Cap XXIII

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Haldir vide che Haladiel non stava bene e le si avvicinò, premuroso. – Tesoro, qualcosa non va? –

- Non lo so, Haldir. Mi gira la testa. È … è la prima volta, che mi succede così. – rispose a suo marito, con un sorriso tirato. – Non riesco a capire cosa sia accaduto. Ho mangiato ciò che avete mangiato anche voi, ma… ho un po’ di nausea. -

- Nausea, Haladiel? – le chiese Sire Elrond, avvicinandosi ad Haldir e sua moglie. Si chinò su di lei e posò una mano sul suo ventre, solo leggermente arrotondato. Aveva notato che era un po’ pallida, non doveva essere la prima volta che accadeva. – Hai avuto ancora nausea, in questi giorni, mia cara?! -

- S.. sì!! – rispose ella esitante. Non afferrava, dove voleva arrivare Sire Elrond? – Cosa c’è che non va, Sire Elrond? -

Un ampio sorriso brillante stese le labbra del sovrano, quando le domandò: - Da quanto tempo non hai il ciclo? – dopo guardò Haldir che aveva sobbalzato, manifestamente felice. Egli doveva esserci arrivato. Haldir gliene chiese conferma con lo sguardo e Sire Elrond annuì ed enunciò – Complimenti, Haldir. Haladiel, tu aspetti un bimbo!! -

- Siete sicuro, Sire Elrond? – chiese la bella figlia di Gildor, commossa.

- Al cento per cento, mia cara!! – le rispose Elrond, spiando la sua reazione che, ovviamente, fu gioiosa. – Devi averlo concepito a Eryn Lasgalen!! -

- Ho concepito un figlio con Haldir, nel regno di Sire Thranduil?! – scrutò Haldir che, in quel momento, meditava probabilmente sull’effetto che avrebbe fatto una notizia del genere al grande re degli Elfi Silvani. Scoppiarono a ridere nello stesso istante ed anche a Sire Elrond, fuggì un sorriso divertito e malizioso. Passato il momento della risata, Haladiel si alzò in piedi. Si avvicinò ad Haldir, che l’abbracciò e posò la propria mano sul suo ventre, ancora quasi piatto. – Haldir… amore mio!! Avremo un bambino!! – lui la baciò con passione e quando si staccò dalla sua compagna, ella vide una lacrima di commozione, brillare nei suoi bellissimi occhi azzurri. Si commosse anch’essa, stringendosi al corpo forte del suo amatissimo uomo. – Sento che sei felice anche tu, mio amore. - 

- E ciò ti meraviglia? Sei mia moglie e questo è nostro figlio, frutto del nostro amore!! Vieni andiamo a dirlo a tutti. – le rispose, passandole un braccio attorno alla vita. Si avvicinarono ai loro Signori, ai figli di Elrond ed ai fratelli di Haldir e al padre di Haladiel. – Miei Signori, caro suocero... a lungo quando andai a Bosco Atro a riprendermi Haladiel, ho pensato a una possibilità del genere e mi sembrava remota. Al tempo scherzai anche con Legolas, su questo. L’idea di vedere Gildor, con un nipotino in braccio, onestamente, mi divertiva un mondo!! Oggi, non è più soltanto qualcosa di irreale. – Vide lo sguardo di Gildor farsi sfavillante e annuì, sorridendogli. – Sì, Gildor. Sarai nonno. -

- Oh!! Sono così… felice!! Vieni qui, bambina mia… - strinse sua figlia con amore paterno. Risero e piansero, commossi, l’uno delle braccia dell’altro. Poi furono i fratelli di Haldir ad abbracciarla. – Non strapazzatela troppo… - disse Gildor, per alleggerire il momento di commozione. Haldir rise ma guardava Haladiel con amore ancora più immenso se possibile.

- Spero sia un po’ meno testardo di suo padre, però!! – Sire Celeborn, rise strizzando l’occhio ad Haladiel. – Altrimenti avrà il suo bel daffare, la nostra Haladiel. –

- A me basta che sia sano e possa crescere sereno e felice, mio Signore. – rispose Haladiel con un sorriso amabile. – Lui o lei, avrà la sua mamma!! … non lascerò mai Haldir e mio figlio. Anzi, nostro figlio. -

Celeborn voltò il capo verso Gildor, che aveva sobbalzato alle parole della figlia. Il fatto di non aver avuto una madre presente, le pesava dunque così tanto?! – Tuo padre, Haladiel, non può che essere orgoglioso di te. –

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