17 CAPITOLO -La grande festa-

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Ehilààà eccomi di nuovo qui dopo questa lunga era geologica, causa della mia assenza...
Buon San Valentinooooo
Se siete qui a leggere significa che non state festeggiando proprio come me!! Yuppiiiii. Ahahahha scherzo, viva l'amoooreeee ( -.-" )

POV HARRY

Mi guardavo allo specchio della stanza delle necessità nel mio completo da cerimonia. Non sapevo bene cosa mi avesse spinto a percorrere la via per il settimo piamo con l'intenzione di usufruirne, ma in quel momento mi guardavo scettico senza alcuna voglia di uscire. Repressi un urlo e diedi uno sguardo all'orario.
7:23
I campioni avrebbero dovuto aprire le danze, scendendo quindi con i propri accompagnatori alle sette e mezza in sala grande. Ma io non avevo un accompagnatore, e la cosa non mi spronava affatto a partecipare a quel ballo, escludendo il mio stato d'animo. Sospirai ancora una volta e incrociai i miei occhi nella superficie riflettente.
"Prendi un bel respiro...." mi dissi seguendo poi il mio stesso consiglio.
"E ora esci e spacca i culi." Mi imposi scoppiando a ridere per il doppio senso non propriamente azzeccato. Ero una frana.

POV DRACO

Feci un'altra volta avanti ed indietro per l'ingresso della scuola.
Pansy alzò gli occhi al cielo avvicinandosi.
"Dray. Consumi il pavimento così." Mi riprese ironica. Io mi bloccai sbarrando gli occhi.
"E cosa dovrei fare? Non sappiamo nemmeno se verrà.." quasi urlai.
La mia migliore amica sperava infatti di vedere scendere dalle scale Harry che mi avrebbe abbracciato e magari inginocchiato chiedendomi di concedergli il primo ballo. Inutile negare che un po' ci speravo anche io, ma la sola idea di potermi sbagliare, mi portava a pensare razionalmente.
"Io me ne vado." Dissi ringhiando trattenendo le lacrime e la delusione, la rabbia e la frustrazione. Avevo fatto un errore. In buona fede, ma pur sempre un errore; e avrei dovuto pagarne le conseguenze. Proprio mentre mi voltavo per andare via, due occhi verdi si incastonarono nei miei come il più bello dei sogni. Persi i battiti, persi il respiro, la ragione, persi addirittura il contatto con la realtà. Niente poteva contare se non lui. Come se oramai il mio nucleo non fosse più la vita che mi scorreva dentro, ma la sua anima, il suo volto, le sue imperfezioni e i suoi complessi.
Solo lui riusciva a portarmi avanti.
Harry si bloccò a metà della scalinata guardandomi sorpreso, la mano ferma sul corrimano. Sentii Pansy applaudire come per incoraggiamento, ma non ne fui del tutto sicuro. Accennai un passo avanti e poi un altro, incoraggiato dal fatto che il moro continuasse a non muoversi.
"Harry..." iniziai, e dire il suo nome mi fece salire piacevoli brividi lungo la schiena.
"So che magari è troppo tardi. E sono stato uno stupido a non chiedertelo prima, ma sono stato ancora più stupido a non dirti la verità su tua sorella. Mi sarei potuto risparmiare tutto questo. Ma in questo momento, forse se non fosse successo tutto ciò, non avrei trovato il coraggio di chiederti..." presi un respiro prima di continuare. "Vuoi venire al ballo con me?" Chiesi tutto d'un fiato, come per non ripensarci, ma in realtà era la reazione del Potter a spaventarmi, non la mia sicurezza. Mi irrigidii pronto a ricevere un colpo, fisico, mentale, spirituale, sapevo che avrebbe fatto male.
Passarono i secondi. Non successe nulla. Harry semplicemente abbozzò un sorrisino.
"Sei un idiota Malfoy." Disse scendendo gli scalini per ritrovarsi faccia a faccia con me. Rimasi in silenzio non capendo quale fosse il suo reale stato d'animo. Inaspettatamente le sue braccia finirono intorno al mio collo in un abbraccio pieno di amore e malinconia. La mancanza di contatto che aveva caratterizzato quell'ultimo periodo rese il tutto ancor più pieno di desiderio e passione. Sorrisi leggero. Non sentivo più alcuna oppressione, nessun peso, nessun ostacolo. Vedevo solo me e Harry, finalmente insieme.
"Ti prego. Non darmi mai motivo di starti lontano." Mi sussurrò all'orecchio mentre io lo stringevo a me. "Non so stare lontano da te.." continuò come una litania, come per convincermi a restare contro la mia volontà.
"Non lo farò. Te lo prometto." Dissi solenne. Lui mi allontanò per riuscire a guardarmi negli occhi.
"Non mi basta una promessa." Affermò serio. Mi stava dando una seconda possibilità, mi stava donando tutta la sua instabile fiducia nel prossimo. Non lo avrei deluso. Mai.
"Io lo giuro Potter." Dissi allora. Lui cercò un esitazione nel mio sguardo, ma evidentemente non trovò nulla.
"Su cosa?" Sussurrò.
Sorrisi malizioso.
"Lo giuro sul mio amore per te Potter. Perchè è l'unica cosa che non cambierà mai." Ammisi.
Harry socchiuse la bocca sconvolto.
"Sì. Non mi importa dell'età, non mi importa di essere un pervertito o un bersaglio facile dei maledetti pregiudizi del mondo. Io ti amo Harry Potter. Da sempre e per sempre." Pronunciai quella confessione come se fossimo da soli. Come se non ci fosse nulla attorni a noi e al di fuori di quel sentimento. Fu una meraviglia guardare il sorriso che si allargava sul viso del moro. I suoi occhi lucidi dai quali scappò una lacrima di felicità. Il tono con cui disse a sua volta la frase che mi fece morire e rinare ad ogni respiro preso.
"Ti amo anche io Draco Malfoy." E in quel momento sarebbe potuto crollare il mondo sotto i miei piedi o entrare un pianeta in collisione con il sole, ma a me non sarebbe importato.
Avevo voglia di urlare dalla gioia. Di ridere. Di correre. Di abbracciare Harry. Di baciarlo. Di averlo per sempre con me.
Mi avvicinai al suo viso. Le mie mani sulle sue guancie. Un attimò che si dilatò all'infinito. Le emozioni mescolate ad un solo e perfetto gesto che le riuniva in una sola fantastica sensazione.
Le nostre labbra si attirarono come calamite, sempre più vicine. E proprio quando stavamo per toccarsi, la voce della professoressa McGranitt ci fece separare all'istante. "Campioni. Avvicinatevi con i vostri Partner." Fece battendo le mani entusiasta. Evidentemente non aveva neppure fatto caso a me e Harry sulle scale, perché quando scendemmo mano nella mano, lei rimase alquanto meravigliata.
"Potter e Malfoy?" Chiese interdetta. Tutti ci guardavano e sentii di poter sprofondare tra la pietra fredda del castello.
"Emhh... sì professoressa. Il regolamento non vieta situazioni del genere.. quindi..." spiegai vedendo Harry ancor più imbarazzato di me. La donna sembrò riprendersi in un attimo dallo stato di stupore in cui era caduta, sorridendoci materna. "Nessun problema ragazzi." Disse rassicurante. Io mi ritrovai a sorridere come un cretino insieme ad Harry. Era come se Hogwarts ci avesse dato la sua approvazione. La nostra casa avrebbe continuato ad accettare il nostro amore.
"Bene. Allora... voi sarete gli ultimi ad entrare, sfilando e aprendo le danze in mezzo alla sala. Suppongo che tutti siano arriv--.. Signor Weasley, signorina Granger! Cosa ci fate ancora qui!" Vidi Harry voltarsi di scatto e io feci lo stesso. Hermione e Ron si tenevano per mano, le guance rosse per la corsa. Scoppiai a ridere quando Ron balbettò qualche scusa ed Hermione prese la situazione in mano salvando entrambi. Harry mi tirò una gomitata, ma stava ridendo anche lui. I due grifondoro si voltarono nella nostra direzione sorridendo un po' imbarazzati, un po' felici, poi entrarono nella sala grande. Era arrivato il momento.
"In fila ragazzi. Cominciano le danze."

Chronophobia (IN REVISIONE)|| DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora