Capitolo 18.

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Mi sveglio e mi stroppiccio gli occhi, mi guardo in torno e noto che James non c'è più. Mi alzo e vedo sul tavolo un biglietto.

"Ti amo.❤️
James."

Avrei voluto leggere "Connor" ma poco importa ormai, lui non c'è più per me.
Vado in bagno e mi lavo il viso, scendo le scale e mi dirigo verso la cucina ma mentre passo verso la porta vedo una busta bianca. La prendo e la apro.

" Ti cerco nei giorni migliori,
Ti cerco nei silenzi,
Ti cerco nei sorrisi degli altri
Che non sorridono mai come te.
Perché solo tu mi fai star bene, solo tu mi fai sentire vivo, solo tu mi leggi gli occhi e solo te io posso amare.
Wake up."

Le lacrime mi rigano il viso, sono felice, è lui... Ed io lo amo. Ma dov'è? Perché non è venuto da me? Perché mi ha abbandonata?
Mi manca.

Poso la lettera e vado a vestirmi, la fame è già passata. Metto la solita felpa e i soliti jeans neri, il cappello e mi trucco come al solito. Prendo il telefono e le cuffiette ed esco.

Mentre cammino osservo la neve soffice cadere sulla asfalto nera. Guardo i bambini giocare con i propri amici e fare pupazzi di neve.
Mi dirigo in ospedale, voglio andare a trovare Josh e vedere come sta il fratellino di Juliette. Mentre cammino verso l'ospedale passo per la casa abbandonata.
Forse fermarmi un po' lì non è una cattiva idea...magari ci scrivo qualcosa...
*si ma muoviti voglio sapere come sta Josh*

Entro nella casa e vedo le mie amate bombolette. Ne prendo una e scrivo
Scrivo perché nessuno mi ascolta.

Mi giro e lo vedo lì. Sulla soglia della porta che mi guarda. Non apro bocca, le mani mi tremano, le gambe sono bloccate.
I nostri occhi si leggono a vicenda, cerchiamo di distruggere le nostre maschere.
Non capisco più nulla...inizio a correre.

Continuo a correre fino a che non arrivo ad un parco. Non capisco cosa sia successo, volevo stringerlo a me, volevo baciarlo, ma allo stesso tempo c'era qualcosa che mi diceva di no. Qualcosa che mi ha appena tolto la possibilità di dirgli tutto.
Tutto quello che provo.
Tutto quello che ho provato.
Tutto distrutto da un attimo.

Mi siedo su una panchina ed inizio a piangere, non so bene il motivo di queste lacrime, forse perché mi manca, forse perché lo odio. Non lo so.
So solo che sto piangendo da sola seduta da sola su una panchina.
Mi asciugo le lacrime e per distrarmi un po' decido di andare in ospedale a trovare Josh.
Quando arrivo lo saluto e parliamo un po' di tutto, giochiamo con le macchinine e poi a disegnare...
Adoro questo bambino. Ha una forza di volontà incredibile, mi ha detto che non mollerà e così sta facendo.

È un piccolo supereroe

Continuo a giocare con lui finché non si addormenta, mi alzo e decido di andare a trovare il fratellino di Juliette.
Percorro il corridoio dell'ospedale ed i miei piedi si fermano davanti alla sua porta.
Entro nella piccola stanzetta. Lo vedo steso sul letto bianco,con il comodino di legno affianco e dei fiori tutti colorati su di esso.
-Hey...sono venuta per salutarti- dico avvicinandomi a lui.
-sai...a tua sorella manchi tanto, sono sicura che tu lo sappia ma...volevo ricordartelo. Brad è molto dispiaciuto per ciò che ti ha fatto, credo che lo siano anche Connor e James. Però...voglio dirti una cosa...io non voglio costringerti a svegliarti, ma ricordati...che la vita è una cosa davvero preziosa, davvero. Tu non sai quanto sia bello correre a piedi nudi sulla sabbia, ballare sotto la pioggia, guardare i sorrisi delle persone che ami, amare qualcuno, odiare qualcuno, piangere, ridere...Tutto questo ha un nome...vita...ed è la cosa più bella che ci possa essere al mondo. Quindi fottitene di tutto, delle persone che ti dicono che non ce la farai, delle persone che ti odiano...fottitene! Pensa a chi ti ama e se non ce li hai...allora cercali.- dico con le lacrime agli occhi, non sto piangendo per lui ma per tutto lo stress che mi sta uccidendo.
Tutto quello che sta passando lui l'ho passato anche io, so cosa si prova.

La testa mi fa male così saluto il piccolo dandogli un bacio sulla fronte per poi uscire dalla stanza.
La testa fa malissimo, fa molto più male delle altre volte. Osservo le mie mani a vedo che sono violacee, cerco di fermare tutto questo iniziando a respirare profondamente... Ma tutto inutile.
Il mondo corre all'impazzata, i passi dei medici e delle infermiere si fanno sempre più pesanti e spesse, mi sento il corpo debole, le gambe mi cedono ed io cado a terra non capendo più nulla...l'unica cosa che vedo è il buio.

Parole di carta .Connor Ball. (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora