Capitolo 10.

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Mi rigiro e mi rigiro nel letto, non riesco a dormire, riprovo e riprovo...ma evidentemente il sonno mi ha abbandonato, come fanno tutti ormai con me.
Dopo essermi girata e rigirata nel letto almeno 173792916783 di volte capisco che i miei occhi non hanno intenzione di chiudersi, o meglio, il mio corpo non ha intenzione di sprecare tempo per dormire. Mi alzo e metto una felpa grigia con la scritta "Levi's" in rosso, i jeans neri e le vans nere.
Prendo il telefono le cuffiette ed esco di casa, cammino ascoltando "never be alone" di Shawn Mendes.
Le mie vans non smettono di muoversi fino a che non mi portano in un parco, inizio a camminare senza una meta precisa finché non vedo un'altalena, mi ci siedo sopra e inizio a dondolarmi dando libero sfogo ai ricordi
*flashback*
-Papà, più su!!! Voglio arrivare al sole!!!- dico tra una risata e l'altra
-Allora allaccia la cintura che si parte per il sole!!!- dice spingendomi sempre più forte, iniziamo a ridere senza sosta
-Papà...- dico trasformando il mio volto da divertito a serio,
-Si?- mi chiede smettendo di spingermi, mi giro verso di lui e scendo dall'altalena
-Ti voglio tanto bene, sei il papino più magico di tutti!- lo abbraccio forte e lui mi prende in braccio facendomi fare una giravolta,
-Nessuno può superare il tuo super papino magico- dice tra un bacio e l'altro.
-Nessuno?- chiedo
-Nessuno...- mi risponde
*fine flashback*
Una lacrima mi riga il viso, i miei occhi non riescono a contenersi nel rivedere la persona più importate del mondo, che adesso,per quanto possa essere triste ed impossibile, non c'è più.
Una mano mi tocca la spalla e prima di girarmi asciugo velocemente la lacrima provocata da tanti ricordi...
-C..Connor...- dico con voce sorpresa e roca
-Hey...tutto okay?- mi chiede scrutando attentamente i miei occhi
-si perché?- cerco di mentire, ma con scarsi risultati...
-1º non sei brava a mentire, 2º sai sono le 2:00 di mattina, una persona normale sta dormendo a quest'ora, 3º perché stavi piangendo?...-
-1º non sto mentendo 2º potrei chiedere la stessa cosa a te, 3º non stavo piangendo...- dico mentendo di nuovo
-Perché?- mi chiede
-Connor...hai mai pensato di cadere nell'oblio e non uscirne più?...-
-Oh...più di quanto tu possa immaginare...ma il fatto è che noi per quanto possiamo credere di non saper volare, mentre cadiamo le nostre ali nascono e ci salvano...queste ali o queste "scialuppe di salvataggio" sono le persone che ci amano nonostante tutti gli sbagli, nonostante le cazzate, nonostante le parole, nonostante i gesti, nonostante le promesse, nonostante tutto...loro continuano ad amarci e a salvarci e nonostante possano dire "questa è l'ultima volta" loro lo rifaranno sempre per te...-
-E come si fa a capire chi sia?- chiedo come una bambina di 5 anni
-Bhe...questo è il brutto...lo si ci capisce solo dopo averlo perso...- risponde mettendo le sue mani dentro le tasche della felpa.
Mi alzo dall'altalena e inizio a scrutare i suoi occhi color mare, che adesso sono in tempesta, come se stesse combattendo contro qualcosa...
-Perché fai così?- gli chiedo di getto
-Così come?-
-Perché non sei sempre te stesso...perché non ti fai notare per quello che sei davvero, i tuoi occhi mi fanno capire che stai lottando contro te stesso, ma tu ti stai solo illudendo di essere un'altro, perché il vero Connor è quello che è qui vicino a me a parlarmi ed a consolarmi nonostante lui abbia passato di peggio, quello che ha fermato che quel "coso" con gli occhi azzurri mi stuprasse..perché?...- dico tutto d'un fiato
-Skyler non credo che tu possa capire...ma un giorno lo capirai...ne sono certo...- non voglio insistere quindi lascio perdere, i miei occhi iniziano a vagare per il parco finché non vedono qualcosa
-È tuo quello?- chiedo indicando lo skate dietro di lui
-Ehm...sì, "quello" ha un nome, si chiama skateboard- dice ridendo facendo vedere il suo fantastico sorriso,
-Io non ho mai potuto salirci perché "era troppo pericoloso"...- dico abbassando la testa
-Vieni- mi dice prendendo mi la mano, al suo tocco una scarica elettrica mi attraversa la schiena e poi tutto il corpo...
-Cosa vuoi fare..?- gli chiedo spaventata
-ti insegno a vivere...- mi risponde
-Allora metti i piedi sullo skate così..- dice aiutandomi, inizia a farmi vedere come si fa e dopo varie cadute riesco a fare un tratto di strada senza essere aiutata
-CONNOR LO STO FACENDO!!! Sto andando sullo skate!!!!- urlo e poi apro le braccia, il vento fresco si infrange sulla mia pelle delicata.
-VAI SKYLER!!!- mi giro e come una cretina cado culo a terra.
-Hey tutto ok?- dice Connor venendo verso di me.
-Si...credo...si può rompere il culo?- dico ridendo
-Bho non saprei...a te si è rotto?-
-Come faccio a saperlo se non so se si può rompere!?- dico ironicamente
-Su alzati- mi incita porgendomi la mano
-No sto bene a terra- rispondo
-Ok...attenta che arrivo!!!- dice per poi lasciarsi cadere vicino a me
-Ah cazzo..è vero mi sa che il culo si possa rompere...- dice ridendo trascinando anche me in una fragorosa risata.Iniziamo a parlare e scherzare,
-Che ore sono?- chiedo
-Il tempo è solo un modo per darci fretta- risponde mettendosi le mani sotto la testa,
-Ti sfido ad una gara con lo skate- dico
-ma ne abbiamo solo uno- dice girandosi verso di me
-Allora comincia a correre!- dico per poi scattare in piedi e dirigermi verso lo skate, qualcuno mi ferma prendendomi in braccio a sposa e facendomi sentire per la prima volta viva...iniziamo a ridere finché Connor non cade nell'erba con me in braccio.
-Tu sei pazzo- dico ridendo
-E tu sei bellissima- mi risponde
I nostri occhi continuano a fissarsi, i nostri volti si avvicinano, le mie labbra si socchiudono e le sue si avvicinano a tal punto da sfiorarsi. Le nostre labbra si incontrano e da un bacio semplice si trasforma in bacio appassionato, socchiudendo la bocca e la lingua di Connor entra nella mia trasportandole in un ballo dolce e passionale. Senza fiato ci stacchiamo e continuano a guardarci come se il tempo si fosse fermato, ma d'altronde...chi sono io per dire al tempo cosa fare?
-Dovremmo andare a scuola- dico distruggendo quel silenzio che sembrava fosse durato ore.
-Non ne ho proprio voglia- dice ridendo
-Se è per questo neanche io- rispondo
-perfetto allora è deciso, si fa filone- dice mostrandomi quelle sue bellissime fossette...
-Ma è il secondo giorno di scuola...- dico, anche se non me ne fotte un emerito cazzo della scuola non credo che sia bello non andare già il secondo giorno,
-Shhhh zitta fai scegliere al tempo...- mi sussurra abbracciandomi
- tu odi il tempo? - dico appoggiando la mano sul suo cuore
- Il tempo è bastardo si ferma per farci stare male e va veloce quando stiamo bene- mi risponde con me fra le sue braccia
-Tipo un abbraccio?- gli chiedo
-Un abbraccio,una carezza, un bacio, un momento felice...- dice spostando la sua mano destra sulla mia testa accarezzandola delicatamente
-Hai mia pensato di essere solo anche quando sei con tante persone?- non so perché gli faccio questa domanda, forse perché di lui mi fido, forse perché quando sto con lui il mio cervello si impalla...
-Sempre...- mi sussurra
-Anche adesso?- gli chiedo
-No adesso no....è da tanto che non provavo questa sensazione...- dice chiudendo gli occhi
-Quale sensazione?- gli chiedo curiosa
-Serenità, tranquillità, non la provo da quando mio fratello sta male...mia madre era preoccupata per lui, mio padre lavorava solo...e io ero rimasto solo...- mi dice
-Ma non si è mai soli...c'è sempre qualcuno pronto ad aiutarti- gli dico spostando la mia mano per abbracciarlo meglio
-Ad ognuno di noi spetta un miracolo Connor...ad ognuno di spetta
"un principe azzurro" o una "principessa" per fuggire via, per scappare da questo casino che si chiama "terra", siamo in 7 miliardi di persone e in questi 7 miliardi troverai qualcuno in grado di farti capire cos'è l'amore, in grado di sopportarti nonostante i tuoi difetti, in grado di amare anche i tuoi sbagli, in grado di amarti nonostante le parole...le cazzate...e nonostante tutto...in grado semplicemente di amarti.- dico tutto d'un fiato, giro la testa per vedere il suo viso e noto che Connor mi guarda e non capisco il motivo...
-Cosa c'è?- gli chiedo
-Leggo i tuoi occhi...- mi dice per poi baciarmi il naso
-sono come un libro aperto...- continua dicendo per poi fissarli nuovamente
-perché hai paura di guardarmi negli occhi?- mi chiede
-Perché temo di essere abbandonata...- gli dico con gli occhi in lacrime, Connor non fa nulla mi abbraccia e basta
Ed avvolte fa di più un vero abbraccio che delle parole false...

Parole di carta .Connor Ball. (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora