Cap XXII

196 20 13
                                    

Molti giorni erano passati, da quando Haladiel era tornata nella Terra di Mezzo; molte cose erano accadute, prima che lei e Haldir, il suo amatissimo Elfo, si potessero unire in matrimonio. Certo, la "Guerra dell'Anello" era finita e, per loro fortuna, nel bene. Poteva dirsi felice... molto felice. Ma Haldir era felice come lei? Lo guardò, mentre ancora teneva gli occhi chiusi. Eppure non stava dormendo, ne era certa. Passò un dito sulle sue labbra morbide e calde e si abbassò su di lui, per baciarlo teneramente e lui, con sua grande sorpresa, l'afferrò alla nuca e un istante dopo, si trovò sotto di lui, la sua bocca sulla propria, le loro lingue che danzavano assieme una lunga danza dei sensi. Tutto era così perfetto... troppo per durare. Infatti qualcuno venne a chiamarli.

- Ehi, voi due... oggi è il quinto giorno, oggi vi sposate!! - Disse loro Orophin da sotto l'albero. Era davvero felice per suo fratello e Haladiel.

- Orophin, fratellino... noi volevamo distrarci ancora un po'!! ci lasci qualche altro minuto? - Haldir guardò di sotto e vide suo fratello più giovane, scuotere il capo e ridere.

- Anche se lo volessi, non potrei. La Dama vi aspetta!! ... anzi a dire il vero, aspetta Haladiel. Tu sei atteso dal nostro Signore Celeborn. Datti una mossa, fratellone!! - Orophin rise nel sentirlo brontolare eppure sapeva con certezza che avrebbe obbedito all'istante. Era fatto così, Haldir.

- Mmmh... pensa amore, oggi ci sposiamo. Dopo vivremo per sempre insieme. Io ora devo andare lo sai. La mia Signora aspetta e non ho intenzione di farla rimanere in attesa troppo a lungo. - disse Haladiel con enfasi, baciandolo poi sulle labbra dolcemente e alzandosi per vestirsi.

- Non vedo l'ora, amore. Quando io e te saremo sposati, nessuno potrà più separarci. Ti adoro Haladiel... davvero. - le accarezzò il morbido seno da sopra la tunica. Lei scostò la sua mano, allegramente e altrettanto allegra, gli agitò l'indice davanti, come a volergli dire "No, mio caro." Ed Haldir rise.

- Ci vediamo all'altare, tesoruccio. -

- Ci puoi giurare, mia cara. Ci puoi giurare!! - le rispose il bel Capitano Galadhrim, sorridendole con calore. Per lui era la sua dea. Non vi era nessun'altra Elfa che avrebbe mai potuto volere, a parte lei. Haladiel. Il suo sogno si stava per realizzare.

- Ti vedo agitato, Gildor... - Gli disse Thranduil cercando di farlo rilassare. Ma dubitava di riuscirvi, sinceramente. Era sua figlia quella che si stava per sposare alla fin fine. Probabilmente sarebbe stato agitato quanto lui, se era Legolas a sposarsi.

- Vorrei vedere te, se fosse Legolas a sposarsi... - Gildor rise piano. Era commosso, per davvero. Sua figlia si stava per sposare. Era felice che si unisse in matrimonio con Haldir. Egli era perfetto per la sua Haladiel. Non avrebbe potuto desiderare un compagno migliore per la propria figlia.

- Probabilmente reagirei come te, Gildor. Ma mio figlio, ancora non si sposa... non ha ancora trovato l'anima gemella. -

- Prima o poi accadrà anche a lui. Sire Thranduil, hai mai pensato a rifarti una vita? - gli chiese lui, indossando il mantello blu, orlato d'argento. Lo osservò e vide che si vergognava. "A cosa stai pensando, re Thranduil? Il passato è il passato e indietro non si può tornare, lo sai!!"

- Ci ho pensato quando... che stupido!! Non avrei dovuto mai rapire Haladiel, lo so. - Il Sovrano di Bosco Atro si passò le mani sul viso, in un gesto scoraggiato. - Ero sotto il sortilegio, ma... -

- Appunto. Nessun ma, Sire... non eri in te. - Replicò Gildor in tono mite ma fermo. - D'accordo, hai rapito mia figlia, ma poi hai salvato il suo compagno. -

Thranduil sorrise al padre di Haladiel e gli chiese: - Mi hai dunque perdonato anche tu, Gildor? - Egli annuì ed il Re sospirò, sollevato.

- Ti abbiamo perdonato tutti. - Aprì la porta e disse, ridendo - Ma ti conviene andare da Haldir, prima che si arrabbi. Oggi non è molto paziente!! Non vede l'ora di sposarsi... -

Amore ImmortaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora