"Matematica? Macchè, racconti a Random!"

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Sì, esatto, ora di Matematica.
Roba che non ne usciamo vivi dalle risate.
Abbiamo capito che questa prof ama raccontare le sue folli avventure, e noi di certo non ci tiriamo indietro dall'ascoltarla. Ecco alcuni racconti. Vi prego di commentarli uno per uno, altrimenti è la fine!

Prof-"Questa sembra quasi una barzelletta. Eravamo io, che sono una matematica, due ingenieri e una futura maestra di elementari. Io ed uno degli ingenieri eravamo sui sedili anteriori. Siccome nessuno parlava, tra ingenieria e matematica, ci siamo messi a calcolare il quadrato dei numeri..."

(Perchè c'è chi per ingannare il tempo in auto si racconta la barzellette. Chi racconta anedoti di vita. E chi si calcola il quadrato dei numeri...)

"... Tanto che tranquilli e convinti continuavamo a fare calcoli. Ad un certo punto, 'sta qua dopo dieci minuti uscì di testa. Sentii il sedile della macchina tremare, era questa che cercava di farmi smettere di parlare di numeri! Ma io proprio non ci feci caso, anche perchè era divertente vedere questa andare in esasperazione!"

(...E c'è pure chi si diverte ad esasperare la gente in macchina...)

"...Ad un certo punto, visto che non otteneva nessuna reazione, questa si infilò tra i due posti anteriori e tirò il freno a mano, la macchina si bloccò di colpo e per poco non ci rimettavamo la pelle!"

(...Oppure chi tira i freni a mano alla cazzo di cane! Ma un passatempo normale in macchina, no? Guardare le nuvole, osservare le targhe delle macchine...)

"...E poi ha avuto pure il coraggio di dire che siamo noi pazzi!"

Beh, ragazzi miei, sclerare male in auto è una cosa, ma cavolo, neanche calcolarsi per tutto il viaggio i quadrati dei numeri non è da meno!

Ma pensate che sia finita qui? No, perchè da questo episodio se n'è ricordati altri settecentottantaquattro. E noi, come sempre, eravamo pronti ad ascoltarli.

Prof-"Un'altra volta, sempre con questa qua, dovevamo ad andare in un posto assieme. Premetto che abitava vicino a casa mia. Avevo una macchina nuova, una Panda, comprata da neanche tre settimane e lei invece usava la macchina dei suoi, solo che quella volta venne via con me. Prima (*tosse* Seconda, prof *tosse*) ed ultima volta che venne in auto insieme a me. E durante il viaggio comincia a lamentarsi, del tipo "Ma che piccola questa macchina" e tutte cose del genere. Alla fine non ce l'ho più fatta e le ho chiesto:
-'Ma sinceramente, ti vergogni tanto ad andare in giro in Panda?!'
-'Eh... sì...'
-'E non potevi prendere la tua macchina?'
-'Eh... no, ci sono andati via i miei...'
-'Ma guarda che li conosco, di sono andati via stamattina e di solito tornano a casa solo di sera.'
-'Eh... sì, ma serviva a loro...'
In quell'istante ho accostato e le faccio:
-'Senti, se non ti piace la mia Panda, scendi.'
E lei credeva che stessi scherzando, ma ero seria!
-'Dai, scendi!'
-'Ma come arrivo...'
-'Dieci minuti a piedi per di qua e c'è la casa di *un amico*, chiedi di portarti lui.'
-'Ma stai scherzando?'
-'No!'
Questa, alibita, apre la porta e scende. Io dall'interno, mi allungo per richiuderla, avendo la macchina piccola potevo farlo! Vi giuro, c'è rimasta malissimo!"

Per non parlare poi di quando siamo arrivati a parlare di borse.

-"Avevo una mia amica che non si portava mai dietro nessuna borsa, e non aveva mai le tasche negli indumenti. E la gente le chiedeva:
-'Ma dove ti metti le chiavi?'
-"Eh, sai, ne ho poche perchè le altre ce le ha *mia prof*'
-'E il prtafogli?'
-'Ma è poca roba...'
-'Sì, ma dove le metti le cose che non hai le tasche?'
-'Ce le ha *mia prof*!!'

Che poi un giorno mi sono ritrovata in borsa un sacco di roba. All'inizio non ci avevo fatto molto caso, poi svuotando mi sono ritrovata dentro
-Una patente di un mio amico;
-Un'altra patente di una mia amica;
(Che vanno in giro in macchina senza patente da tipo un giorno, ma dettagli)
-Portafogli di un'altra ancora;
-La sciarpa di uno, ma quello l'avevo fatto apposta perchè era quello che mi piaceva;
(No comment)
-E tre telefoni.

Sta di fatto che passa la giornata, io ovviamente stanca morta, fino a sera non me ne sono curata. Quando vado a prendere il cellulare vidi che ero sommersa da messaggi da gente che nemmeno avevo in rubrica. Alcuni che mi scrivevano che si erano dimenticati la roba da me e altri adirittura che mi contattavano con il cellulare della madre poichè il loro ce l'avevo io. E per messaggio, così, risposi a tutti che potevano venire a riprendersi gli oggetti quando volevano. Ma poi mi sono pure scocciata, perchè alcuni non rispondevano nemmeno! E quindi pensavo che se la fossero presa. Solo dopo mi resi conto che quelli che non avevano risposto erano quelli che si erano scordati il cellulare. Avevo mandato i messaggi al loro numero quando il telefono ce l'avevo io..."

Me lo conceda il grande Emilio Fede e diciamolo tutti assieme:

Che figura di merda!

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Se vi è piaciuto, sappiate che la prof ci ha raccontato anche molte altre storie divertenti come queste!

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Alla prossima, Wattpaddiani, e che la forza di non cadere nel disagio con me sia con voi!

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