//Dieci.

903 49 4
                                    

Al termine delle prime tre ore mi indirizzai verso il mio armadietto, per lasciare i libri. Sentii tanti passi venire verso di me ed un: "Lou!" di una voce femminile che attirò la mia attenzione. Era Ariana.
"Ehi ragazzi!" dissi.
Io ed il mio gruppo ci fermammo a parlare davanti il mio armadietto, ma non li raccontai di ciò che successe con Harry nell'aula, neanche ai miei due migliori amici. Non me la sentivo affatto.
Il corridoio era quasi del tutto vuoto, c'erano ancora solo pochissime persone, che però erano dirette alla mensa.
"Allora? Andiamo?" chiese Niall. Ma fu proprio in quel momento che udii, in qualche zona del corridoio, dei tonfi.
"Cosa sono questi rumori?" domandò Michael
"Ah, sarà qualche coglione al piano di sopra" rispose tranquilla Miley. Io, però, con le persone che c'erano in quella scuola, non ero per niente tranquillo.
"Andiamo?" chiese Miley, più a me che agli altri, avendomi evidentemente visto con la faccia concentrata e sentire meglio quei rumori.
"A...andate avanti ragazzi. Io vi raggiungo dopo" dissi. Miley annuì, incerta e subito dopo si diressero verso la mensa. Cacciai il cellulare dalla cartella, posta nell'armadietto, facendo finta di inviare, magari, un messaggio. Quando fui sicuro che loro fossero i più lontani possibili, riposai il cellulare nella tasta della cartella, richiusi l'armadietto e proseguii infondo al corridoio dove, nel frattempo, quei tonfi non si erano ancora fermati.
Aguzzai il più possibile l'udito e, quando finalmente pensai di aver capito da dove provenissero, mi ci diressi convinto.
Mi trovai davanti la svolta del corridoio, e così affacciai appena la testa per spiare solamente...e vidi una scena che mi spezzò il cuore e che, sinceramente, mi fece tanta, tanta paura.
Spalancai occhi e bocca: Harry stava prendendo a calci un ragazzino di secondo. Si chiamava Josh. Era un ragazzino indifeso, gentile.
Harry era con Brad e le altre teste di cazzo. Lo stavano malmenando insieme.
Quando poi il ragazzino, con tanti, tanti sforzi, andò via da lì, correndo, incitato dai: "Va' via brutto stronzo" di Brad che continuava a dargli calci, Harry si voltò, e mi vide. Io sbarrai nuovamente gli occhi. Aveva visto che li stavo spiando. E lui non sembrò averla presa meglio di me: sbarrò anche lui gli occhi e subito dopo io mi voltai e corsi via di lì, intento ad andare il più lontano possibile da quella scena, da lui, per dimenticare ciò che avevo appena visto. Volevo starmene solo. E così optai per lo sgabuzzino, un posto tranquillo e in cui ci si poteva stare in pace. Lo sgabuzzino di quella scuola era molto spazioso e c'era davvero poco e niente.
Si trovava vicino i bagni, lontano di lì. Perfetto, era quello che volevo.
Ma ecco che ad un certo punto mi sentii chiamare da dietro. Sentii qualcuno, una voce, che urlava in continuazione il mio nome: "Louis! Louis!" ma a me non importò nulla. Io continuai a correre, il più veloce che potevo.
Ero praticamente ad un passo da esso, mi sarebbe bastato solo aprirlo, ma ecco che sento una mano che mi afferra e mi gira, ritrovandomi con la schiena contro il muro.
Vedo di fronte me chi, se non Harry?
"Lasciami" gli dico, ma lui sembra stringere ancora più forte la presa.
"Louis, per favore..."
"Smettila Harry, lasciami!"
"No, cazzo! Non ti lascio Louis!" disse lui, quasi urlando. Mi blocco, spaventato sia dal suo tono di voce che da lui.
Sì, ora ero decisamente molto più spaventato dalla persona che avevo di fronte a me. Avevo paura che avrebbe potuto pestarmi da un momento all'altro, magari con quegli altri idioti.
Mi teneva stretto al polso, mentre lui era, di nuovo, vicinissimo al mio viso. Io tenevo uno sguardo basso, pauroso. Non osai guardarlo negli occhi.
"Louis, guardami, ti prego" continuava in tono di supplica, ma io non ero assolutamente intento a guardarlo. Così prese lui le iniziative: mi alzò il viso con le dita, delicatamente.
"Non trattarmi come se fossi un mostro..." disse lui, con tono dispiaciuto
"Come posso non trattarti in questo modo, se ti comporti come tale?" sì, stavo decisamente iniziando a piangere "Harry, prima picchi me, poi anche quel povero ragazzino di secondo che non vi avrà fatto, sicuramente, nulla! Come puoi fare una cosa del genere? Dio Santo, io mi farei veramente schifo!" continuai, con le lacrime che si stavano accumulando negli occhi. Forse avrei fatto la figura del bambino se avrei pianto davanti a lui, ma non mi importava, in qualche modo avrei dovuto scaricare tutta quella rabbia che avevo e, ora, anche un po' di paura.
"Louis, non dirmi questo..." disse lui, facendosi più vicino a me. Io mi appiccicai alla parete: "No-non avvicinarti, per favore" balbettai. Stavo davvero iniziando a vederlo con occhi diversi.
"Che c'è? Hai paura di me?" domandò lui, quasi come se non avesse mai voluto una cosa del genere.
Io non risposi, ripresi a guardare verso il basso
"Louis, l'ultima cosa che voglio è che tu abbia paura di me".
Credo che quelle parole mi sorpresero un po'. Così ripresi a guardarlo negli occhi, mentre le lacrime mi cadevano dolcemente sul viso. Lui me le asciugò lentamente con i pollici, che trascinò con delicatezza sulla parte superiore dei miei zigomi. Ecco che il mio cuore ricominciava a fare storie.
"Louis, ti prego, non è come pensi"
"Harry, non dire stronzate. Hai picchiato quel ragazzino indifeso. Cazzo, eravate tutti contro uno, che uomini!" dissi sarcastico
"Lou..." stava per dire, ma non lo feci finire di parlare
"Sai, io non lo dico spesso delle persone, cerco sempre di mantenere una certa delicatezza ed educazione nei loro confronti e di vederle sempre nel loro lato positivo, ma...sei davvero una brutta persona Harry". Lui rimase un po' scosso da quella frase, e mentre mi guardò, con le labbra schiuse e senza dire assolutamente nulla, io andai via da lì, via da lui, via da quella persona tanto malvagia.
Brad oramai lo faceva da cinque anni circa, ne ero abituato. Ma Harry, che in un primo momento mi era sembrata una persona ragionevole, era caduto nella sua trappola.
Ecco che i miei cattivi pensieri iniziano a fiorare nella mia mente: 'Fanculo Styles, mi hai deluso davvero profondamente, e se prima ci fosse stato un modo per farti perdonare da me, questa volta non avresti potuto fare più nulla.
Hai davvero toccato il fondo'. 

Don't touch me - ||Stylinson||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora