1° CAPITOLO

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30 gennaio, pomeriggio
(Ora della Scimmia)

● Lasciata dal mio ragazzo ieri sera.
● Orrenda litigata con mamma questa mattina.
● Dimenticata del compito in classe di mate questo pomeriggio.

<lo schermo si riempie di onde (effetto speciale sonoro tipo FLASH-BACK) per scena mattutina della nostra eroina, ina, ina...>

Mamma è tornata dal turno di notte mentre io mi preparavo per andate a scuola.

Mi stavo grattando questo puntino irritato e fastidioso all'interno del gomito quando all'improvviso mamma mi ha afferrato il polso così forte, con la sua manaccia da infermiera, che le si sono sbiancate le nocche. "Questo cos'è?".

"Mi fai male!".

Ha schiacciato il punto dolente. "Pensi che non lo riconosca, il segno di un ago? Mi credi tanto stupida?".

"Oh, fantastico. Adesso pensi che mi faccia le pere". Era così ingiusto. "Ti sei rimessa a bere? Hai presente chi sono io, si?".

Il disprezzo nei suoi occhi mi ha colpito come uno schiaffo. "Adesso immagino che mi dirai che è stata l'infermiera della tua scuola, vero? Posso sempre chiamarla, Cathy. Pensa in fretta. Scegli la bugia giusta".

"Vai al diavolo!" ho urlato, e sono uscita sbattendo la porta.

Lei si è fermata in veranda e ha strillato in modo che la sentisse il mondo intero.

"Vedo ragazzini come te tutte le notti, al pronto soccorso. Vuoi farti cacciare da scuola? Vuoi fare l'artista? Allora eccoti un bel notiziario del mondo reale, Cathy. Lo sai chi ha comprato questa casa? Io. Tuo padre poteva gironzolare tutto il giorno in accappatoio a dipingere perché c'ero io che procuravo soldi. E allora se vuoi mollare la scuola, tranquilla, fai come ti pare. Spero solo che il tuo nuovo ragazzo ti possa mantenere dopo il diploma, perché io di sicuro non lo farò".

---> Avrei voluto dire: "Non ti preoccupare, mamma... Il mio ragazzo mi ha appena mollata.  <flashback>

Dopo la scuola. Mamma dorme ancora. Tra un secondo vado da Emma.

Dovremmo lavorare per questa megatesina per biologia, ma la verità è che non voglio essere a casa quando mamma si sveglierà.

Non è che non gliene freghi niente più di me. È solo che non vuole altre rotture nella sua vita.

Io non permetteró mai a me stessa di essere così acida. Mai, mai, mai.

E il mio braccio?

C'è un piccolo livido, proprio all'interno del gomito sinistro, con un puntino in mezzo.

Sembra proprio il puntino di un ago, in effetti, solo che io non ho usato nessuna siringa. Deve essere stata una zanzara o un ragno o qualcosa del genere.

Ho appena sentito la sveglia di mamma, grazie al mio senso di ragno. Ora di svignarsela.

Il Diario di Cathy-  1° libroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora