Milano

115 11 0
                                    

Pov's Scharon
Quando mi svegliai ero in camera di Chiara e Piero. La sera prima mi ero addormentata tra le lacrime.
In camera ero da sola e non c'era il minimo rumore nella casa.
Uscì dalla stanza con indosso una camicia di Gianluca che mi arrivava a metà coscia.
Non sapevo perché la indossavo, magari me la aveva messa lui durante la notte.
Gli altri erano in cucina, tutti tranne Gianluca.
Sul tavolo c'era un mazzo di rose blu. Solo Gianluca sapeva che erano le mie preferite.
C'era un bigliettino. Lo lessi: amore scusami per tutto, ti aspetto in macchina. Saluta i ragazzi perché per un po non li vedrai. I bagagli sono già pronti. Ti aspetto.
Guardai stupita gli altri che mi sorridevano con faccia complice.
"Dai vai, il tuo cavaliere ti aspetta" mi disse Piero prima di salutarmi con un abbraccio. Mi sarebbe mancato il mio migliore amico.
Salutai anche Chiara e Ignazio e mi diressi al garage.
Gianluca era già in macchina.
Quando mi vide scese e venne ad abbracciarmi. Aveva un sorriso splendido.
Mi baciò e gli chiesi scusa per quello che era successo la sera prima.
"Sei pronta per sapere dove andiamo?" Mi disse sorridendo.
"Certo che sono pronta"
"Ti porto a Milano, dai tuoi genitori, amore mio"
Partimmo subito. Direzione: mamma e papà.

Arrivammo circa dopo 4 ore. Era già pomeriggio.
Chiamai i miei poco prima di arrivare e mi dissero che li avremmo trovati al bar.
Si, avevamo un bar.
Era il sogno di mio padre aprire un bar dopo la pensione.
Era grazie alle entrate dell'attività che potevamo permetterci il lusso.
Quando arrivammo erano già tutti fuori ad aspettarci.
Scesi dalla macchina e mi fiondai ad abbracciarli.
"Tesoro, quanto ci sei mancata" Disse mia madre con le lacrime agli occhi.
"Anche voi mi siete mancati"
Riservai l'abbraccio più bello a mia sorella, perché lei era quella che se lo meritava più di tutti.
"Reby, quanto sei cresciuta.." Dissi emozionata "adesso la mamma non può impedirti di venire con me a fare shopping".
Ridemmo tutti.
Dopo altri vari saluti e chiacchiere io e Gianluca ci dirigemmo a casa mia.
"Non me la ricordavo così grande" dissi.
Era una villetta con un giardino e la piscina.
Avevamo anche una domestica, Rosa.
Appena mi vide mi abbracciò calorosamente. La conoscevo fin da quando avevo 12 anni.
Io e Gianluca portammo le valige in camera e ci dirigemmo in bagno per farci una doccia.
Tra un bacio e l'altro finimmo per farlo lì.
Dopo un'oretta uscimmo dalla doccia e ci vestimmo.
Andammo in centro, che distava 10 minuti a piedi da casa. Facemmo un po di compere per Natale e mille regali.
Alla sera Gianluca propose ai miei di andare a cena fuori e loro accettarono. Andammo nel mio ristorante preferito.
I miei erano entusiasti e adoravano Gianluca.
Era la terza volta che li vedeva e già  l'avevano preso in simpatia.
Era già parte della famiglia.

Eri solo un desiderioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora