Quella notte non riuscii molto a dormire.
Non ne seppi il motivo, mi veniva solo in mente sempre la stessa immagine che mi face salire dei formicolii nello stomaco: un tipo dagli occhi verdi che fanno sognare, che è davanti il mio viso, con le mani poggiate dietro un muro che si trovava dietro di me. Sempre la stessa immagine, sempre le stesse emozioni.
Ma perché avevo nella mente sempre lui? Cavolo, ero stufo. Okay, lo ammetto, provavo emozioni forti quando lo vedevo o era ad una distanza molto minima da me, ma ero stufo. Non volevo più pensare a lui.
Era arrogante, maleducato e, soprattutto, aveva anche alzato le mani su di me.
E allora perché, se lo odiavo così tanto, quella notte mi assalì una voglia incredibile di rivederlo?
Non avrei dovuto pensarci, basta.La sveglia suonò un'ora prima.
Mi alzai e feci una doccia, per rilassarmi un po' e riprendermi al sonno.
Mi vestii con una maglia grigia e da sopra una camicia a quadri azzurri, grigi e neri, dei jeans neri e le solite scarpe. Misi apposto i capelli, mi cosparsi di profumo e scesi per fare colazione, con il solito "Buongiorno" dalla voce di mia madre che mi accoglieva tutte le mattine.
"'Giorno mamma" le risposi, lasciandole un bacio sulla guancia.
Ero con il viso fisso sullo schermo del cellulare mentre consumavo la mia colazione.
Risalii successivamente per lavarmi i denti, poi presi il mio cappello di lana grigio, misi la mia giacchetta di jeans e uscii dalla porta, dirigendomi, con le cuffiette nelle orecchie, verso la scuola.
Dovevo cercare di pensare il meno possibile a lui. Dovevo smetterla di ripensare sempre a quello splendido sorriso che non mi lasciava tregua. Ma la cosa più brutta era che non riuscivo a capire il motivo del perché lui era sempre nella mia mente. Anche se, devo ammettere, questa cosa non mi dava completamente fastidio.
Arrivai davanti scuola, e tutti mi accolsero con un "Buongiorno" vivace. Io risposi, sorridente.
La ferita sotto al naso si era rimarginate. Solo quella sotto il labbro non lo era ancora del tutto.
"Stavo giocando con Luke e senza volerlo mi ha colpito un po' troppo forte al labbro" dissi come scusa a mia madre.
In prima ora avrei fatto lezione insieme a Luke, Liam e Niall. Di solito ci ritrovavamo sempre a scherzare e ad essere richiamati più e più volte dal professore. Non seguivamo molto la lezione.
Entrammo in classe e ci sedemmo ai nostri posti. C'erano già un po' di persone. Il professore di quell'ora era è un signore che aveva circa quarantadue anni. Occhi azzurri, altro, capelli neri, un fisico moderato. Un bell'uomo. Anche simpatico. Ma io, Luke, Liam e Niall riuscivamo sempre a cacciare il lato brutto di lui.
Ci sedemmo e chiacchierammo fra noi tre, nell'attesa che il professore iniziasse a fare l'appello. Avevo Liam avanti, Niall dietro e Luke col banchetto accanto al mio. Disposizione perfetta.
Quando iniziò a fare l'appello ci zittimmo tutti.
Chiamò il nome "Styles", ma fu assente. L'avevo anche in quell'ora davanti le palle. Sembrava una persecuzione, dovevo subirmelo praticamente ogni giorno.
Appena finì di fare l'appello e stette per iniziare la lezione, la porta si aprì all'improvviso, e comparve Harry affannato, che disse: "Scusi professore, ho fatto un po' di ritardo. Potrei entrare?" ed il professore acconsentì con un cenno di testa, un po' rassegnato.
Harry si mise seduto a qualche banco distante dal mio, sulla sinistra. Fu una posizione perfetta per poterlo fissare, pensai. Subito dopo scossi la testa al pensiero orribile che feci, e ritornai in me.
Iniziò la lezione, e dopo già cinque minuti Niall prese a infastidirmi, dandomi i calci sotto la sedia. Con un piccolo sorrisetto mi girai e gli bisbigliai: "Finiscila, coglione" e lui rise. Incominciammo a parlare tra noi, come eravamo soliti fare. Il fatto è che forse ne approfittavamo troppo del fatto che nonostante lui si arrabbiava con noi non ci metteva mai note, in punizione o cose così.
Poco dopo mi ritrovai a fissare Harry, decisamente distratto. Aveva una bella camicia bianca a righe nere, abbastanza sottili, e dei jeans neri. Li indossava spesso, notai. E la camicia era, come al solito, sbottonata sopra. Aveva i capelli posti con una riga laterale, come era solito portarli lui. Ogni tanto si girava per parlare con il ragazzo che era dietro di lui, continuando a distrarsi. Tipico suo, non prende mai seriamente la scuola.
Insomma, anche io chiacchiero nell'ora del professore, lo ammetto, ma comunque solo nella sua e anche se riconosco che non è il giusto comportamento, almeno io non arrivavo tutti i giorni in ritardo.
Mi perdevo completamente in lui. Tant'è vero che ad un certo punto appoggiai la testa sulla mia mano, per avere una posizione più comoda per guardarlo.
C'era decisamente qualcosa che non andava in me.
Nel girarsi per parlare con l'amico che era dietro di lui, incrociammo i nostri sguardi. Notò chiaramente che lo stavo fissando. Distolsi immediatamente lo sguardo, tornando al professore.
Ma cosa mi stava prendendo?Quando suonò la campanella, i miei amici si avviarono subito nelle altre aule, mentre io me la presi un po' più comoda nel posare le cose nella cartella. Avrei avuto matematica, ma a me non andava affatto di farla.
Ad un certo punto sento dei passi dietro di me. Inizialmente faccio finta di niente, ma poi la persona inizia a parlare: "Cosa hai tanto da fissare?" chiese, sempre dietro di me. Mi giro e vedo i suoi splendidi occhi che mi fissano.
"Scusa, a chi dovrei fissare?" domandai
"Non far finta di non capire, Louis" insistette lui "Eri praticamente ipnotizzato da me" continuò. Andai un po' nel panico, e non seppi cosa rispondere, ma poi continuò a parlare, avvicinandosi a me e dicendo a bassa voce: "Sta' calmo, non ho detto che non mi piaccia". Mi incantai seriamente davanti quella scena, ma quando ripresi i sensi, ignorando il mio cuore che accelerava sempre di più i battiti, risposi: "Harry, non mi importa assolutamente niente di te, non ti fisso e per me equivali a zero"
"Ma non dire cazzate, ti scioglievi mentre mi fissavi" insistette lui, con sorriso parecchio soddisfatto
"Okay, e anche se fosse?" risposi io, con espressione stufa e rassegnata. Lui fece una piccola pausa, e dopo si avvicinò ancora di più a me, sussurrando ancora di più e dicendo: "La cosa potrebbe piacermi". Mi lasciò senza parole. Si girò, con un ghigno soddisfatto sulle labbra, che bastò per mostrare le sue meravigliose fossette, e andò via.
Il mio cuore aveva un battito decisamente irregolare, sentivo caldo e avevo le mani abbastanza sudate.
Perché?
SPAZIO AUTRICE
SALVE BBBBEELLLIII
Spero tanto che questa storia vi stia piacendo
Lasciate un piccolo voto se proprio non vi disturba, eheh u.u
Nnnnoi ci vedremo al prossimo capitolo.
Sciao babieeess <3Su twitter mi chiamo @doyouremembah, non so a quanti possa importare,
ma se vi va, seguitemi!
A presto! <3
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Don't touch me - ||Stylinson||
FanfictionLui è Louis, omosessuale e viene picchiato per questo, perché loro lo reputano "diverso" e "sbagliato". Lui è Harry, un nuovo arrivato in quella scuola. E prenderà delle decisioni sbagliate, che lo faranno allontanare dalla persona che gli fa tanto...