//Quattro.

974 58 1
                                    

Mi trovai nel posto sbagliato al momento sbagliato, come tante altre volte.
Iniziai ad avere paura e mi feci rosso. Sapevo bene che se Brad avesse voluto picchiarmi, lo avrebbe fatto in tre secondi, anche vincendo le mie opposizioni.
Si avvicinò minacciosamente e con fare da duro verso me, ed io indietreggiai, finché lui non fece quei due passi che li servivano per raggiungermi, veloci, e mi afferrò per la maglia: "Dove pensi di andare, frocio?"
"Brad, ma non ti stanchi mai di rompere le palle alla gente?" gli rispondo io, guardandolo dal basso.
Lui scosse la testa, dicendo: "No no no no no, non è così che si risponde a Brad, altrimenti sai cosa succede dopo?" e in un attimo mi diede un forte pungo sulla guancia. Caddi a terra, in ginocchio. Avevo ancora qualche forza dentro di me per restare in quella posizione, ma questa forza mi venne tolta quando uno dei suoi quattro amici mi diede un calcio. A quel punto caddi violentemente a terra, steso, ed iniziarono a darmi calci e pugni.
"Quando pensi di andartene da questa scuola, brutto frocio?" fece uno di quelli. Cercavo di difendermi, ma era tutto inutile.
Finché non sentii una forte voce provenire da più lontano: "Brad!". Questa persona si avvicinò, e continuò a parlare: "Che cosa state facendo?" sembrava essere un po' arrabbiato. Appena quelli si fecero spazio per far vedere alla voce arrabbiata cosa stessero facendo, vidi di fronte a me Harry. Lui sbarrò gli occhi davanti la scena: io, sdraiato per terra, dolorante alla pancia, ai fianchi e in qualche punto della faccia, che perdevo sangue dal naso, con gli occhi socchiusi dal dolore. Bisbiglia un "Harry" che più che un richiamo fu una richiesta d'aiuto. Lui era lì, immobile, che mi fissava. Poco dopo di girò verso i quattro ed esclamò: "Ma che cosa gli avete fatto?!"
"Oh, scusa Harry, vuoi favorire anche tu?" domandò quello sbruffone da quattro soldi di Brad. Gli altri lo invitarono: "Sì Harry, fa' vedere a questo frocio cosa sai fare!"
"Dai, colpiscilo!" continuavano. Lui si rigirò verso di me. Ci fu il silenzio per un po' di tempo, finché Brad non si avvicinò a lui e gli bisbigliò nell'orecchio: "Fa' vedere a questo stronzo di essere un vero duro", come fosse il Diavolo tentatore.
Lui continuava a fissarmi, finché poi non chiuse gli occhi e mi diede un calcio forte alla pancia.
In quel momento avrei voluto morire. Già quel tipo lo trovavo veramente antipatico, ma dopo questo...
Potevo aggiungere alla lista di quelli che mi malmenavano a scuola un nuovo membro, e non riuscii a fermare le lacrime che stavano bagnando i miei occhi, facendoli diventare sempre più lucidi. Ecco, ora sapeva della mia omosessualità.
"Che fai, ora piangi anche, femminuccia?" fece Brad, dando un colpetto sulla spalla ad Harry e tutti scoppiarono a ridere, Harry compreso. Ma, non seppi perché, avrei potuto confermare di aver visto in Harry una risata un po'...fasulla.
Cercai di alzarmi da terra, facendo una grande fatica.
Riuscii a mettermi in ginocchio, e dopo corsi in bagno, via da quell'incubo, intento a piangere.
Non capii bene perché stavo prendendo in quel modo quella situazione. Sì, faceva male fisicamente, ma questa volta, quando mi subii quel calcio da Harry, subentrò anche un altro tipo di male: quello emotivo. Mi sentii davvero a pezzi.
E quando aprii la porta del bagno, e mi ci ficcai subito dentro, chiudendola a chiave, iniziai a scoppiare in un pianto che presto divenne rotto da singhiozzi.
E piangevo, continuavo a piangere fortissimo.
Poi sentii la porta principale del bagno aprirsi: 'Bene, quei coglioni sono venuti di nuovo a pestarmi' pensai.
Ma non fu così.

Don't touch me - ||Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora