16 CAPITOLO -Britney Genesis Potter-

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POV HARRY

Erano oramai passati due giorni da quando Draco ed io avevamo 'litigato' se così si poteva definire ciò che era successo.
Sospirai sedendomi accanto a Pansy e mettendo la borsa sul tavolino della classe di divinazione.
"Ancora nulla?" Chiese lei con tristezza. Scossi la testa. In quei due giorni infatti il mio ragazzo mi aveva evitato come la peste senza neppure spiegarmi il motivo. La professoressa Cooman entrò nell'aula e cominciò a spiegare cose senza senso, io mi persi nei miei pensieri.
Lo stomaco mi faceva male, era dal pranzo del giorno prima che non mangiavo. La testa mi scoppiava per i troppi pensieri e il mio sguardo non faceva altro che eludere le mie sorveglianze per scrutare Draco.
Un bigliettino venne posato sotto il mio naso. Lo guardai speranzoso, ma una volta aperto riconobbi la calligrafia della mia migliore amica. Lessi incuriosito.

"Victor Krum mi ha invitato al ballo del ceppo. :)"

C'era scritto. Sorrisi anche io.
"Potter." La voce della Cooman mi fece trasalire e con uno scatto fulmineo feci affodare il bigliettino nella tasca del mantello. Possibile che d'un tratto la Cooman si stesse interessando dei suoi alunni? Di solito si limitava a monologhi e predizioni..
Mi voltai verso la professoressa, ma lei sembrava non guardarmi neppure. "Potter." Ripetè con una voce che non era neppure sua. Sembrava come posseduta. Anche gli altri ragazzi guardavano la scena confusi.
"Britney Genesis Potter." Gorgogliò facendo un passo indietro e cadendo per terra in preda agli spasmi. Seguii il suo sguardo. Davanti alla porta sostava Britney con lo sguardo perso nel vuoto, la mano chiusa a pugno in procinto di bussare.
Mi girai verso Draco incontrando i suoi occhi grigi che si specchiavano dei miei, e dentro ci vidi quello che era vero. Lui sapeva.
Non capii come feci a dirlo, ma mi sembrava palese. Era quello il suo segreto. Quello che lo aveva tenuto e lo teneva ancora adesso lontano da me. Anzi, niente lo teneva lontano da me, era lui stesso a evitarmi.
Ringhiai verso di lui e mentre tutti si alzarono per soccorrere la professoressa io ne approfittai per seguire la ragazza che poco prima era nella stanza. I pensieri si rincorrevano confusi e vorticanti nella mia testa cercando di trovare un senso logico a tutto ciò che li stava assediando. Sentii gli occhi lucidi mentre correvo via dalla classe. In un primo momento avrei voluto solo trovare Genesis, ma dopo poco capii che non ne ero in grado. Troppo scosso, troppo confuso.
Corsi a perdifiato fino ad incontrare il muro dove sapevo si trovasse la stanza delle necessità. L'avevo individuata con la mappa del malandrino, ma fino a quel momento non ne avevo mai avutk bisogno. Nessuno avrebbe potuto trovarmi lì. Passai davanti al muro per tre volte pensando a quello che mi serviva. Un portone di legno si materializzò davanti ai miei occhi. Mi affrettai a varcarne la soglia prima che qualcuno potesse accorgersi della mia presenza.
All'interno la stanza era completamente vuota. Tranne per un enorme finestra che si affacciava sulla foresta oscura al di sotto di Hogwarts.
Mi sedetti sotto di essa e mi strinsi le gambe al petto chiudendomi come un riccio.
Britney Genesis Potter.
...Potter...
La sensazione di familiarità che provavo con lei.
I suoi occhi verdi tanto simili ai miei.
I suoi capelli neri.
Mentre parlavamo aveva detto che aveva la mia stessa età.
Lei era mia sorella.
E non una semplice sorella.
Lei era mia sorella gemella.
Una lacrima scese sulla mia guancia, ma come per non farla sentire sola, altre lacrime la seguirono e finirono per inondarmi il viso.
Perché non sapevo di lei?
Dove era stata per quindici anni?
Aveva vissuto anche lei con dei parenti che la trattavano come uno scarto?
Sicuramente lei sapeva di me per via della mia fama.
Draco sapeva lei chi fosse realmente. Lo aveva scoperto molto prima di me. E non me lo aveva detto. Aveva taciuto una cosa così importante della mia vita.
Non sapevo cosa pensare di lui. Aveva avuto anche l'opportunità di confessarsi. Di dirmi la verità.
Gli incontri con Hermione riguardavano sicuramente quella situazione. Anche Hermione sapeva. Probabilmente era stata lei la prima a scoprire della faccenda. Aveva detto che era stata una studentessa di Boubatonx a darle il libro del torneo. Era stata mia sorella. Era stata Genesis.
Tutti i pezzi del puzzle sembrarono rimettersi ai propri posti.
L'onore dei Potter.
La voglia di Britney di conoscermi senza nulla di romantico.
La sua presenza costante durante la prima prova del torneo.
I suoi abbracci così sinceri e profondi.
Genesis sapeva chi fossi. Tutti lo sapevano tranne me.
La cosa mi fece crescere dentro una grande voglia di spaccare tutto. Peccato che in quella stanza non ci fosse nulla. Alzai lo sguardo pulendomi gli occhi con la manica del mantello per vedere più nitidamente. La camera poco prima vuota, ora era piena di mobili, oggetti futili, vasi e trofei. Accanto a me appoggiata alla parete stava una mazza da baseball in attesa. Ghignai afferrandola. Colpii i muri, i soprammobili, ruppi la finestra, la porta, tutto. Non risparmiai nulla. Nemmeno me stesso. Non mi accorsi neppure di aver spezzato la mazza e aver cominciato ad usare i pugni per rompere le ultime cose. Solo quando mi fui calmato e caddi a terra sfinito, guardandomi le mani vidi le nocche piene di tagli e lividi. Risi sadico non sentendo neppure il dolore. Il mio cervello e il mio corpo sembravano offuscati.
Non c'era più niente. Solo torpore.
Sorrisi a me stesso folle prima di uscire dalla stanza e ripercorrere i corridoi fino ai sotterranei. Non avevo voglia di finire le lezioni, e sicuramente non avevo fame. Mi limitai a raggiungere il mio letto e a buttarmici sopra chiudendo gli occhi e cercando di dormire. Volevo solo dormire. Sognare. Dimenticare. Svegliarmi e ricominciare a vivere.

Chronophobia (IN REVISIONE)|| DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora