//Undici.

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Che giornata schifosa.
Avrei tanto voluto riempire la faccia di schiaffi a quell'idiota.
No, non parlo di Brad.
Ma degli strani sensi di colpa mi invadevano ogni volta che facevo pensieri di quel tipo. E non seppi spiegarne il motivo.
Quel giorno ero un po' giù di morale. E i miei amici non esitarono a notarlo
"Cosa hai Lou?" chiese Ashton
"Nulla, è tutto okay..." mentii.
La verità era che credevo che almeno quell'imbecille di Harry avesse potuto salvarsi dal diventare un manesco.
E un'altra verità, era che iniziavo ad avere davvero paura di lui.
Ero insieme al mio gruppo, e vidi Harry, con un jeans strappato alle ginocchia e una camicia, sempre sbottonata ai soliti bottoni, che parlava con Brad e gli altri. Incredulo della reazione che ebbi, appena gli puntai gli occhi addosso sentii una specie di formicolio che mi invase tutto il corpo, e non riuscivo davvero a staccargli gli occhi di dosso, nonostante dentro provavo un odio enorme nei suoi confronti.
Puntavo il mio sguardo sul suo petto, dove notai, di nuovo, i suoi tatuaggi. Questa volta riuscii ad intravedere anche il sopra di quella che sembrava essere una...farfalla?

Era così tremendamente bello.
Avevo gli occhi bassi sul suo tatuaggio e non appena li alzai, notai che anche lui mi stava guardando. A quella vista tolsi immediatamente lo sguardo da lui, imbarazzato.
Entrai a scuola e mi diressi nella mia aula, seguito da Ariana e Ashton. Avremmo avuto lezione insieme.
Educazione fisica, con un'altra classe però.
Il campetto da calcio è semplicemente enorme. Adoro giocare a calcio, è il mio sport preferito e mi ritengo anche abbastanza bravo.
Il professore di ginnastica è un tipo alto, muscoloso, con i capelli marroni e gli occhi verdi.
Io ed Ashton ci dirigemmo nello spogliatoio, dove c'erano già alcune persone dell'altra classe che si stavano cambiando. Ci cambiammo anche noi e dopo ci dirigemmo subito in campo, non vedendo l'ora di iniziare a giocare.
Ma appena puntai gli occhi sulle persone dell'altra aula, vidi la persona che non avrei mai voluto vedere in quell'istante, la persona che meno sopportavo. Ed è anche inutile che vi dica chi fosse.
Cavolo, ma era possibile che frequentavamo gli stessi corsi, che meno avrei voluto vederlo e più l'avevo davanti a me?
Eppure era così bello, cavolo se lo era, con quei pantaloni corti neri e quella maglia bianca un po' scollata, sbracciata, e la fascia nera fra i capelli e...il sole che illuminava ancora di più i suoi occhi.
Vidi i tatuaggi che gli invadevano le braccia. Era stupendo, un incanto.
Ma dovevo smettere di fissarlo ogni volta.
Il professore decise di farci fare una partita di calcio: la nostra classe contro la loro.
Grandioso, avrei dovuto giocare contro Harry. Le cose sembravano andare sempre peggio.
Andammo in campo e ci schierammo.
La partita iniziò e la palla la ebbi io. Scartavo tutti, me la stavo cavando. Scartai anche Harry. Sembrava cavarsela anche lui nel calcio e in quel momento pensai che, con le gambe lunghe che aveva, non avrebbe dovuto avere tanta difficoltà nel togliermi la palla e nel correre più veloce di me.
Feci un goal.

Due.

Uno la squadra avversaria.

Un atro la nostra.

La partita finì.

E la vista di Harry sudato mi persuase come non mai.

Ci dirigemmo negli spogliatoi, per cambiarci. E, per quanto ci avessi provato, per quanto avessi veramente provato a trattenermi, non riuscii ad oppormi alla vista di Harry senza la maglia. Il corpo pieno di tatuaggi. Era di profilo, quindi quelli sul petto non li avevo visti bene. Eppure sembravano belli, avrei tanto voluto vederli.
Mi incantai per un attimo, quando Ashton mi scosse il braccio: "Ehi, Lou!". Io sbattei gli occhi e tornai sulla Terra.
Mi cambiai anche io, abbastanza velocemente.
Harry uscì poi dallo spogliatoio e notai con la coda dell'occhio che mi lanciò prima un'occhiata, che io ignorai.
La seconda e la terza ora sembravano infinite. Ovvio, dato che le insegnanti erano due donne di mezza età tremendamente noiose, che parlavano con voce monotona, e potrei anche definirle benissimo logorroiche.
Uno strazio.    
Ma mai avrei potuto immaginare ciò che mi sarebbe aspettato più tardi.

Don't touch me - ||Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora