Cap III

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"E così, sono figlia di Gildor!!... Ora capisco molte cose..." pensò persa nelle sue elucubrazioni mentali.

- Stai bene, Haladiel? - le chiese sire Celeborn, in tono gentile. Prima che potesse rispondere alla sua domanda, però, risuonò nell'aria e ormai molto vicino, il corno che aveva interrotto lei e Haldir, quando stavano per baciarsi. - Re Elrond è arrivato. Haldir... -

- Sì, mio Signore. Haladiel... - s'inchinò lievemente e, poco dopo, era sparito dietro la porta. Lei voltò nuovamente lo sguardo e vide lo sguardo disperato di Galadriel.

- Dama Galadriel, mia signora, state bene? - le chiese, in tono mesto. In realtà, sapeva benissimo cosa la tormentava perché, lei stessa ne era vittima. Il pensiero di Haldir al Fosso di Helm, la tormentava e l'angosciava. Le toglieva il respiro e la stava distruggendo. Perché l'arrivo di Elrond, la turbava così tanto?! Un brivido gelido, le passò in ogni fibra del corpo.

- Sto bene. Ma sono preoccupata e tu sai perché. Quante volte, Haladiel? Quante volte hai fatto questo incubo, mia cara? - le chiese la bellissima Dama. - La stessa scena, lo stesso identico dolore, ogni volta sempre troppo forte. I tuoi risvegli, sudata ed in lacrime e la sera hai paura ad addormentarti, non vuoi addormentarti, per non sognare, ancora una volta, la sua morte... -

- Mia regina... anche una sola volta è troppo!! Ma come fate a saperlo? -

- Ti vedevo con lo specchio, ti osservavo!! ... sei l'unica speranza. Ma ne parleremo dopo, lui sta tornando. - le rispose, cercando di non far trasparire tutta la sua angoscia.

Si voltò e guardò il suo amato elfo entrare nella sala del trono, con al seguito re Elrond, un elfo biondo che, guardandola, le sorrise in modo particolare. Non come Haldir, ma in modo... paterno. Poteva essere Gildor, suo padre? Sì, poteva. Dietro all'elfo biondo, venivano i due gemelli, fratelli di Arwen. Entrambi mori di capelli, come la loro bellissima sorella, che tanto ammirava, con due occhi azzurro ghiaccio, talmente belli da togliere il fiato.

- Mae Govannen, signori. Benvenuti a Lothlorien. - disse la Dama della Luce, voltandosi, poi, verso di lei. I suoi occhi, ancora puntati sul biondo e nobile elfo che seguiva Elrond, vestito di una tunica argentea, fermata in vita da un'alta fascia in raso azzurro dello stesso colore, del lungo mantello in raso pesante e lucido, la fece sorridere. - Haladiel, mia cara, eri molto piccola, troppo giovane per poter rimanere qui, mentre noi combattevamo la Battaglia dei cinque eserciti. Tuo padre decise di mandarti in quel mondo che tu detesti tanto, per salvarti la vita, sperando che, un giorno, ti potesse rivedere. -

- E'... lui? È mio padre? - le chiese allora lei e, mentre Galadriel annuiva, si voltò verso l'uomo ed egli le tese le braccia, allargate e pronte per un abbraccio. Esitò solo un istante, quindi si tuffò fra le sue braccia e Gildor la strinse a sé. - Adar Nin (padre mio) ... - disse soltanto. Non servivano parole, parlavano il suo abbraccio e le sue lacrime di gioia.

- Sell Nin (figlia mia), finalmente. - disse lui, stringendola a sé tra gli applausi e la commozione generale. - stai bene? -

- Sì. Tu, Adar? - si sentiva euforica in quel momento. Non pensava che a godersi quell'istante. Lui annuì e la strinse di nuovo per un lungo minuto. Non era più sola come nel mondo, da cui era tornata e, ora, oltre ad Haldir aveva pure suo padre! Le persone più importanti per lei.

- Conosci già, re Elrond? - le chiese, facendola voltare verso di lui, tenendole le mani sulle spalle, gentile e rassicurante.

- Sire Elrond... - s'inchinò al re di Gran Burrone, portando la mano destra sul cuore. - E' un piacere conoscervi, per me. -

- Lo è anche per me, rivederti qui. - Disse lui, sorridendole. La guardò negli occhi e lesse il suo turbamento, profondo e angosciante. Sospirò, ma non disse nulla. Haldir era vicino. - Sei una ragazza ben educata. Ma hai anche un carattere fiero e combattivo, esattamente come tuo padre. -

Haldir ed Haladiel si guardarono, intensamente, per un lungo istante. A nessuno sfuggì il loro gioco di sguardi e la Dama sorrise, per poi dire: - Sei stanca, Haladiel? -

- Forse un poco! - Le rispose. Sapeva cosa voleva dirle e, infatti, la sentì distintamente nella sua mente ¤Il momento è giunto. Dobbiamo parlare da sole, nella tua stanza. Prendi congedo, li rivedrai stasera a cena!¤ e Haladiel annuì. Si voltò verso il suo signore e chiese il permesso di ritirarsi. Permesso che le fu immediatamente accordato. Salutò il padre ed i presenti, s'inchinò ed uscì dalla sala del trono, seguita da Galadriel e dallo sguardo amorevole di Haldir che, però, si domandava cosa c'era sotto. "Perché tanta segretezza? Cosa mi nascondono?! Spero non abbiano intenzione di mandare Haladiel a combattere! Devo stare all'erta."

Ahi, Haldir, ci hai azzeccato in pieno....




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