25 CAPITOLO -Voglio scriverti una lettera.-

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HARRY POV

Subito dopo essermi smaterializzato in un posto che ricordavo vagamente essere vicino a casa Dursley, cercai di mettermi in contatto con Ron, Herm o Genesis.
Inutile dire che per quel momento non avevo speranze di rintracciarli, dato che non mi ero nemmeno preso la briga di chiedere loro dove si sarebbero rifugiati.
Ad un tratto mi ricordai di un particolare fondamentale.
Genesis si era comprata un telefono per stare in contatto con Theo. Mi illuminai.
Theodore era stato con noi fino a qualche ora prima che noi andassimo al Manor, poi si era dovuto tirare indietro quando Genesis e anche la sua famiglia gli avevano chiesto di tornarsene a casa e starsene lontano dai guai.
Afferrai la bacchetta ma in quel momento intravidi accanto alla staccionata un ragazzo. Rabbrividii. Mi aveva forse visto comparire lì dal nulla?
Se così fosse stato, sarei finito davvero nei guai.
Feci qualche passo avanti per accertarmi della situazione e cominciai a chiedermi se davvero quello che stavo vivendo era un brutto sogno.
"Potter?"
Davanti a me Dudley sembrava essere ancor più sorpreso di me. La voce era cambiata, ma rimaneva sempre tendente al nasale. Il ragazzone grasso e viziato che ricordavo era diventato magro e ben piazzato, ma forse rimaneva sempre lo stesso. Annuii per rispondere alla sua domanda e mi avvicinai a lui, più tranquillo. Non sapevo il perchè, ma sentivo il bisogno di giustificare la mia presenza, con lui. Infondo da ben due anni non avevo dato notizie di me alla mia vecchia famiglia adottiva, e dopo aver saputo come ero stato trattato da loro, nei minimi dettagli, i miei genitori avevano voluto evitare di rientrare in contatto con i parenti babbani, o almeno mi avevano promesso di aspettare che io fossi pronto a riavere legami con loro.
"Mi avevano detto fossi morto..." Disse con il suo solito tono stralunato. Io sorrisi sghembo.
"Oh bhe... è quello che avreste sempre voluto, No?.." Lo schernii.
Lui scosse la testa come un cucciolo di troll a cui hanno tolto il giochino dalle mani.
"Io non l'ho mai voluto." Mise il broncio. Io feci un gesto stizzito con la mano.
"Va bene, va bene... come vuoi..." Dissi nel tentativo di liberarmi di lui nella maniera più calma possibile.
"Io ora devo andare via. Ho delle.... cose da risolvere.. e preferirei che questo incontro rimanesse tra noi." Scelsi accuratamente le mie parole facendo un sorrisino tutto finto, come se stessi cercando di convincere un bambino a regalarmi la sua caramella.
I Dursley non dovevano sapere nulla sul mio conto. Non fino a quando non lo avrei deciso io.
Dudley annuì e mi parve di vedere i suoi occhi farsi lucidi.
Forse stavo davvero impazzendo.
Prima che riuscissi a smaterializzarmi il ragazzo mi porse la mano. Io lo guardai confuso.
"Ci rivedremo?" Fece con la voce spezzata, forse dall'imbarazzo. Io sorrisi sincero. Strinsi la mano e decisi di annuire.
"Arrivederci Dudley." Dissi prima di andare via senza aspettare una risposta.

La casa di Theo era buia e silenziosa. Forse nessuno era in casa. Maledizione, come avrei fatto senza Theo? Avevo bisogno di contattare Gen e lui sapeva come fare.
Guardai fuori dalla finestra e mi diedi dello stupido. Era notte. Era ovvio che i Nott stessero dormendo. Facendo meno rumore possibile attraversai il corridoio del secondo piano e aprii la porta di quella che ricordavo essere la camera del mio amico. Era da anni che non entravo lì dentro. Sperai solo di non sbagliare. Una volta entrato capii subito di trovarmi nel posto giusto. Tutti i panni di Theodore erano buttati in ordine sparso sul pavimento, proprio come nella nostra stanza ad Hogwarts, la valigia della scuola era aperta e strabordante in un angolo della camera e il russare sommesso della palla di coperte e cuscini che era il mio amico, risuonava per tutta la stanza.
Che diavolo ci trovava Brit in lui?
Sbuffai e mi avvicinai al suo letto.
"Theo!" Lo chiamai. Lui continuò a russare.
"Theodore." Provai nuovamente.
Nulla.
Mi voltai verso la porta e con un icantesimo insonorizzai la camera, poi con uno scatto mi buttai sul letto del mio amico e cominciai a gridare. "Theo. Faremo tardi per la lezione di pozioni." Il ragazzo si alzò di botto e si sedette sul letto guardandomi.
"Cosa? Pozioni?" Chiese sull'orlo di un esaurimento. "Scusa amico. Era l'unico modo per svegliarti." Dissi velocemente. Lui sembrò andare ancora più in panico.
"Che cosa è successo? Gen sta bene?" Chiese preoccupato cercando di leggere la risposta nel mio sguardo. Alzai gli occhi al cielo. "Sì, lei sta bene. Ho bisogno che tu la chiami e le chieda dove si trova." Spiegai pratico. Il ragazzo sembrava non capire neppure una parola di quelle che stavano uscendo dalla mia bocca, ma prese ugualmente il suo cellulare e lo portò all'orecchio.
"Gen?" Fece molti secondi più tardi che erano pesati su di me come blocchi di cemento. Tirai un sospiro di sollievo. Non sentivo cosa stesse dicendo mia sorella, ma Theo chiese in fretta dove fosse.
"Sono a casa di Hermione. I suoi genitori sono in vacanza" Riportò Theo.
Io annuii ringraziandolo menre lui cominciava a spiegare a Britney cosa stesse succedendo.
"Dille che sto arrivando." Feci a Theo prima di smaterializzarmi. Lui mi fece l'occhiolino.
"Oh. Aspetta." Mi fermò prima che potessi smaterializzarmi. L'adrenalina che mi scorreva nelle vene mi stava facendo sopravvivere a tutti quei viaggetti senza neppure un po' di nausea e sapevo che una volta che tutto fosse finito, il peso degli avvenimenti sarebbe caduto tutto sulle mie spalle.
"Questo è di Dray. Aveva detto di darlo a te." Theodore lasciò il telefono ancora in chiamata con la mia gemella sul letto per porgermi una lettera siggillata con lo stampo in cera lacca della casata Malfoy.
"Quando?" Chiesi disperato.
Theo si grattò la nuca in imbarazzo.
"Me l'ha data qualche giorno fa... doveva essere per il tuo compleanno, dato che era sicuro che non ti avrebbe rivisto, ma mi sembra il caso di dartela." Spiegò. Draco era andato da Theo.
La cosa stranamente, mi faceva davvero arrabbiare. Non che fossi un tipo geloso, ma sapere che Dray non era passato solo da me....  Probabilmente era stato lo stesso giorno in cui si era presentato anche a casa mia. Magari voleva solo sbirciare la mia vita senza di lui, magari mi aveva seguito, magari...
Ricordai che era andato da Theo per dargli una lettera. Una lettera per me. Almeno di questo dovevo tener conto.
"È stata l'unica volta in cui lo hai visto?" Chiesi non riuscendo a non sembrare serio e anche un po' infastidito, il mio amico dovette accorgersene perchè si mise subito sulla difensiva.
"Sì, Harry, altrimenti lo avresti saputo..." Sbottò offeso. Io sospirai e lo andai ad abbracciare. "Grazie Theo." Dissi. Lui mi sorrise. "Di niente Fratellino." Ammiccò riferendosi alla sua relazione con Britney.
Io mi allontanai subito facendo il finto schifato ma non riuscendo a non ridere.
"Non ti allargare, Nott!" Gridai allontanandomi e sparendo nel nulla.

Chronophobia (IN REVISIONE)|| DrarryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora