22 CAPITOLOArretrai di qualche passo e mi smaterializzai prima che qualcuno mi potesse vedere.
Non ero molto concentrato, così invece di finire nella mia camera da letto, caddi brutalmente in cucina.
La mamma saltò impaurita, in allerta con il coltello alla mano.
Io la guardavo, ma le parole non mi uscivano.
Mollò il coltello e si precipitò da me, urlò qualcosa, ma io non la sentivo, solo allora mi accorsi di non riuscire a respirare. Mi misi una mano al petto e cercai di calmarmi. Non ci riuscii.
Chiusi gli occhi per qualche istante.
Draco urlava, sentivo il suo dolore penetrarmi nella mente, ma il mio pensiero non era di dolore. Provavo soddisfazione nel sentire la sua sofferenza. Una risata sembrò quasi uscire da me.
"Molto bravo Draco." Dissi. Ma non ero io.
Nella mia piccola e ancora razionale parte del cervello capii che come anni prima stavo vivendo ciò che il signore oscuro vedeva, o meglio, ciò che il signore oscuro VOLEVA farmi vedere.
Ma perchè solo ora che avevo scoperto di Draco, lui voleva farmi sapere che cosa stava subendo?
La risposta alla mia domanda mi balenò in testa in un secondo.
Non solo io potevo entrare nei suoi pensieri. Oramai anche lui sapeva da chi Draco era stato mandato, o per lo meno ne aveva un idea.
Mi concentrai e lasciai che la mente si rilassasse. Dovevo ritornare alla realtà.
Draco era in pericolo.
Aprii gli occhi e respirai. Davanti a me Genesis era sconvolta e rimaneva in piedi accanto alla mamma con sguardo vacuo, mentre quest'ultima era concentrata su di me.
"Sto bene." Le dissi alzandomi velocemente e mettendomi di fronte Briney. Il suo sguardo era ancora fisso in un punto.
"Gen. Devi rilassarti e sfuggire a questa cosa." Le sussurrai per non far preoccupare nostra madre.
La ragazza si voltò lentamente verso di me e sbattè le palpebre confusa.
Le feci cenno di non parlare.
"Cosa sta succedendo?" Fece la mamma sospettosa. Io sorrisi.
"Mi spiace mamma, non volevo dirtelo per farti preoccupare, ma a volte ho dei mancamenti, nulla di serio, i dottori babbani hanno sempre detto fosse dovuto a qualche carenza."
Mi giustificai spiegandole il motivo del mio malore.
Lei passò lo sguardo da me e mia sorella come a voler trovare un filo conduttore.
Colsi subito il suo dubbio.
"Stupido idiota! Potevi avvertire anche me! Per poco non morivo di infarto a vederti così!" Mia sorella mi abbracciò da dietro e io sorrisi rassicurante. "Mi dispiace." Feci ad entrambe fintamente in imbarazzo. Nostra madre sospirò e tornò a concentrarsi sulla cucina.
"Tuo padre?" Fece prima che uscissi dalla stanza al seguito di Gen. Alzai le spalle.
"Non so, l'ho lasciato a parlare con Sirius, non mi andava di interrompere il loro piccolo incontro.."
Le risposi con un sorrisino sghembo facendo il divertito. La donna sorrise intenerita.
"Quei due..." Fece tra sè e sè. Io sgattaiolai via.
"Lo hai visto anche tu." Dissi a mia sorella una volta che entrammo in camera sua.
Theo doveva essere andato via, perché il letto era rifatto, il bagno era sgombro e di lui non c'era traccia.
Genesis si sedette sul letto e annuì.
"Hai presente quando mi hai raccontato della notte in cui Voldemort ha cercato di uccidermi?"
Le chiesi euforico. Lei annuì nuovamente.
"Mi hai detto che l'incantesimo aveva creato un legame tra noi due. Questo però non è del tutto esatto." La ragazza parve capire all'istante.
"Vuoi dire che?" Cominciò alzandosi..
Annuii. "Il legame non è solo tra me e te, il legame ci unisce tutti e tre." Affermai.
Lei si risedette sul letto e si prese la testa tra le mani non sapendo se essere sconvolta dalla scoperta o entusiasta di aver capito una nuova cosa.
"Oh mio Dio! Ma questo significa che Draco è in pericolo! Ma perchè?" Mi chiese sconvolta, e dalla sua reazione capii che neppure lei sapeva nulla del piano dell'ordine.
"Cazzo." Sbottai. Mia sorella mi guardò preoccupata. "Cazzo. Cazzo. Cazzo. Cazzo." Delirai camminando avanti e indietro per la stanza. Genesis si alzò e venne davanti a me mettendomi le mani sulle spalle bloccandomi.
"Harry che c'è?" Chiese non capendo.
Io invece avevo capito fin troppo.
"Draco non è mai passato dalla parte di Voldemort. Lui è stato mandato dall'ordine come infiltrato, era l'unico a poter entrare nelle sue grazie per via di suo padre." Diedi voce ai miei pensieri. Genesis sembrava ancora più confusa, così feci un respiro profondo e riprovai. "Draco è andato via due anni fa. Non lo ha fatto per passare dal lato dei cattivi. Lo ha fatto per aiutare l'ordine. Per aiutare me."
"Io e te abbiamo un legame con Voldemort. L'ordine deve averlo capito, o solo intuito, quindi per essere sicuri che il Signore Oscuro non sapesse nulla, ci hanno tenuto all'oscuro del loro piano. Dray sapeva tutto." Dissi lentamente collegando tutte le tasselle del puzzle. Genesis annuì riflettendo.
"E allora come ha fatto a saperlo!?" Urlò in sussurro.
Io sospirai.
"Ho sentito papà e Sirius parlarne." Le risposi afflitto. Da due anni Draco rischiava la vita senza di me, e ora che mi aveva incontrato di nuovo stava per perderla a causa mia. Avrei voluto piangere, ma la sua assenza mi aveva insiegnato ad essere forte.
"Dobbiamo avvertire l'ordine prima che sia troppo tardi. Dobbiamo agire prima che Draco si faccia male sul serio." Dissi convinto. Mia sorella mi guardava con occhi lucidi. La preoccupazione dipinta sul suo volto.
"Non sono abbastanza forte..."
Sussurrò accucciandosi in posizione fetale ai piedi del letto.
Mi precipitai sul pavimento e la costrinsi a guardarmi.
"Gen. Gen guardami." Le dissi con dolcezza prendendole il mento. Lei piangeva silenziosamente, ma fece ugualmente come gli avevo detto.
"Tu sei la mia metà. La mia gemella. Sei la persona più coraggiosa e stupenda che io abbia mai conosciuto." Le dissi sorridendole affettuoso cercando di farla rilassare. I suoi respiri cominciavano a rallentare.
"Tu sei la parte migliore di me, inteso? Senza di te non posso esistere, e senza di te non posso salvare Draco. Quindi ti prego." Le baciai la fronte e mi alzai. Lei seguì i miei movimenti senza parlare.
"Rimani con me." Le porsi la mano e lei la strinse mettendosi al mio fianco.
"Sempre." Disse solo.
Io sorrisi. "Questa è la mia Genesis.""Come sarebbe a dire che Draco è in pericolo?" Narcissa sbattè le mani sul tavolo alzandosi ed io trattenni il respiro.
Dopo aver trascinato i nostri genitori e Sirius nella stanza delle conferenze all'ultimo piano, Genesis si era occupata di radunare più membri dell'ordine possibili. Io avevo, invece, aspettato seduto sul mio letto cercando di elaborare un discorso sensato. Casa che alla fine non era servita a nulla, dato che mi ero bloccato a metà della prima frase e mia sorella aveva preso in mano la situazione spiegando ciò che era successo.
Seduti intorno al tavolo, Lupin, Tonks, Narcissa, i Weasley al completo, Hermione, Theodore, Blaise, Pansy, Sirius, Malocchio Moody, la professoressa McGranitt e anche Piton, si guardavano tra loro sconcertati non sapendo che cosa dire o fare.
"Tuo figlio sapeva quali rischi correva Narcissa. Così come tutti noi." La riprese freddo Moody. Io ringhiai e prima che la donna potesse contraddirlo io ero già scattato.
"Sapeva cosa faceva? Stai scherzando? Cosa pensi possa sapere un ragazzino di quindici anni offuscato dall'idea di giustizia e amore? Eh?" Gridai.
"Perchè non ci avete mandato me in mezzo a quelli lì!" Continuai urlando.
"Perchè sono troppo importante?! Bhe, nessuno si è reso conto che anche Draco è importante!?" Cominciavo ad avere la vista offuscata dalle lacrime, ma non mi importava, non più.
Non erano lacrime di debolezza. Erano lacrime di rabbia, delusione, frustrazione, dolore.
Sentii la mano di Genesis stringere la mia e mi sentii più forte.
"Lui è importante maledizione!!"
Tirai su con il naso, espirai e mi abbandonai.
"È il motivo per cui ancora vivo. È il motivo per cui ancora combatto. Non mi importa di quello che pensano gli altri. Non mi importa se voi non approverete. Io lo amo, e diavolo. Io combatterò per salvargli il culo fino a quando non avrò più la forza per farlo, e anche allora mi sacrificherei altre cento volte per salvare lui." Il silenzio si era abbassato nuovamente sul locale mentre io ricadevo sulla sedia. I miei amici mi guardarono con orgoglio e si misero tutti al mio fianco.
"Io sarò con te, Harry. Mio figlio è lì proprio perchè ti ama. E io non lo deluderò." Narcissa mi guardò con fierezza e io le sorrisi sincero e grato come non mai. Lei accennò un sorrisino tra le lacrime.
"Anche noi Harry. Lo dovresti sapere." I miei genitori si abbracciarono donandomi il loro supporto. Sirius sorrise annuendo per far capire che lui non si sarebbe tirato indietro.
A poco a poco tutti diedero il loro assenso.
"Che bella scenetta... l'allegra brigata fiera e piena di amore." Piton all'angolo della stanza mi guardò sprezzante.
"Non ti serviranno le parole per salvare il tuo ragazzo Potter. Ti servirà un piano."
Io scoppiai a ridere scambiando uno sguardo d'intesa con mia sorella. Anche i ragazzi sorridevano.
"Ohh... ma noi abbiamo un piano, e tu dovrai aiutarci."#angolino Autrice
Ehiiii capitolo breve dato che sono incasinatissima con la scuola ma non volevo lasciarvi senza aggiornamenti...
Spero che vi piaccia, e non preoccupatevi, se non avrete mie notizie, non sono morta, sono solo sommersa dallo studio :(
E forse sì, morirò sul serio......detto questo, fatemi sapere cosa ne pensate con un commento e/o accendendo la stellina qui sotto.Se arriviamo a 50 like pubblico il prossimo capitolo anche a costo di scriverlo mentre mi interrogano.
Un bacioneeee
STAI LEGGENDO
Chronophobia (IN REVISIONE)|| Drarry
Fanfic"Allora è vero! Harry Potter frequenterà Hogwarts quest'anno..." Un biondino dall'aria altezzosa si affacciò nell'abitacolo salutandomi con un sorrisino tutto spigoli. "Io sono Malfoy. Draco Malfoy." Si presentò entrando e chiudendosi la porta scorr...