avviso i suoi, e vedi di non farla incazzare ancora"
Lui la abbracciò forte.
"Grazie Chiara" disse "ora dove è lei?"
"Si è addormentata in camera nostra"
"Per quando si sveglierà sarà tutto pronto"
Finita la conversazione Gianluca andò a controllare se Scharon stava dormendo e poi tornò in camera sua a petto nudo.
Piero e Chiara restarono lì con me.
"Te invece? Ancora ci pensi?" Mi disse lei.
"Non riesco a scordarmela, è più forte di me"
"Devi guardare oltre, cercare qualcun'altra"
"Nessuna sarebbe come lei"
"Non puoi saperlo, devi solo aspettare di incontrare quella giusta"
Non gli risposi e mi sedetti sul divano.
"Ora che loro se ne vanno per un mese, noi cosa facciamo?" Dissi.
"Perché non ce ne andiamo anche
noi?" Disse Piero "prima di Natale intendo"
"Si può fare" risposi "ma dove?"
"Quale posto migliore di casa nostra?"
"Vuoi andare in Sicilia?" Mi si illuminò lo sguardo.
"Perché no"
"Allora? Quando si parte?" Risi.
"Tra due settimane" disse lui alzandosi "prenoto il volo"
Vidi l'espressione di Chiara cambiare. Sembrava preoccupata e un po' delusa.
"Picciridda che succede?" Gli chiesi quando Piero andò in camera a prendere il computer.
"Nulla". Finse un sorriso.
"Non vuoi venire in Sicilia?"
"No, non è quello. Anzi, a me la Sicilia piace tantissimo. Solo che così conoscerò le vostre famiglie"
"E non sei contenta? Conoscerai i tuoi futuri suoceri"
"Appunto, e se non dovessi piacergli?"
"Ma picciridda..." Risi abbracciandola "a chi è che non piace una ragazza dolce come te"
In quel istante tornò Piero.
"Ei, che state facendo?!" Disse.
"La tua ragazza è preoccupata"
"Per cosa?" Si sedette di fianco a noi.
"Nulla" finse lei.
"Ha paura di non piacere alla tua famiglia"
"Ma sei pazza?" Rise "la mia famiglia ti adorerà"
"E se invece non è così?" Disse lei.
"Piaci a me e questo basta"
Lui si avvicinò a lei e le strappò un bacio.
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Eri solo un desiderio
FanfictionUna serata,una scommessa finita male,il destino che ci corre incontro...forse era scritta nelle stelle anche la nostra fine