Erano passate 2 settimane dalla partenza di Scharon e Gianluca e il giorno dopo dovevamo partire. Chiara era nervosa e aveva l'ansia da diversi giorni.
In aereo restò sveglia nonostante l'ora tarda del volo.
Quando l'aereo atterrò trovammo Francesco e Mariagrazia ad aspettarci.
Mi salutarono calorosamente e poi gli presentai Chiara. Dopo averli salutati si tranquillizzò un po.
Andammo a casa. Tenevo Chiara per mano cercando di tranquillizzarla. Entrammo in casa, abbracciai mia madre e mio padre commossi di vedermi.
"Mamma, papà, lei è Chiara, la mia ragazza" dissi.
Lei li salutò imbarazzata.
"È un piacere conoscervi" disse timidamente.
"Il piacere è tutto nostro" le rispose mia madre visibilmente felice.
Anche Ignazio salutò i miei.
"Igna, ti fermi qui da noi?"
"Solo per pranzo. Oggi pomeriggio ho il volo per Marsala"
"Allora tra mezz'ora si mangia" disse contenta mia madre.
Accompagnai Chiara in camera mia.
Sistemò velocemente le sue cose.
"È prontoo!" Gridò mia madre dalla cucina.
Durante il pranzo decidemmo che io e Chiara avremmo portato Ignazio in aeroporto e poi l'avrei portata a conoscere i miei amici in paese.
I miei genitori le fecero un sacco di domande sulla sua famiglia. Lei poco alla volta riuscì a sbloccarsi e ad essere meno timida.
Quando finimmo di mangiare lei si alzò per aiutare mia mamma.
"Mamma, hai visto quanto è brava la mia piccola?"
Chiara sorrise; ora era molto più a suo agio.
"Si Piero, questa volta te la sei scelta bene" disse mia madre "è la ragazza giusta per te. Aiuta in casa, è educata e ti vuole bene. Non voglio trarre conclusioni affrettate, ma vi ci vedo bene insieme"
Presi la mano di Chiara e le sorrisi.
"Sei la mia piccola" le dissi.
Mariagrazia si alzò all'improvviso e se ne andò senza dire niente.
"Ho detto qualcosa?" Disse mia madre.
"Ci parlo io" dissi.
"Allora Ignazio lo portiamo io e Chiara, va bene?" disse Francesco.
"Va bene, ma non stargli troppo vicino che sono geloso" Risi facendogli l'occhiolino.
Salì le scale e bussai alla porta della camera di Mariagrazia.
"Piccola, sono io, apri"
"No, vattene"
"Dai, ti devo parlare"
Mi aprì la porta. Vidi che si era cambiata.
"Cosa è successo?" Le chiesi.
"Per quanto starete qui?"
"Gennaio, metà gennaio"
"Ah, bene!" Disse lei con tono di sfida.
"Ti comporti sempre così quando ci sono ospiti?"
"Solitamente gli ospiti sono graditi" mi disse freddamente.
"Cosa vuoi dire?" Ci interruppe Ignazio entrando in camera " non sono un ospite gradito a casa Barone?"
"No Igna, tu sei sempre il benvenuto" gli sorrise mia sorella.
"Sono venuto a salutarti, che tra poco vado"
Lei corse ad abbracciarlo.
"Mi mancherai Igna. Quando tornerai a trovarci?"
"Molto presto, non ti libererai facilmente di me" rise lui.
Ci salutammo e se ne andò.
"Allora?"
"Allora cosa?" Chiese lei cominciando a truccarsi davanti allo specchio di fronte al letto.
"Qual è il problema?"
"Non ci sei ancora arrivato?"
"È Chiara il problema?" Le chiesi "cos'ha fatto?"
"Non ha fatto nulla, semplicemente non mi piace"
"Posso sapere il motivo?"
"E me lo chiedi anche?" Disse "pensavo fosse ovvio"
"Probabilmente non lo è" stavo cominciando ad innervosirmi.
"Senti ma che problemi ti dà? Non mi piace, basta. Non ho intenzione di insultarla passando per la cattiva"
"Non ti capisco. Prima fai tutta la carina e poi all'improvviso non ti piace più!"
"Piè non mi sembra il caso di incazzarti così per nulla. Non ho intenzione di litigare per quella"
"Quella ha un nome. Si chiama Chiara" alzai la voce.
"Scusa, me ne ero dimenticata. Forse perché così non la chiami mai" si voltò e mi guardò con odio.
"Quindi è questo il problema? Non ti piace come la chiamo?"
Si mise un po di rossetto e tornò a guardarmi.
"Devo uscire, quindi se permetti.." Mi disse indicandomi la porta.
"Oh no, conciata così non vai da nessuna parte" le dissi.
Aveva gli occhi truccati pesantemente e rossetto rosso sulle labbra. Si era conciata così apposta per farmi dispetto.
"Oh, invece si" disse uscendo dalla camera "mi stanno già aspettando"
"Chi?" Le chiesi seguendola giù per le scale "con chi esci conciata a sto modo?"
Prese la giacca e se ne uscì senza rivolgermi nemmeno uno sguardo.
"Piero cosa è successo?" Chiese mia mamma.
"Da quand'è che si comporta così?" Le chiesi "non è da lei"
"Sta crescendo Piè, vuole i suoi spazi"
"Ma non si dovrebbe comportare così, comunque"
"Non ti vede mai e quando torni a casa ti porti la ragazza" disse sedendosi "non che sia un problema, però si sente un po esclusa"
"Ma non è affatto vero" le dissi "e poi da quando si concia così per uscire?"
"Da quando sei tornato tu, lo sai anche tu che l'ha fatto apposta"
"E poi con chi è uscita? Con qualche ragazzo, vero?" Mi infastidiva l'idea.
"Si, sta frequentando un ragazzo da qualche mese" disse come se fosse la cosa più naturale di sto mondo.
"E voi lo conoscete? Ci avete mai parlato?"
"Si, Francesco l'ha voluto conoscere. Lui va nella sua stessa scuola e ha un anno in più di lei"
"È come fate a fidarvi?"
"Piè, sei troppo protettivo nei suoi
confronti. Devi lasciarle fare le sue esperienze"
"E come posso sapere che non farà cazzate? Mamma ha solo 16 anni!"
"Conosci tua sorella, e poi le ho già parlato di questo molte volte, anche quando lui non lo conosceva ancora. È una ragazza diligente e anche lui è un ragazzo senza grilli per la testa"
"Le parlerò"
Tornai in camera mia e mi sdraiai sul letto. Pensavo. Non molto dopo la porta si aprì lentamente e Chiara entrò in camera.
"Ei" mi sedetti "com'è andata con mio fratello?"
"Molto bene. È simpaticissimo e devo dire che andiamo d'accordo" sorrise.
"È mia sorella che mi preoccupa"
Si sedette di fianco a me e mi mise una mano sul ginocchio.
"Amore è normale che si comporti così. Sta crescendo.
"È gelosa di te. Questo non è normale"
"Se è questo il problema io posso tornare a Bologna"
"Ma non se ne parla proprio!"
"Non voglio che tu e tua sorella litighiate per colpa mia"
"Non te ne andrai" le dissi con tono che non ammetteva repliche.
Mi risdraiai e le feci segno di stenderci di fianco a me.
"Mia mamma dice che esce con un ragazzo da qualche mese. Non me ne hanno parlato. Dopo tutte le chiamate non mi hanno mai detto nulla"
"Magari non te lo hanno detto perché voleva parlartene di persona"
"Però non l'ha fatto"
"Se non aveste litigato te lo avrebbe detto" cercò di consolarmi "e poi non vedo nulla di male se alla sua età frequenta un ragazzo"
"Lo sai che io sono possessivo, non posso farci niente" le spiegai "non posso sopportare che esca con qualcuno che non conosco e che potrebbe farla star male"
"Ma magari è un bravo ragazzo e se poi non ti fiderai lo stesso le puoi chiedere di fartelo conoscere"
"Credi che me lo permetterebbe?"
"Si, se ti comporterai da bravo fratello maggiore"Passarono alcuni giorni in cui io e Mariagrazia non ci parlammo.
Chiara, a cui quella situazione pesava, mi disse che dovevo andare a parlarle.
Mia mamma aveva ragione: era cresciuta.
"Ei, posso entrare?" Le chiesi prima di entrare in camera sua.
Mi fece segno con il capo di sedermi, anche se non mi avrebbe ascoltato.
Presi la sedia e mi misi davanti a lei.
"Devo parlarti" gli dissi.
Lei si mise seduta sul letto e chiuse il libro che stava leggendo.
"Mi dispiace di aver reagito in quel modo. Solo che non capisco perché sei così gelosa di lei"
Mi guardò per un po, in silenzio. Poi mi rispose.
"L'hai chiamata PICCOLA MIA"
"E perché ti ha dato fastidio?"
"Perché hai sempre chiamato me piccola e ora arriva lei che mi sostituisce così.." Disse dispiaciuta.
"Non ti ha sostituito è mai lo farà. Lei è la mia piccola, ma tu sei la mia piccola baruniedda e questo non cambierà mai"
"Non volevo insultarla, ma mi ha dato fastidio che l'hai chiamata in quel modo"
"Non succederà più, piccola" le dissi alzandomi e andando ad abbracciarla.
La strinsi forte a me.
"Cercherai di fartela piacere?" Le chiesi
"A me già piace. Cercherò di non essere gelosa"
"Adesso però parliamo di un'altra cosa"
"Cosa?" Mi chiese liberandosi dal mio abbraccio.
"Chi è questo Federico con cui esci?!" Risi e cominciai a farle i solletici.
"Il mio ragazzo. Nono, è solo un amico" rideva.
"Me lo farai conoscere?"
"Solo se non farai il fratello geloso"Uscì dalla stanza e dieci minuti dopo vidi Mariagrazia entrare in camera mia, dove c'era Chiara che stava parlando al telefono con sua madre.
Tornarono qualche ora dopo con una decina di borse piene di vestiti.
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Eri solo un desiderio
FanfictionUna serata,una scommessa finita male,il destino che ci corre incontro...forse era scritta nelle stelle anche la nostra fine